Primi dati sui costi della PaP a Forlimpopoli
Ecco finalmente i dati tanto attesi, quelli aspettando i quali gli amministratori continuamente invocano prudenza, per capire se la PaP funziona davvero senza devastare i bilanci dei comuni. Incuranti di innumerevoli esempi in Italia dove non si parla più di esperimento ma di quotidianità consolidata, dimentichi di come amministrazioni tipo Reggio Emilia stiano addirittura (orrore!) chiudendo gli inceneritori, in mancanza di RSU per alimentarli ed in presenza di un piano per l'estensione della raccolta differenziata domiciliare, eccoli:
Innanzi tutto un breve commento di carattere qualitativo, prima di affrontare lo spinoso problema dei costi.
- Il totale di rifiuti raccolti nel 2007 ha segnato un decremento pari a circa il 17%, in linea secondo quanto succede nel consorzio priula dove la riduzione è pari ad 1/6.
- La percentuale di differenziazione si attesta appena sotto del 70%, superando quindi le più rosee previsioni (55% stimati per il primo anno).
Costi gestionali della INDIFFERENZIATA (CGInd)
---- Diminuiti dal 33% al 39%, da 765.000€ a circa 500.000€ (in media)
Costi gestionali della DIFFERENZIATA (CGD)
---- Aumentati dal 127% al 157%, da 308.000€ a circa 700.000€ (in media)
Subtotale: Costi totali operativi (la somma dei due precedenti)
---- Aumentati dal 9% al 22%, da 1.073.000€ a 1.200.000€ (in media)
Costi generali di gestione
---- Aumentati dal 103% al 118%, da 140.000€ a circa 250.000€ (in media)
Costi di uso del capitale
---- Diminuiti del 52%, da 150.000€ a 72.000€
Totale complessivo costo efficientato
---- Aumentato dal 12% al 23%, da 1.250.000€ a circa 1.500.000€
Quindi, secondo i dati di HERA, i costi sono aumentati nella PaP rispetto al sistema a cassonetti di un valore fino a oltre il 20%.
Sono attendibili questi dati ?
Secondo il mio personale parere, non lo sono assolutamente!
Ci sono notevoli discrepanze e stranezze tali da minare alla radice l'intero resoconto:
- I costi sono due, suddivisi secondo la metrica ATI (Associazione temporanea di imprese) e FISA (Federazione imprese di servizi), i primi quelli presumibilmente realmente sostenuti danno il 12% di incremento di costo, gli ultimi danno il 22% e sono quelli che sarebbero stati dovuti utilizzando i contratti collettivi standard per le imprese di servizi. Quali sono quelli giusti ?? I primi o i secondi ??
- Nella quinta pagina (Valutazioni Economiche) è scritto a chiare lettere che i costi sono quelli sostenuti nel solo PRIMO TRIMESTRE 2007 e moltiplicati per 4 per avere i costi totali di gestione. Ma come, aspettiamo a fine anno per avere i soli costi del primo trimestre moltiplicati per 4 ??? Come fanno ad essere attendibili ???
- I costi di gestione RD appaiono pesantemente gonfiati senza uno straccio di spiegazione, collassando nelle uniche voci CRD e Altra gestione (SEA), ma che significa ??? Mancano completamente i costi industriali e una chiara indicazione dei ricavi per le vendite della RD al CONAI e gli altri consorzi.
In conclusione, se mai ce ne fosse bisogno, questi dati sui costi sembrano creati a tavolino per fare sfigurare la PaP sotto il punto di vista gestionale, senza nessuna comparazione fra costi sostenuti e costi preventivati. E' proprio vero che chiedere ad hera di fare la PaP è come chiedere di dimagrire entrando in un MacDonald.
P.S. Per tutta la giornata di Sabato 28 ci sarà una manifestazione di protesta nei pressi del Bennet di Forlimpopoli per denunciare la scarsa trasparenza con cui hera sta gestendo la raccolta differenziata a Forlimpopoli, e chiedere a gran voce un dato serio di HERA in merito ai costi sostenuti per la sperimentazione del Porta a Porta. Parteciperanno le associazioni Clan-Destino, MIZ, Via Terrea, Meetup di Cesena e Forlì.
Condivido le tue considerazioni.
RispondiEliminaC'è da dire che i conti sono stati presentati senza certificazione e senza pezze giustificative.
Anche per questo motivo abbiamo spedito il comunicato stampa qualche giorno fa "Hera Boicotta il Porta a Porta perché Funziona".