Anche Macori sembra aprire al Porta a Porta
Sul giornale Romagna Oggi compare una intervista in cui il candidato Italo Macori ribadisce la sua posizione riferita ad Hera e al Porta a Porta, come già aveva avuto modo di esprimere nella recente videointervista MIZ.
Partito inizialmente da una posizione pregiudizialmente contraria, paventando addirittura costi superiori del 300% e richiedendo (caso unico in Italia) un referendum preventivo, sembra essere ritornato parzialmente sulle sue posizioni dichiarandosi possibilista.
Al contempo, viene criticata pesantemente Hera sostenendo che si tratta di un cancro fuori controllo.
Implicitamente, Macori ammette che Hera non ha svolto un buon lavoro nel migliorare il servizio e diminuire (o almeno calmierare) le tariffe ai cittadini. Allora io mi chiedo, è affidabile Hera quando lei stessa prospetta i costi di un servizio di tipo diverso che potrebbe non sapere svolgere correttamente ?
Secondo uno studio commissionato al Prof.Alfonso Andretta, le proiezioni del costo del Porta a Porta su tutta Cesena, effettuate prendendo a modello il servizio a Forlimpopoli ed estrapolando i costi relativi, porterebbero a un costo da 10,5 Milioni di Euro a quasi 12 milioni di euro, per un incremento vicino al 10% netto. L'occupazione degli addetti allo spazzamento e raccolta passerebbe da 59 unità a 149 unità (se mi ricordo bene), cioè un incremento di un centinaio circa come ordine di grandezza di nuovi assunti per la raccolta domiciliare (che non è poco di questi tempi).
Hera stessa, nota per la sua relativa inefficienza ed attenzione ai margini di profitto, da salvaguardare a tutti i costi per volere degli azionisti, pone un limite del 10% circa di incremento di costo (cioè di tariffe per i cittadini).
Ebbene, se Hera propone una sua visione di aumento dei costi, può essere benissimo che Hera non sia capace di competere per offrire il servizio richiesto (a parità di margine con quello precedente), e non propriamente una effettiva dimostrazione che il servizio costi realmente di più. Nel 2011 il servizio va ad appalto, se dovesse competere in un campo che non gli è proprio si troverebbe in serie difficoltà, pertanto deve scoraggiare le amministrazioni che vogliono adottare il sistema, paventando lo spauracchio dei costi in ogni occasione.
Infatti nelle stime vengono tralasciate importanti voci come:
Partito inizialmente da una posizione pregiudizialmente contraria, paventando addirittura costi superiori del 300% e richiedendo (caso unico in Italia) un referendum preventivo, sembra essere ritornato parzialmente sulle sue posizioni dichiarandosi possibilista.
"Il porta a porta mi andrebbe anche bene, se c'è da spendere qualcosa per la tutela dell'ambiente sono disposto ... ma occorre essere sinceri con i cittadini e spiegare loro che questa formula comporta un costo maggiore"
Al contempo, viene criticata pesantemente Hera sostenendo che si tratta di un cancro fuori controllo.
"Una vera e propria metastasi ... erano state promesse sinergie ed economie di scala a favore dei cittadini e delle imprese: oggi vediamo tutti che non è così"
Implicitamente, Macori ammette che Hera non ha svolto un buon lavoro nel migliorare il servizio e diminuire (o almeno calmierare) le tariffe ai cittadini. Allora io mi chiedo, è affidabile Hera quando lei stessa prospetta i costi di un servizio di tipo diverso che potrebbe non sapere svolgere correttamente ?
Secondo uno studio commissionato al Prof.Alfonso Andretta, le proiezioni del costo del Porta a Porta su tutta Cesena, effettuate prendendo a modello il servizio a Forlimpopoli ed estrapolando i costi relativi, porterebbero a un costo da 10,5 Milioni di Euro a quasi 12 milioni di euro, per un incremento vicino al 10% netto. L'occupazione degli addetti allo spazzamento e raccolta passerebbe da 59 unità a 149 unità (se mi ricordo bene), cioè un incremento di un centinaio circa come ordine di grandezza di nuovi assunti per la raccolta domiciliare (che non è poco di questi tempi).
Hera stessa, nota per la sua relativa inefficienza ed attenzione ai margini di profitto, da salvaguardare a tutti i costi per volere degli azionisti, pone un limite del 10% circa di incremento di costo (cioè di tariffe per i cittadini).
Ebbene, se Hera propone una sua visione di aumento dei costi, può essere benissimo che Hera non sia capace di competere per offrire il servizio richiesto (a parità di margine con quello precedente), e non propriamente una effettiva dimostrazione che il servizio costi realmente di più. Nel 2011 il servizio va ad appalto, se dovesse competere in un campo che non gli è proprio si troverebbe in serie difficoltà, pertanto deve scoraggiare le amministrazioni che vogliono adottare il sistema, paventando lo spauracchio dei costi in ogni occasione.
Infatti nelle stime vengono tralasciate importanti voci come:
- Efficientamento di esercizio (stimato sull'8% del costo totale)
Fai una cosa per qualche anno, diventi più bravo, aggiusti le spese e tagli quelle inutili, ti costa un po di meno l'anno dopo.
