giovedì 5 novembre 2009

Sotterriamo e non bruciamo le biomasse in agricoltura

Federico Valerio, sul suo blog, ha avuto una grande idea. I contadini utilizzano oggi grandi quantità di combustibili fossili per il trattore, pesticidi e concimi a profusione, grandi quantità di acqua, per produrre grano e frumento il cui valore di mercato a malapena copre i costi di produzione. Naturale quindi che si parli spesso della possibilità di sovvenzionare (tramite certificati verdi) la combustione di biomasse direttamente da parte delle aziende agricole, per recuperare energia dagli scarti, spacciandola come soluzione per sostenere una agricoltura a bassa rendita destinata a scomparire.

Purtroppo questa pratica non è bene in accordo con il protocollo di kyoto e non sembra generalmente molto benefica dal punto di vista ambientale. Si bruciano infatti scarti in carbonio per immetterlo nell'atmosfera, recuperando qualche soldo per la vendita di energia elettrica e i certificati verdi. Analogamente, i terreni si impoveriscono, si inaridiscono, lavorarli diventa sempre più difficile per la perdita dello strato fertile, e i costi aumentano.

Ecco all'ra l'idea, anzichè sovvenzionare i contadini per bruciare le biomasse, li si potrebbe sovvenzionare per seppellire le biomasse nel proprio terreno, accedendo così ai crediti di carbonio che saranno istituiti anche in Europa, così come chiedono le conferenze sul clima, non ultima quella del prossima di Copenaghen.

Si fa quello che facevano i nostri nonni, ovvero il sovescio, che ha come beneficio la fissazione di gran parte del carbonio degli scarti all'interno del terreno (meno co2 in atmosfera), un terreno che assorbe più acqua, che si lavora con meno combustibile, più ricco di humus quindi con minori necessità di fertilizzanti.

Si sovvenzionerebbero i contadini per ridurre i loro costi globali anziché per aumentarli! La stessa cosa dovrebbe valere secondo me anche per le deiezioni agricole, incentivandone il riutilizzo in loco aumentandone così il valore di mercato. A quel punto incenerirle diventerebbe antieconomico e nessuno vorrà più farlo, con beneficio pure per il clima.

Trovate qui l'interessante articolo completo sul blog di Federico Valerio.

mercoledì 4 novembre 2009

Ecomondo: ci sono andata anche io

Domenica 1 novembre si è conclusa a Rimini la 14 esima edizione di Ecomondo 2009 e venerdì 30 ottobre il MIZ lo ha visitato in lungo e in largo. E' importante in questi casi porre attenzione ai temi e ai titoli di queste "enormi fiere ambientali" che aumentano di anno in anno e si distribuiscono nelle più svariate località italiane. Per le amministrazioni la sponsorizzazione di fiere dovrebbe dimostrare che l'ambiente sta sempre di più al centro delle nostre politiche, ma una domanda sorge spontanea: è davvero così?

Il mega cartellone all'ingresso cita "Ecomondo 2009 green solutions", negli ultimi 14 anni la fiera è cresciuta costantemente di dimensioni offrendo ai visitatori sempre di più spazi espositivi. Ci si stanca proprio a camminare tra tutti questi enormi padiglioni, abbagliati dai colori, fra oggetti rigorosamente riciclati, riusati e resi persino in artistiche. Talune meritrebbero di essere evidenziate come vere opere d'arte, come queso spazio pubblicitario in cui al posto di alcune lettere vengono utilizzati elementi di recupero di forma simile.

Voglio solo citarvi alcuni esempi meritevoli che abbiamo trovato presenti alla fiera (da noi ben conosciuti), fra i quali il Centro di Riciclo di Vedelago della signora Carla Poli, donna di ferro che ha trasformato una vecchia cava in un centro d'avanguardia del recupero totale (persino l'indifferenziato). Svoltando l'angolo troviamo però un altro stand che a nostro parere non ha proprio nulla a che fare con le "Green Solutions" citate all'ingresso: si tratta dello Stand del Gruppo VEOLIA. Questa azienda è già tristemente nota come una delle maggiori costruttrici di inceneritori in iIalia e all'estero, cosa che stona un po con il carattere "eco" dell'evento. Tra l'altro sponsorizza la nota fondazione del Dott. Umberto Veronesi (colui che in Tv ha dichiarato che gli inceneritori hanno rischio zero!).

Non sono mancati esempi interessanti davvero creativi, come una intera linea di mobili di arredamento e cassettiere realizzate interamente utilizzando e riciclando vecchi pallet di legno. Davvero roba eco-chic.


Credo che Ecomondo debba fare comunque un salto di qualità per la prossima edizione, in particolare mi piacerebbe fosse più sobria e selezionasse maggiormente i propri invitati, magari imponendosi un codice etico minimo: i partecipanti non dovrebbero avere conflitti di interesse economici (tipo Cip6) e soprattutto non devrebbero dipingersi troppo di verde per fare green washing, altrimenti rimarrà sempre tutto sminuzzato nel tritacarne del marketing. Per coloro che desiderano vedere qualche foto cho ho scattato dell'evento, ecco un breve slideshow.

lunedì 2 novembre 2009

Acqua pubblica o privata? domani si decide.

Il decreto legge 135/09 approderà in aula al Senato il 03 Novembre per la conversione definitiva in legge. Tale provvedimento, se convertito, sottrarrà di fatto ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, per consegnarlo, a partire dal 2011 agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati. Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione così completa potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

Riportiamo sotto il testo integrale di una lettera inviata ai senatori promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua:

Gentile Senatore/Senatrice,

ci permettiamo di scriverLe come aderenti al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, una rete associativa cui aderiscono più di settanta organizzazioni nazionali e più di mille comitati territoriali, accomunati dalla consapevolezza dell’importanza dell’acqua come bene comune e diritto umano universale, dalla necessità di una sua salvaguardia per l’ambiente e per le future generazioni, dalla determinazione per una gestione pubblica e partecipativa dei servizi idrici. A tal proposito, Le ricordiamo che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha deposito nel luglio 2007, una legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua supportata da 406.626 firme di cittadini.

Il recente Art. 15 del D.L. 135 - che ha modificato l’Art. 23bis L. 133/08 - muove passi decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali, prevedendo l’obbligo di affidare la gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%. Tale provvedimento se convertito in legge sottrarrà ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo, a partire dal 2011, agli interessi delle grandi multinazionali e farne un nuovo business per i privati.

Noi pensiamo che sia un epilogo da scongiurare, sia per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, ma anche per le ripercussioni disastrose che una privatizzazione potrebbe generare sui cittadini in funzione della crescita delle tariffe.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, della conclusione dell’esame del D.L. 135/09 presso la Commissione Affari Costituzionali e in previsione della discussione in Aula al Senato di tale provvedimento,

chiediamo ai Senatori

- di esprimersi per il ritiro delle nuove norme che privatizzano l’acqua;

- di sostenere gli emendamenti finalizzati ad escludere il servizio idrico dai servizi pubblici locali di rilevanza economica;

- di sostenere, nel corso del dibattito in Assemblea al Senato, le proposte avanzate dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Siamo certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente richiesta e restiamo in attesa, anche tramite la Segreteria Operativa del Forum dei Movimenti per l’Acqua di conoscere le Sue decisioni.

Cogliamo l’occasione per porgerLe i più cordiali auguri di buon lavoro.

Per riscontro e contatti:
Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

Fonte: Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua