mercoledì 23 luglio 2008

Il Porta a Porta a Napoli ? Una storia infinita

Nel quartiere napoletano di Colle Aminei (20.000 aìbitanti) dopo solo due mesi di preparazione, è partita la raccolta porta a porta e i primi risultati sfiorano l'80% di raccolta differenziata! Sembra un risultato entusiasmante raggiunto dalla vituperata ASIA (Agenzia Servizi Igiene Ambientale) di Napoli, che ha creato anche un bel portale di informazione per i cittadini che vogliono fare correttamente la raccolta differenziata domiciliare. Federico Valerio sul suo Blog loda l'iniziativa.

Ma le cose stanno davvero così ? C'è chi vede l'intera vicenda in chiave diversa, in particolare stante una accorata inchiesta di denuncia svolta da Napolionline.org, dove si evince che gli inviati di Ganapini (assessore all'ambiente) hanno constatato una situazione completamente diversa da quella descritta, tanto che dopo la loro denuncia sui disservizi, Attilio Tornavacca, consulente ASIA, ha minacciato una querela se non avesse ritirato la sua testimonianza.

Il porta a porta a Napoli aveva in tasca i finanziamenti per poter partire sull'intera città, invece si è scelta la strada della sperimentazione in piccola scala, lasciando ancora tra l'altro i cassonetti stradali in parecchie vie, sembra quindi fatta nemmeno troppo bene:

Ieri Gallico che lavora con l'assessore ha detto di essere andato in giro per i colli aminei a dare uno sguardo in giro e a parlare con le persone (eravamo presenti quando lo ha raccontato) e l'impressione è stata molto negativa...umido non raccolto da 4 giorni, cassonetti completamente vuoti senza nemmeno gli adesivi che ne indicavano il contenuto, ed altre cosine) insomma poca concretezza e molta approssimazione (ma che aspettarsi dall'Asia e da questi dirigenti??).

Una visione nemmeno troppo maliziosa della vicenda, vuole che il comune di Napoli dovesse a tutti i costi avviare un progetto di raccolta differenziata domiciliare per sbloccare dei finanziamenti, mentre la partenza di questa limitata sperimentazione è stata solamente uno specchietto per le allodole, limitata a poche vie della città. Ganapini se ne è accorto e NON ha sbloccato i fondi, la Iervolino quindi si è incazzata ed è successo il solito macello. Il resoconto completo della vicenda potete trovarlo qui.

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