- Utilizzo di lavoratori in fascia protetta
Invece di contabilizzare gli stipendi applicando il contratto FISE, si utilizzano in parte lavoratori in fascia protetta, che godono di contributi agevolati, anche se scontano una minore efficienza.
- Indotto industriale e di impresa
La creazione di "distretti del riciclo" sul modello di Vedelago, consente di accorciare la filiera del rifiuto, con riduzione dei costi e nuove opportunità per gli imprenditori che desiderano investire in strutture di recupero e di riciclo. (Attualmente i rifiuti del porta a porta multimateriale (plastica e lattine), così come quelli dei cassonetti stradali, vengono portati in parte all'inceneritore di Forli, alle varie discariche, e se va di proprio lusso trasportati fino ad Argenta per il recupero delle varie frazioni multimateriale. Non costa nulla tutto questo?)
- Diminuzione del rifiuto totale prodotto
La raccolta domiciliare (anche se Hera sostiene il contrario, parlando di migrazione) ha prodotto ovunque una diminuzione netta del rifiuto prodotto quantificabile attorno al 15-20 %, questo significa che anche se il servizio costa di più per ogni chilo smaltito opera su un volume globalmente minore di materiale, con evidenti conseguenze in termini di costi totali del servizio.
- Spese più efficienti per sostenere le campagne informative
Hera dovrà comunque spendere tanti soldi per grosse campagne informative a sostegno della raccolta differenziata, altrimenti l'obiettivo di raggiungere il 50% di raccolta appare una pura chimera. La stessa spesa per informazione, se orientata alla raccolta domiciliare, è enormemente più efficiente, perchè mentre per il sistema stradale va ripetuta tutti gli anni, per il sistema domiciliare va eseguita praticamente solo in fase di avviamento. Il sistema domiciliare "incoraggia" il cittadino a prendere e mantenere una buona abitudine, quella di separare i rifiuti all'origine, il sistema stradale non ha questa caratteristica, e fa leva solo sul senso civico, che se non adeguatamente "foraggiato" da campagne informative tende a decadere.
- Minore inquinamento dovuto ai mezzi tecnici pesanti
Mezzi più piccoli (che spostano masse molto minori) sono intrinsecamente meno inquinanti e consumano meno combustibile di mezzi tecnici automatizzati enormi e pesanti, anche se come quantità numerica dovranno essere maggiori. Inoltre possono essere in teoria utilizzati mezzi elettrici, cosa difficile per i grandi compattatori, a causa del peso eccessivo.
- Dimezzamento delle spese per lo smaltimento in discarica e per l'incenerimento
Oggi portare in discarica costa relativamente poco (circa 90€/tonn) mentre incenerire costa decisamente di più (circa 160€/tonn). I prezzi di oggi sono destinati a salire drammaticamente in futuro, date le sempre più stringenti norme a tutela dell'inquinamento di acqua, aria, suolo. Basti pensare che oltre un terzo dei costi totali di un inceneritore è dovuto al solo sistema di trattamento fumi! Con i prezzi di smaltimento di oggi la raccolta domiciliare va circa alla patta, ma domani non sarà più così, lo smaltimento in discarica e l'incenerimento costeranno sempre di più, anche perchè i rifiuti dovranno essere portati sempre più lontano. Sta qui il vero vantaggio della raccolta domiciliare, dimezza il materiale non recuperato quindi dimezza i costi di smaltimento, che crescono più velocemente dei costi in stipendi!
- Sanzioni del 20% in bolletta se non si raggiungono i vincoli di RD
Il 2012 è dietro l'angolo, per quella data dovremo raggiungere il 65% di raccolta differenziata, pena una penale del 20% in tariffa ai comuni che non la ottengono. Il sistema tradizionale non permette di superare il 50% se non con costi esplosivi di trattamento e separazione.
- Possibilità di tariffa puntuale
Oggi la TIA (ex Tarsu) si paga sui metri quadrati calpestabili e sui componenti familiari, cioè indipendentemente se una famiglia produce poco o molto rifiuto. Con il sistema porta a porta la tariffa può essere commisurata al rifiuto prodotto, conteggiando gli svuotamenti. Cosa assai difficile se non impossibile con il sistema tradizionale a cassonetto stradale.
Da notare che non è stato nemmeno citato il ricavo per il materiale recuperato rivenduto!
In conclusione, se l'incremento di Hera è solo del 10%, senza nemmeno considerare tutti i vantaggi potenziali di cui sopra, significa non solo che a regime costerebbe di meno, ma che il cittadino ci guadagnerebbe alla stragrande.
Ce lo vogliamo mettere finalmente in zucca ?
Il Porta a Porta conviene davvero, ma non ad Hera!
Da notare che non è stato nemmeno citato il ricavo per il materiale recuperato rivenduto!
In conclusione, se l'incremento di Hera è solo del 10%, senza nemmeno considerare tutti i vantaggi potenziali di cui sopra, significa non solo che a regime costerebbe di meno, ma che il cittadino ci guadagnerebbe alla stragrande.
Ce lo vogliamo mettere finalmente in zucca ?
Il Porta a Porta conviene davvero, ma non ad Hera!
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