La raccolta differenziata a Cesena
Ripropongo un articolo uscito qualche mese fa (nel frattempo nulla è cambiato), affinché il tema della raccolta differenziata, uno dei motivi costituenti del movimento MIZ, non cada nel dimenticatoio in questa estate pre-elettorale per il rinnovo della giunta di Cesena. Nel frattempo, forti dell'aumento recente delle tariffe che Hera è riuscita a strappare al comune e ai cittadini, ecco partire la nuova campagna di incremento dei bidoni stradali, che noi abbiamo ampiamente dimostrato avere un effetto assolutamente marginale sulle qualità ambientali del servizio (ma effetti tutt'altro trascurabili per le tasche dei cittadini). Hera sostiene di volere raggiungere il risultato di legge del 50% di RD, e per questo chiede altri soldi ai comuni, consapevole che utilizzando il porta a porta diminuirebbe molto le spese (ed anche i guadagni), garantirebbe una tariffa rifiuti minore di quella attuale, infine supererebbe di gran lunga gli obiettivi minimi del piano triennale così come già avviene a forlimpopoli. Quando vedete un nuovo cassonetto per le strate collocato da Hera, ricordate che lo state pagando voi con l'incremento della vostra tariffa, e che i volumi smaltiti in discarica non cambiano di una virgola, quello che in realtà state migliorando sono i dividendi delle loro azioni, non la vostra salute.
Nella tabella e nel grafico sono riportati i dati delle raccolte dei rifiuti nel Comune di Cesena, relativamente agli ultimi 10 anni. Sulla spinta degli obiettivi di raccolta differenziata (abbreviato RD) si è provveduto ad un aumento del numero di cassonetti stradali. Come si può notare l’indice percentuale di RD (dato in blu), oscilla attorno al 20%, per balzare sopra il 30% negli ultimi due anni. Al tempo stesso però i rifiuti raccolti in maniera indifferenziata e smaltiti in discarica (dato in viola), oscillano al di sopra delle 40.000 t/anno, nel complesso aumentando leggermente.
All’aumentare della RD dovrebbe però corrispondere una pari diminuzione dei rifiuti smaltiti in discarica. Così non è poiché, per ottenere elevati valori percentuali di RD, ai materiali separati dai cittadini e dalle piccole e medie attività economiche (dato in verde chiaro) vengono aggiunti i dati dei quantitativi differenziati dalle aziende grandi e medio-grandi (dato in verde scuro). Essendo però questi ultimi quantitativi già da tempo differenziati dalle aziende, non rappresentano quantitativi precedentemente indifferenziati e ultimamente sottratti allo smaltimento in discarica. Come unico risultato, la percentuale aumenta notevolmente senza che ci sia una diminuzione dei rifiuti avviati a smaltimento ovvero un reale aumento dell’efficienza del sistema di raccolta.
Così come la percentuale di RD, anche gli RSU Totali (dato in grigio) aumentano notevolmente negli ultimi due anni, ma appunto solo per quantitativi aggiunti al conteggio e precedentemente mai considerati. Il valore più importante e maggiormente indicativo del reale livello di efficienza del sistema non è quindi la percentuale di RD, ma il Kg/ab*anno (chilogrammo abitante anno, anch’esso dato in viola) di rifiuto indifferenziato, che rende conto dei quantitativi avviati a discarica, in funzione della popolazione. Come si può notare dall’ultima riga della tabella, anche questo valore non si è ridotto, avendo oscillato sopra i 450 Kg/ab*anno ed essendo complessivamente aumentato negli anni.
Ai quantitativi smaltiti andrebbero poi aggiunti i quantitativi che, seppur raccolti in maniera differenziata, non vengono riciclati, ma avviati a smaltimento. Tali quantitativi risultano dalle operazioni di riciclaggio e da quanto, seppur raccolto in maniera differenziata, non viene accettato dai recuperatori poiché di scarsa qualità. Questi ultimi in particolare possono avere un peso rilevante in quelle realtà, come Cesena, in cui sono presenti raccolte multimateriale e cassonetti per i materiali differenziati, nei quali spesso i cittadini conferiscono anche rifiuto indifferenziato.
Dai dati riportati risulta che gli investimenti effettuati negli anni per l’aumento del numero di contenitori stradali, seppur di diversa foggia, colore o dimensione, e la loro riorganizzazione sul territorio, non hanno portato a sostanziali ed efficaci incrementi della raccolta differenziata, la cui crescita può essere dimostrata solo grazie ad artifici contabili. Di fatto la crescita delle rese di raccolta differenziata degli ultimi anni viene “creata” inserendo nel conteggio i rifiuti differenziati dalle aziende che già da tempo differenziano i loro scarti ed in particolare di quelle aziende che neppure si rivolgono al servizio pubblico.
Proponiamo al Consiglio due domande:
1- Ma se i rifiuti avviati a smaltimento non sono diminuiti nonostante la crescita della percentuale di raccolta differenziata, perché non chiedere al gestore del servizio di comunicare i Kg/ab*anno di rifiuto indifferenziato come indice di incremento dell’efficienza del sistema ?
2- Ma se, nonostante gli investimenti fatti, la raccolta differenziata non è cresciuta per l’aumento dei contenitori stradali, ma grazie al conteggio dei rifiuti provenienti dalla aziende, a cosa serve spendere soldi per un aumento ulteriore di cassonetti ?
Il Movimento Impatto Zero ed i cittadini firmatari della petizione per la raccolta “porta a porta” dei rifiuti a Cesena chiedono ai Consiglieri Comunali di accorgersi dell’inefficienza dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti e di prevedere l’avvio di un sistema domiciliare anche nella nostra città. I sistemi domiciliari infatti riducono i rifiuti indifferenziati sotto i 200 kg/ab*anno (157 a Forlimpopoli), portando ad un incremento notevole dei materiali differenziati e, grazie ad una maggior qualità di quanto raccolto, ad un loro reale recupero.
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