Il business del Teleriscaldamento
Alla recente assemblea straordinaria del quartiere centro urbano di Cesena tenutasi venerdì sera si è parlato della situazione indecente nella quale versano i lavori di ristrutturazione stradale in via Europa, strada che va dalla stazione fino alla rotonda provvisoria sulla via Emilia. I pochi residenti della zona vivono in uno stato da barricati in casa, con il cantiere completamente a ridosso delle abitazioni, da almeno sei mesi. Ciò nonostante le previsioni iniziali fossero di finire i lavori entro l'estate. Tali cantieri, appaltati alla ditta SAI di Modena, appaiono in uno stato di degrado e abbandono generalizzato, specialmente per quanto riguarda le più elementari norme di sicurezza, tombini aperti lasciati incustoditi, recinzione precaria, alberi tagliati, marciapiedi già rotti anche se non ancora terminati, lavori eseguiti in maniera disorganizzata. La causa di tanto trambusto e ritardo di consegna delle opere sembra essere stata in parte, oltre alla modesta professionalità dovuta all'impiego massiccio di lavoratori extracomunitari, la volontà di includere extra progetto la stesa di condutture per il teleriscaldamento. Tali condutture, adagiate in fosse profonde fino a sei metri nella sede stradale, sono state di fatto imposte a posteriori da HERA, non si sa tramite quali attività di pressione sull'amministrazione comunale, allo scopo di realizzare l'infrastruttura dorsale di teleriscaldamento che servirà il nuovo complesso residenziale da 500 appartamenti che dovrà sorgere nella zona limitrofa. Di per se il teleriscaldamento potrebbe anche essere una buona cosa, al di la dei disagi della popolazione per le opere invasive a livello stradale che esso richiede. Tuttavia, una modifica in corso d'opera in presenza di una ditta già totalmente in affanno per rispettare i tempi dei lavori, sta facendo saltare il cantiere e trascina disagi che i residenti non potranno che riversare subissando di proteste l'amministrazione. Il consigliere Angeli di Forza Italia ha espresso senza mezzi termini la convinzione che in realtà, tutta questa frenesia di HERA di inserire il teleriscaldamento ovunque si svolgono dei lavori pubblici importanti, nasconda un enorme business. Hera già dispone sul territorio di piccole centrali a turbo gas con le quali genera (e vende) energia elettrica, tali centrali necessitano di acqua di raffreddamento, pertanto anziché spendere soldi per raffreddarla e reimmetterla nei fiumi (inquinamento termico) pensa bene che sia uno spreco e cerca di convogliarla nelle abitazioni per riscaldare gli stabili. Peccato che questo servizio venga venduto a carissimo prezzo agli abitanti, pur essendo per hera praticamente energia gratis di scarto. Ne sanno qualcosa i residenti del nuovo quartiere dello Ex Zuccherificio (nel quale abita anche il nostro sindaco Conti, che prima di vedere funzionare a dovere il riscaldamento hanno dovuto fare battaglie a colpi di denunce, dato che non funzionava mai a dovere e le promesse di efficienza ed economicità non sono state rispettate. Insomma, hera vorrebbe infilare il teleriscaldamento ovunque, incasinando i lavori di ditte appaltatrici già di per se poco competenti, per poi cercare di guadagnarci delle cifre spropositate. Costruisce le centrali, prende soldi con l'energia elettrica, poi prende soldi anche con il teleriscaldamento, e pretende di sfruttare i cantieri già aperti per risparmiare sulle proprie opere! Il futuro non è questo, molto meglio incentivare la cogenerazione distribuita, costruire case a certificazione energetica garantita, il teleriscaldamento può essere utile in taluni contesti, ma non deve diventare solo un business e un ricatto continuo per i comuni.
Come dici tu le imprese hanno del calore in più, e per raffreddare gli impianti lo si scarica nell'acqua dei fiumi. Questo punto di partenza deve farci capire che c'è un netto margine di miglioramento proprio nel recupero di questo calore, sia per i costi di carburante risparmiato sia per le minori emissioni di CO2 (quantificabili, tra l'altro).
RispondiEliminaOra, lungi dal difendere Hera, bisogna capire se il teleriscaldamento è una buona cosa sempre o solo in alcuni casi. Non conosco la realtà di cui parli, quindi non posso addentrarmi. So che nei piani di previsione per Forlì i cittadini non sono obbligati ad usufruire di questo servizio. Questa cosa è fondamentale, perché garantisce una concorrenza anche nei costi tra la caldaia privata ed il teleriscaldamento.
Spero sia così anche per Cesena.
Per quanto riguarda la cogenerazione distribuita, chiaramente è la soluzione migliore in assenza di fonti di calore e di energia già presenti ed insostituibili. Oggi si può conteggiare il calore distribuito e si possono dividere le spese in base a quanto si consuma, quindi bisogna tornare agli impianti condivisi, a partire dai gruppi di condomini e dalle aree di nuova costruzione.