L'acqua della Diga ha i minuti contati
L'acqua della Diga di Ridracoli ha i minuti contati, fra poco saremo abbeverati come pecore dal Cer (canale emiliano romagnolo) che come ben si sà contiene acqua che convoglia quella dell'agricoltura, quindi a rischio di contaminazioni e si mettano pure tutti i depuratori che si vuole, ma i pesticidi quelli non li ferma nessun filtro purtroppo.
Quello che mi sconcerta di più, non è tanto la crisi idrica, oramai c'è bisogna farci i conti, ma l'assenza totale di prevenzione a siccità ancor maggior e soluzioni in direzione di ripristino del livello dell'acqua in diga. La politica dovrebbe servire anche a questo a prevenire il problema , coltivare la lungimiranza e invece si è solo provvisti di pezze, toppe da mettere qua e là quando siamo in emergenza e ormai il problema esploso. Non mi si venga a dire che il problema è solo la pioggia, sono anche le scelte politiche industriali, i maggior consumatori di acqua sono l'agricoltura e l'industria: nessuna regolamentazione per l'uso dell'acqua tranne che per i poveri comuni mortali cittadini? Tipo legiferare per un riciclo spinto che consuma un terzo del quantitativo d'acqua, raccolta di acque piovane, vietare la privatizzazione dell'acqua. Se volete saperne di più venite a sentire Maurizio Pallante il 24 ottobre a Cesena (seguirà invito), c'è gente che ha scritto libri su queste cose, ma fanno finta tutti che non ci siano soluzioni per arginare il problema, che va affrontato e subito. Ma io sulla bolletta pago acqua di ridracoli o di Cer? Perchè se ora arriva l'acqua del Cer giustizia vuole che almeno il prezzo sia diverso visto ch ela qualità è peggiorata. Cornuti e mazziati no! Viviamo a Paperopoli ne sono sempre più convinta!
Riporto la notizia da Sestopotere.it:
Quello che mi sconcerta di più, non è tanto la crisi idrica, oramai c'è bisogna farci i conti, ma l'assenza totale di prevenzione a siccità ancor maggior e soluzioni in direzione di ripristino del livello dell'acqua in diga. La politica dovrebbe servire anche a questo a prevenire il problema , coltivare la lungimiranza e invece si è solo provvisti di pezze, toppe da mettere qua e là quando siamo in emergenza e ormai il problema esploso. Non mi si venga a dire che il problema è solo la pioggia, sono anche le scelte politiche industriali, i maggior consumatori di acqua sono l'agricoltura e l'industria: nessuna regolamentazione per l'uso dell'acqua tranne che per i poveri comuni mortali cittadini? Tipo legiferare per un riciclo spinto che consuma un terzo del quantitativo d'acqua, raccolta di acque piovane, vietare la privatizzazione dell'acqua. Se volete saperne di più venite a sentire Maurizio Pallante il 24 ottobre a Cesena (seguirà invito), c'è gente che ha scritto libri su queste cose, ma fanno finta tutti che non ci siano soluzioni per arginare il problema, che va affrontato e subito. Ma io sulla bolletta pago acqua di ridracoli o di Cer? Perchè se ora arriva l'acqua del Cer giustizia vuole che almeno il prezzo sia diverso visto ch ela qualità è peggiorata. Cornuti e mazziati no! Viviamo a Paperopoli ne sono sempre più convinta!
Riporto la notizia da Sestopotere.it:
L’Agenzia regionale di protezione civile ha dato attuazione ai provvedimenti urgenti previsti dal Secondo piano degli interventi per fronteggiare la crisi idrica, approvato con decreto del presidente della Regione Vasco Errani lo scorso 24 settembre.
La Provincia di Forlì-Cesena è stata autorizzata, con un’assegnazione di 600 mila euro, ad acquisire un terzo potabilizzatore mobile, di grossa taglia (40 litri/secondo) per il prelievo delle acque superficiali del Canale emiliano-romagnolo (Cer). Questo terzo potabilizzatore andrà ad affiancare i due che la Società Romagna Acque sta realizzando, su disposizione della Regione, rispettivamente a Cesena, in località Macerone, e a Faenza, sempre con prelevamento di acqua dal Cer.
Con ulteriore provvedimento è stato disposto l’invio di un quarto potabilizzatore mobile, da 15 litri/secondo, nella dotazione della Protezione civile regionale, per l’impiego integrativo delle acque ricavate dal ripristino di un pozzo per l’acquedotto di Faenza.
Questi interventi sono finalizzati a compensare la minore disponibilità dell’acqua del bacino di Ridracoli, anche in considerazione del fatto che le previsioni meteo confermano un andamento sfavorevole per le precipitazioni soprattutto in Romagna, fino a tutto il mese di novembre.
Ulteriori interventi nell’area occidentale della Regione, con l’installazione di otto serbatoi per l’acqua potabile e di quattro potabilizzatori mobili, di media dimensione (6 litri/secondo), nella dotazione della Protezione civile regionale.
Gli otto serbatoi, con una capacità di accumulo dai 32 ai 50 metri cubi, sono destinati ai comuni di Bore, Neviano degli Arduini, Langhirano e Corniglio in provincia di Parma; Monte San Pietro e Vergato in provincia di Bologna.
I quattro potabilizzatori mobili sono stati installati dalla Protezione civile regionale nei comuni di Felino, Collagna, nel Parmense e Villa Minozzo in provincia di Reggio Emilia.
Per fare il punto della situazione, la Protezione civile regionale ha convocato d’intesa con la Direzione regionale Ambiente, difesa del suolo e della costa, per mercoledi 10 ottobre, la cabina tecnica di regia regionale di cui fanno parte i rappresentanti delle amministrazioni provinciali, dei Servizi regionali coinvolti, di Romagna Acque, delle principali società di Servizi, degli Ambiti territoriali ottimali.
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