martedì 30 giugno 2009

Ennesima proroga per mantenere i vituperati Cip6

Il brutto regalo che Prodi fece in finanziaria 2007, che ripristinava temporaneamente l'istituto dei Cip6 per consentire il completamento dello sfortunatissimo inceneritore di Acerra, sta producendo come era lecito prevedere effetti dannosi a posteriori, consentendo infatti all'attuale governo un appiglio per reintrodurre gli incentivi, allargandone ulteriormente le maglie di utilizzo.

La bozza allo studio interviene su un articolo della Finanziaria 2007 che stabiliva l'emanazione di un decreto da parte del ministro dello Sviluppo economico (sentite le commissione parlamentari) per definire le modalità e le condizioni per un'eventuale riconoscimento degli incentivi in deroga. Con questo intervento si sposta quindi ulteriormente il termine per il completamento della procedura al 30 giugno 2010.

Nello stesso pacchetto all'esame del consiglio dei ministri sono previste altre incredibili proroghe, come quelle che riguardano il passaggio di molti comuni da tassa (Tarsu) a tariffa (Tia) per la raccolta dei rifiuti urbani, e il posticipo dal 1 gennaio 2010 al 1 gennaio 2011 per la messa al bando nei supermercati dei sacchetti di plastica non biodegradabili. La motivazione ufficiale per questo ultimo indecente provvedimento è quello di "consentire un impatto morbido sul sistema produttivo e di distribuzione commerciale".

Ovvero, in tempi di crisi se c'è da raggranellare qualche risorsa meglio posticipare i vincoli che costringerebbero le aziende ad un minor impatto ambientale, cosa evidentemente vista da questo governo come un puro e semplice costo inutile.

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