giovedì 4 giugno 2009

Quando le associazioni fanno politica

Il candidato sindaco Paolo lucchi ha evidentemente deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa rispondendo prontamente (addirittura all'interno dello stesso articolo) alle legittime pressioni delle associazioni, fra cui il MIZ e il comitato Osservanza, riguardo alla questione ambientale. La velata accusa che rivolge ai movimenti è quella di "perdere spontaneità" qualora al loro interno esistano esponenti che appoggiano formazioni politiche (ovviamente che non siano la sua).

La differenza fra un partito politico e un movimento cittadino (o associazione) sta appunto proprio in questo, i primi si (pre)occupano di schierarsi, i secondi si impegnano in attività per veder realizzare i propri (limitati) obiettivi sociali.

L'obiettivo principale di una associazione come il MIZ è quello di portare all'attenzione della cittadinanza temi come il Porta a Porta, non quella di appoggiare questo o quel partito politico, è per questo motivo che comunichiamo con tutti ma siamo particolarmente critici soprattutto verso coloro che non accolgono le nostre istanze in maniera per noi soddisfacente.

Il fatto che taluni esponenti di questi movimenti preferiscano anche impegnarsi politicamente in prima persona non fa delle loro associazioni "soggetti partito", ma ne accresce semmai il ventaglio di relazioni e di esperienze diffondendone le istanze all'interno di tutta la società, senza ergere muri a difesa di piccoli orticelli ideologici. Si chiama onestà intellettuale e apertura mentale.

Ad esempio, sappiamo che in Veneto gran parte delle amministrazioni che hanno abbracciato il porta a porta sono guidate dalla Lega Nord, e in questo caso specifico possiamo dire "Brava Lega Nord che fai queste cose". Questo non significa certo che il MIZ simpatizza con la lega nord, che anzi considera quanto di peggio possa esserci in merito alla sensibilità verso l'ambiente e al rispetto dei diritti umani e delle minoranze, dato che persevera nel consueto mantra della crescita economica a tutti i costi.

Se le stesse cose fossero state proposte dal Pdl o dal PD avremmo avuto lo stesso identico atteggiamento. Il nostro scopo è quello di creare un interesse trasversale verso i temi specifici della sostenibilità e dell'ecologia. Non ci possiamo ne vogliamo interessare anche di legalità, di lavoro, di razzismo, di giustizia, anche se sono tutti temi strettamente correlati. Ci limitiamo ai temi ambientali e su quelli facciamo le nostre valutazioni.

Questi temi vogliamo quindi non siano ne appannaggio dei soli Verdi ne tantomeno patrimonio privato di una riscoperta ambientalista dell'ultima ora da parte del PD. Sono temi che devono diventare patrimonio di tutti, e quando i politici (loro si) lasciano l'impressione di strumentalizzarli é proprio in quel frangente che diventa nostro preciso dovere mostrare loro tutte le relative contraddizioni. Senza sconti per nessuno.

Questo è il comunicato che è stato inviato ieri alla stampa, il cui contenuto è stato appena menzionato nell'articolo in apertura:

Titolo: Quanti PD ci sono in materia ambientale?


Il Movimento Impatto Zero fin dal 2007 chiede la partenza a Cesena di un sistema di raccolta differenziata domiciliare in grado di garantire un riciclo ottimale, tutelare l’ambiente, evitare spreco di risorse, ridurre le tariffe ai cittadini tramite la tariffa puntuale.


Il PD di Forlì guidato dal professor Balzani ha introdotto con forza questo punto nel proprio programma, avvalendosi fin da subito di consulenti come Laura Puppato (Sindaco di Montebelluna, alla cui esperienza sul porta a porta Balzani si ispira) e Natale Belosi (tecnico ambientale di Forlimpopoli, esperto di costi del sistema domiciliare). Addirittura Balzani si è esposto pubblicamente, piombando sul palco di Beppe Grillo e chiedendo al comico di tornare come “testimonial” quando il porta a porta verrà inaugurato a Forlì entro il prossimo anno.


Il PD di Cesena sembra avere preso una via radicalmente differente. Da una parte Paolo Lucchi si vanta di possedere un innovativo e radicale programma di tutela ambientale, dove pone l’Ambiente come “timone di tutte le scelte”, dall’altra manca nel programma qualsiasi scadenza entro la quale si impegni a realizzare alcunché. Sappiamo però che, per stessa ammissione di Paolo Lucchi in occasione di un dibattito pubblico (i famosi Venerdì di Lucchi), nel PD Cesenate il coordinamento in materia ambientale è affidato a Roberto Sacchetti, consigliere di amministrazione stipendiato da Hera. Il conflitto di ruoli ancora prima che di interessi è lampante, non si capisce più chi sia il controllore e chi il controllato.


Non dobbiamo quindi stupirci se il trittico PD+Hera+Bulbi che da sempre si è battuto a favore dell’inceneritore oggi diffonda il verbo che il porta a porta costa troppo ai cittadini e quindi “non s’ha da fare”, parafrasando un’espressione di manzoniana memoria. Pensiamo che Paolo Lucchi, che è persona attenta e preparata, dovrebbe rendere conto del perché il PD di Forlì con Balzani, e quello Cesenate con Lucchi, in materia ambientale sembrino così tanto diversi, indicandoci quale delle due visioni sul porta a porta sia quella ufficiale del PD.


