Per la pace in palestina, restiamo umani
All'evento erano partecipi non meno di 300 persone, compresi anche parecchi ragazzi della comunità mussulmana di Cesena, il che non trovo affatto disdicevole dato che proprio il popolo mussulmano sta affrontando nella striscia di Gaza una offesa alla dignità umana senza precedenti. Il tentativo di disumanizzare un popolo, classificandolo in termini qualunquisti come "terrorista", è il pretesto per disumanizzare donne, bambini, ragazzi innocenti .... non è possibile per la mia sensibilità restare equidistante e indifferente. Oltre 800 morti e 2000 feriti, molti dei quali con gravissime e irreversibili amputazioni, non possono pareggiare il conto con la mezza dozzina di soldati israeliani morti in combattimento, consapevoli del rischio che la guerra aperta comporta. Di morti causati dai razzi dei "crudeli" terroristi di Hamas, poi, nemmeno l'ombra! Ne sapete niente ? Si parla di israeliani terrorizzati e in stato di shock, ma di vittime non se ne parla mai.
Fatevi una idea voi se ci riuscite, aborro il terrorismo e desidero essere neutrale, ma è difficile in questo momento... FERMARE LA GUERRA è l'unico slogan che dovrebbe essere urlato all'unisono dalla comunità internazionale. Se invece volete farvi del male, guardate pure qui, qui, qui, qui, (stop sennò non basta una vita per esplorare la rete). Insomma, prendete posizione come vi pare, però cercate di non essere cinici ma soprattutto cercate di restare umani, bellissimo slogan portato in corteo durante la fiaccolata.
Allego un documento girato da Davide Fabbri, che ripercorre a grandi linee la cronostoria di tutta la vicenda:
Nel Gennaio del 2006, contro ogni previsione, il partito politico di Hamas vince le elezioni nei territori palestinesi avendo la meglio sul partito moderato capeggiato da Abu Mazen e sostenuto da Stati Uniti e Israele. Le prime e libere elezioni del mondo arabo, hanno dato il 44% dei voti ad Hamas sulla base di un programma di lotta alla corruzione e di miglioramento dei servizi pubblici nella striscia di Gaza. Ed è proprio da qui che nascono problemi, perché fino al 2007 sia gli Stati Uniti che Israele, invece di riconoscere il governo palestinese di Hamas, democraticamente eletto, hanno tentato da subito di rovesciarlo, progettando e fomentando una guerra civile palestinese e armando le milizie di Fatah al fine di imporre un nuovo governo non eletto. Questi scontri durano per oltre un anno provocando la morte di centinaia di persone in entrambe le fazioni.
Nel Marzo del 2007, Hamas accetta di formare un governo di unità nazionale con Fatah. Ma nonostante questa grande azione diplomatica gli scontri tra le due fazioni non cessano fino a sfociare nel mese di Giugno 2007 nella battaglia di Gaza. A questo punto Abu Mazen, presidente del partito moderato palestinese sostenuto da Stati Uniti ed Israele, dissolve il governo di unità nazionale e Hamas conquista militarmente il controllo della striscia di Gaza instaurando un governo presieduto sempre da Ismael Haniyeh (colui che aveva vinto le elezioni), Abu Mazen lo accusa di un colpo di stato mentre Haniyeh si difende rivendicando la propria legittimità a governare in virtù della vittoria elettorale del 2006.
Nel settembre del 2007, Israele dichiara la striscia di Gaza “territorio ostile” sottoponendola ad un rigido embargo, tagliando i rifornimenti di carburante e generi alimentari. Questo blocco che fu criticato dalle associazioni internazionali per i diritti umani, nel giro di pochi giorni compromette la giù malmessa economia della striscia.
Nel Marzo del 2008, Israele mette in piedi un’offensiva aerea e terrestre sulla striscia di Gaza chiamandola “operazione inverno caldo” provocando la morte di 112 palestinesi di cui la metà civili.
Nel Giugno del 2008, Hamas e Israele concordano una tregua di sei mesi attraverso un patto bilaterale: Israele doveva rimuovere il blocco economico alla striscia di Gaza e Hamas poneva fine al lancio dei missili. La pioggia quotidiana di razzi si interrompe, ma Israele non riapre i valichi e continua a compiere omicidi mirati contro esponenti di Hamas.
Nel Novembre 2008, approfittando della distrazione mediatica sulle elezioni presidenziali americane, Israele rompe la tregua attraverso un’incursione militare nella striscia di Gaza uccidendo diversi miliziani di Hamas. Il 5 Novembre 2008 così riprende il lancio dei razzi sul sud di Israele.
Il 27 dicembre 2008, Israele scatena l’operazione “piombo fuso” uccidendo in poco più di dieci giorni quasi 700 palestinesi, per metà civili. Il resto è storia ancora da scrivere.
Voglio ricordare una giovane pacifista americana di nome Rachel Corrie uccisa barbaramente il 16 Marzo del 2003 da una ruspa israeliana che stava buttando giù le case sulla striscia di Gaza. Rachel manifestava pacificamente tentando di impedire che l’abitazione di un medico palestinese venisse abbattuta. Senza il benché minimo pudore umanitario è stata investita da una ruspa israeliana. Il suo ricordo e soprattutto il suo sacrificio dovrebbero farci riflettere.
Notate come sono chiamate queste offensive: "Inverno Caldo", "Piombo Fuso" ... in piena tradizione con le americane "Tempesta del deserto", "ripristino della speranza", "scudo frontale", "angelo dei mari" .... ma quando la smetteremo con tutta questa propaganda di dare nomi idioti ai conflitti e comincieremo a chiamarla semplicemente e schifosamente GUERRA ?
Da sottoscrivere in pieno. Continuate così.
RispondiElimina"Si parla di israeliani terrorizzati e in stato di shock, ma di vittime non se ne parla mai", esatto, non se ne parla... ma non vuol dire che non ce ne sono! E' vero che le vittime sono state relativamente poche, ma anche perché una buona parte degli abitanti di Sderot sono da tempo dei rifugiati interni... anche di loro non si parla, e Santoro certo non li intervista, ma questo non li fa scomparire. Il resto dell'articolo è un insieme di omissioni o falsità, e la più eclatante è che prima del 5 novembre non fossero stati lanciati Qassam, quando basta una ricerca su Internet per scoprire che durante la "tregua" il ritmo dei lanci di missili e dei colpi di mortaio si è ridotto, ma non sono mai cessati del tutto. La guerra tra palestinesi e Israele non finisce mai anche perché sono 60 anni che molti, troppi "continuano così" :-(
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