sabato 10 novembre 2007

Ci sono viaggiatori e viaggiatori

La sostenibilità ambientale delle nostre azioni dipende profondamente dai nostri comportamenti, il viaggio è fra le attività che, se ci pensate, consuma più risorse in assoluto. Secondo uno studio inglese, se ogni abitante del pianeta terra fosse costretto ad avere la propria produzione di CO2 razionata in base al protocollo di kyoto, facendo un semplice viaggio aereo andata e ritorno da Londra a New York consumerebbe una quota di CO2 pari alla sua razione disponibile per 10 mesi!! Significa che se mi permetto un viaggio a new your di una settimana, poi nei restanti 11 mesi dovrei solo respirare o poco più, niente auto, niente riscaldamento a gas, niente di niente. Sembra quasi una fortuna che non tutti i 7 miliardi di abitanti del pianeta terra si possano permettere un bel viaggetto intercontinentale in aereo una volta all'anno. Questo divertente filmato di bruno bozzetto illustra che differenza c'è fra un viaggio che ha il solo scopo di consumare risorse ed un viaggio che ha la funzione di arricchire le persone. Magari è un po didascalico e sempliciotto, però rende bene l'idea, avere cura dell'ambiente significa anche adottare una forma di turismo responsabile e senza troppi sprechi di risorse.

Agiornamento: Il filmato live in flash di bruno bozzetto "Viaggiatori e Viaggiatori" è stato rimosso perchè non è possibile bloccarlo o controllarne il volume, potete trovare quì lo stesso filmato, inoltre sul sito di bruno bozzetto sono presenti tanti altri filmati flash molto divertenti ed istruttivi.

domenica 4 novembre 2007

Fotovoltaico e Biomasse a confronto

Entro un periodo che va da ai 20 ai 30 anni l'economia mondiale riceverà una bella "smusata", ciò che oggi è insostenibile solo dal punto di vista ambientale, domani lo sarà anche dal punto di vista dei costi. In qualsiasi scelta economica in materia energetica, fra i principi della termodinamica e le "leggi" dell'economia queste ultime avranno sempre la peggio, in quanto mentre i principi della fisica non possono essere mutati, distorcere l'economia è invero assai facile, basta considerare le sovvenzioni, i finanziamenti, gli incentivi, e tutte le politiche che deviano i corsi economici dal loro alveo in funzione del perseguimento dei fini della politica. Ammettiamo quindi almeno per il momento che questa "smusata" dovuta all'esaurirsi delle risorse energetiche a buon mercato arrivi davvero, quali sono le prospettive per diversificare le fonti di approvvigionamento a breve periodo ? Allo stato attuale sono solamente due, il fotovoltaico e i biocombistibili. I primi riuniscono tutte quelle tecnologie che ricavano energia direttamente dal sole, incluso il solare termico, ed alla fin fine anche l'eolico il quale sfruttando il vento in realtà sfrutta lo spostamento di masse d'aria la cui energia cinetica é data dal sole. I secondi riuniscono invece tutti i tentativi di sfruttare la fotosintesi clorofilliana per imprigionare l'energia del sole in quelle che vengono chiamate biomasse, indifferentemente che si tratti di colza, soia, girasole, sorgo, mais, piante ricavate da bioingegneria. Chi vince allora fra fotovoltaico e biocombustibili ? Potete scoprirlo leggendo uno studio piuttosto dettagliato che ho trovato tramite gli amici del gruppo Aspo Italia.


In sintesi, anticipo i risultati dello studio, in termini di rendimento e produttività media stimata sul suolo italiano:

  • Fotovoltaico 119,8 kWh/(m2 anno)
  • Biomassa 1,84 kWh/(m2 anno)
Risulta quindi che il fotovoltaico è superiore alla biomassa di un fattore 65.

Per quanto riguarda il rendimento, le biomasse si attestano attorno ad un misero 1% e anche meno nelle condizioni ideali, mentre il fotovoltaico già oggi permette di superare il 5%. Come rendimento si intende il rapporto di perdita di energia su tutta la filiera dal sole fino all'utilizzatore, cioè includendo il rendimento dei motori a combustione interna per le biomasse e il rendimento dei motori elettrici per il fotovoltaico. Risulta quindi evidente che anche e soprattutto dal punto di vista termodinamico incentivare le biomasse è una scelta sciagurata e suicida, senza nemmeno considerare come coltivare biofuels entri in competizione con la coltivazione per uso alimentare etc. etc. Quindi, se c'è un soldo da spendere, investirlo sul fotovoltaico consente di farlo rendere 65 volte di più che investirlo sulla produzione di bioetanolo e/o assimilati. L'unica soluzione alla crisi energetica imminente è si diversificare e puntare tutto sulle fonti rinnovabili, senza però dimenticare che alcune hanno un elevato rendimento, altre rappresentano solo uno specchietto per le allodole. Meditate gente, quando vi raccontano che andremo tutti a biocarburante pur di continuare ad utilizzare le nostre adorate automobili!

giovedì 1 novembre 2007

PaP a Forlimpopoli: E' lite sui costi

Così come molti di noi avevano purtroppo previsto, è ora completa bagarre per quanto riguarda i costi del servizio di raccolta domiciliare a Forlimpopoli, ad appena un anno dall'inizio della sperimentazione. Fin dal mese scorso, in una conferenza pubblica alla quale ha partecipato il sindaco Paolo Zoffoli, sono stati divulgati in forma preliminare stralci sui costi sostenuti da Hera per la presa in gestione del servizio. Già allora abbiamo denunciato come tali costi presentassero tali e tante irregolarità da rendere necessario un ulteriore approfondimento. Dati definitivi erano stati promessi per il 20 ottobre, comprensivi di tutti i dettagli di gestione. Siamo oramai a novembre inoltrato ed ancora niente di ufficiale è stato fatto trapelare. Ma c'è di peggio: Da notizie ufficiose che per il momento vengono mantenute con riserbo, Hera anziché ottemperare a quanto richiesto dal comune in termini di trasparenza fa fornito al comune una cifra totale vincolante per continuare ad erogare il servizio per l'anno prossimo. Cifra che, priva al momento di qualsivoglia giustificazione resa pubblica, ammonta a 1.500.000 euro, contro i 1.200.000 euro della gestione a cassonetto stradale. A questo punto al comune di Forlimpopoli non tornano più i calcoli fatti da Hera, dati preliminari peraltro contestabili ai quali hera ha risposto con una maggiorazione ulteriore dei costi! Ieri, Gian Luca Zanoni consigliere comunale di opposizione ha presentato una interpellanza al sindaco Zoffoli per sapere come mai non sono stati ancora resi pubblici i numeri di costi e ricavi, promessi per il 20 di Ottobre. Purtroppo, l'attesa sembra destinata a protrarsi ancora. L'8 novembre amministratori e tecnici di Comune ed Hera si incontreranno per chiarirsi e il 12 ci sarà un ulteriore confronto in presenza di ATO. Intanto, la bagarre sui costi continua, nonostante l'impegno fiero del comune di Forlimpopoli e la politica inconcepibile ed ostruzionistica di Hera che pretende di saldare il conto senza fornire i dati richiesti in maniera trasparente. Non c'è quasi più alcun dubbio per capire chi sta remando contro e chi a favore sul versante della raccolta differenziata spinta.