La classe dirigente sottostante é immutata, non si rinnova e ripropone in provincia lo stesso Massimo Bulbi che, lo ricordiamo, è colui che ha sponsorizzato la costruzione del nuovissimo inceneritore di Forlì da 120.000 tonnellate, scelta che Lucchi dichiara di non volere assolutamente per Cesena.


Chi detiene sensibilità ambientaliste queste contraddizioni non può non notarle, chiediamo al PD di esprimersi in merito.

Cesena, 3-6-09

Paolo Marani – vicepresidente MIZ Cesena

mercoledì 3 giugno 2009

Critica del MIZ a Calderoli della Lega

L'articolo del Corriere Romagna di stamattina dice già tutto quanto serve sapere. Il nostro ministro della semplificazione legislativa Roberto Calderoli, durante la sua visita a Cesena di Lunedì scorso, è stato dal MIZ interpellato in merito al provvedimento da lui firmato che rimuove il vincolo di allegare la certificazione energetica all'atto della compravendita degli edifici. La notizia non era certo di prima mano, tanto è vero che ne avevamo parlato ampiamente già in questo post datato luglio 2008, che vale la pena rileggere per capire la cronistoria della vicenda.

Ovviamente Calderoli, probabilmente appena tornato da una vacanza a Lampedusa data l'abnorme abbronzatura, nel suo discorso non ha proferito parola rispetto a qualsiasi tema di carattere ambientale. Si è limitato alle consuete sparate xenofobe contro gli immigrati respinti con orgoglio alle frontiere ed ha infervorato la platea annunciando la necessità di una deriva secessionista della Romagna come regione autonoma indipendente. (Ricordo che Calderoli definì tempo fa i Romagnoli come i terroni del Nord).

L'imbarazzo di DiPlacido traspariva evidente, mentre Antonella Celletti gongolava radiosa alle parole del suo beneamino ospite, ma arriva la domanda del MIZ: "Perchè ha rimosso il vincolo di presentare la certificazione energetica all'atto della compravendita degli immobili?".

La risposta ci lascia basiti: "Perché ai costruttori di case costerebbe troppo".

Al termine del botta e risposta con il ministro, una piccola folla ci si è assiepata attorno, compresi anche esponenti politici, giornalisti, agenti delle forze dell'ordine e sostenitori della lega, interessati a sapere la nostra opinione, in un clima di civile e tranquilla discussione, senza incidenti di sorta.

Questo il comunicato stampa che è stato diramato successivamente:

Cesena, 1-6-09

Con decreto n.37 del 25 giugno 2008, il Ministro delle Semplificazioni Calderoli ha abolito il vincolo di allegare il “certificato energetico” all’atto della compravendita di immobili.

Il movimento impatto zero ha approfittato della visita a Cesena di Calderoli per rivolgere al ministro proprio la domanda del perché una norma così intelligente, tra l’altro prevista dalle direttive europee, fosse stata rimossa. La incredibile risposta del ministro è stata: “ma lei ha idea di quanto costa una certificazione energetica ai proprietari e costruttori di case?”

Una norma del genere sarebbe stata importantissima per perseguire le finalità del risparmio energetico, al contempo rivalutando il valore immobiliare delle abitazioni meglio costruite e dando impulso all’economia delle ristrutturazioni edilizie a fini energetici. Si tratta di decine di migliaia di posti di lavoro.

Forse il ministro non sa che per proteggere i guadagni di pochi palazzinari i cittadini dovranno pagare più tasse, dato che l’Europa ha aperto una procedura di infrazione comunitaria proprio per questa norma disattesa.

Ci piacerebbe sapere dal PRI, alleato della Lega a Cesena, se è concorde o meno con tale scelta da noi giudicata irresponsabile e se questa rappresenta una visione comune in materia di politiche ambientali. Chi comprerebbe mai un auto senza sapere quanto consuma? Perché per le abitazioni non dovrebbe valere lo stesso? Quanto petrolio e gas si risparmierebbero se questo obbligo venisse reso esecutivo?

La lega si manifesta a parere del MIZ nemica della più spicciola sensibilità ambientale.

Paolo Marani – MIZ Cesena

lunedì 1 giugno 2009

Sindaco, c'è posta per te


Non importa chi si imporrà alle prossime elezioni amministrative, l'associazione Comuni Virtuosi coordinata da Marco Boschini ha deciso di inviare a tutti i sindaci degli 8100 comuni italiani il DVD da loro realizzato dal nome "L'Anticasta, l'italia che funziona". Quì sopra ne potete apprezzare un brevissimo trailer. Il documentario è una sorta di viaggio nei comuni a cinque stelle (da non confondere con quelli di Grillo), comuni nei quali non si sono fatti solo proclami da campagna elettorale ma si sono realizzate realmente cose.

L'associazione Comuni Virtuosi è andata alla scoperta di persone e progetti che se non fossero veri sembrerebbero incredibili. Uno schiaffo all'immobilismo della politica e agli sprechi della CASTA, l'esempio concreto che un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma si sta già facendo. Realtà straordinarie dal punto di vista del risparmio energetico e economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifiuti, dell'acqua e del territorio... queste informazioni devono diffondersi a macchia d'olio fra chi avrà l'onere/onore di governarci. Perchè cittadini consapevoli non sono sufficienti, servono anche amministratori capaci.

L'iniziativa si chiama sindaco c'è posta per te.