lunedì 22 giugno 2009

Il compostaggio, una pratica indispensabile


Ai più il compostaggio rappresenta ancora una pratica misteriosa, per tanti addirittura una magia. Prendi il rifiuto della tua cucina, lo metti in un contenitore e questo incredibilmente dopo qualche settimana sparisce trasformandosi in terriccio!

In tanti forum si possono trovare consigli e suggerimenti per rendere il processo il più efficace possibile per gli amanti del "fai da te", anche senza spendere grosse cifre. In molte parti d'Italia dove questa pratica si è diffusa, come ad esempio in alcuni quartieri di Roma, il gestore del servizio rifiuti contribuisce con uno sconto percentuale della quota variabile in tariffa. In altre zone d'Italia viene applicato invece uno sconto forfettario fisso (di una decina di euro all'anno) previa dimostrazione di utilizzo regolare di una compostiera fornita gratuitamente dal comune.

Da noi a Cesena ? Niente di niente! Se chiedete ad Hera una compostiera vi risponderanno "picche", dato che a detta loro la città è già piena di cassonetti dell'umido, e ce ne saranno sempre di più a fronte dell'apertura della nuova stazione di compostaggio della Busca di San.Carlo. Questo megaimpianto di Hera, che consentirà anche di produrre una quantità irrisoria di energia, promette sulla carta di risolvere buona parte del problema dei rifiuti umidi eliminando gran parte della frazione organica, che in genere arriva ad occupare attorno al 40% di tutto il rifiuto prodotto ed inquina le discariche (oltre a bruciare assai male negli inceneritori). Il compostaggio inoltre rappresenta il modo migliore di trattare gli sfalci dei giardini, che in certi periodi dell'anno rappresentano una grossa quantità di materiale da smaltire.

Tutto bene quindi ? Nemmeno per sogno! Anzi. Il problema semmai è proprio questo, l'apertura del nuovo impianto potrebbe rappresentare una pietra tombale a qualsiasi velleità di portare a Cesena il sistema di raccolta differenziata Porta a Porta, inducendo a ritenere che il sistema attuale di raccolta a cassonetto, potenziato con la raccolta dell'umido, sia già sufficientemente sostenibile.

In realtà non c'è nulla di più sbagliato, potenziare la raccolta dell'umido stradale e allo stesso tempo disincentivare i cittadini dall'effettuare il compostaggio domestico (non riconoscendo lo sconto in bolletta) è un atteggiamento stupido ed antiecologico.

Il materiale umido infatti dovrà essere periodicamente differenziato nonchè raccolto e trasportato con automezzi inquinanti. Essendo esso composto prevalentemente da acqua rappresenta un peso inutile che si traduce in un incremento dei consumi di combustibili fossili, quindi di costi complessivi per i cittadini.

Sia la raccolta porta a porta che soprattutto il compostaggio domestico invece, lasciano evaporare l'acqua fin dall'origine, riducendo il peso del materiale da smaltire fin dentro le mura domestiche di oltre il 60% per i bidoncini areati, e dell'80% ed oltre per le compostiere da giardino.

Non appare assolutamente stupido per Hera raccogliere acqua, trasportarla con dei camion in strutture industriali, spendere energia per farla evaporare, per poi realizzare del compost che dovrà essere nuovamente trasportato per essere impiegato (se non troppo contaminato) nei campi e nei giardini ?

Meglio sarebbe cercare di creare il compost direttamente a casa, al massimo farsi venire a raccogliere il compost come prodotto finito, qualora il suo quantitativo sia superiore al fabbisogno personale, facendosi addirittura pagare per vederselo ritirare!

E' l'idea che un sistema industriale centralizzato sia la soluzione più efficace sempre e comunque che fa cilecca da tutte le parti, (tranne per chi lucra sulle tasche dei cittadini). La soluzione ideale sarebbe infatti utilizzare un conferimento porta a porta privilegiando i ristoratori e le mense, i quali producono elevate quantità di materiale. Utilizzando poi lo stesso servizio anche per i cittadini si attuerebbero economie di scala notevoli, non essendo più necessari gli scomodi e maleodoranti bidoni marroni dell'umido nelle strade (maleodoranti perchè ermeticci, il che non consente all'acqua di evaporare efficacemente).

Infine, occorrerebbe dotare i cittadini che ne fanno richiesta di compostiere da giardino o da balcone, ne esistono di molto economiche, ed il gestore recupererebbe l'investimento riducendo la frequenza dei viaggi di prelevamento del materiale umido presso le famiglie.

Nel frattempo che tutto questo diventi realtà (e che Lia Montalti neo assessore all'ambiente prenda in seria considerazione queste semplicissime proposte e se ne faccia portavoce), vi invito a leggere questo illuminante corso di compostaggio domestico, realizzato da Federico Valerio per Italia Nostra:

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