martedì 6 ottobre 2009

L'inceneritore di Modena in fiamme, quante diossine nell'aria ?


Il 29 settembre scorso, l’inceneritore di Modena ha preso fuoco. Sulla notizia ignari cittadini che non possono far altro che filmare con il cellulare e mettere su youtube. Sul sito del Comune di Modena è stato diffusa la seguente nota:

Dal Comune massima attenzione nell’emergenza.

L’assessore Arletti: “ora attendiamo i dati delle verifiche effettuate”.

Il Comune di Modena ha seguito fin dal primo allarme l’incendio che si è sviluppato nell’impianto di una delle vecchie linee del termovalorizzatore di via Cavazza, tenendosi in contatto con Vigili del Fuoco, Arpa, Ausl e, ovviamente, il gestore HERA.
“L’incendio -afferma l’Assessore alle politiche ambientali Simona Arletti- è stato subito circoscritto e poi rapidamente domato dai Vigili del Fuoco. Il funzionamento della catena di emergenza, dalla prima segnalazione fino al cessato allarme, ha sicuramente consentito di limitare l’impatto sull’ambiente esterno. Il fumo, secondo quanto riferito da Hera, è da imputare soprattutto alla combustione di parte dell’impianto elettrico. Nel corso dell’emergenza, comunque, sono stati effettuati rilevamenti in tempo reale che andranno ora ad incrociare i dati raccolti, nello stesso periodo di tempo, dalle centraline fisse di misurazione. Per ogni ulteriore riflessione -conclude l’assessore Arletti- bisognerà dunque attendere i risultati di queste verifiche e l’esito degli accertamenti in corso sulle cause specifiche dell’incendio.”

Riferisce ViaEmiliaNet che l’incendio si è propagato dalla fossa dei rifiuti considerati non pericolosi. In pratica se una parte dei modenesi ha respirato diossina o altre sostanze nocive, lo saprà solo dopo averle inalate. Alla cittadinanza non sono state fornite indicazioni su eventuali precauzioni.

Occorre ricordare che gli inceneritori sono considerati industrie insalubri di prima categoria, e i rischi di incidenti sono tutt'altro che remoti. Anche se difficilmente riguardano la camera stessa di ombustione, nelle "fosse" di stoccaggio sono presenti normalmente grosse quantità di materiali infiammabili (i rifiuti), che bruciando senza controllo possono inquinare pesantemente l'aria e sprigionare diossine. Costruirli in pieno centro abitato, seppure conveniente dal punto di vista dell'utilizzo della energia termica residua per teleriscaldamento, espone la popolazione a pericoli potenziali troppo elevati. In poche ore di combustione accidentale possono essere vanificati i costosi controlli di emissione di anni interi!

La soluzione ? Evitare di costruirli, adottare sistemi di trattamento meccanico biologico, chiudere il cerchio dei materiali post-consumo ben prima dello smaltimento, con il riuso e il riciclo, attività tanto più facile quanto più si utilizzano sistemi di raccolta domiciliare come il Porta a Porta.

Fonte: EcoBlog

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un tuo commento se desideri contattare l'autore del post o discuterne il contenuto. Ricorda che sebbene la censura non piaccia a nessuno e i commenti non siano moderati mi riserberò il diritto di cancellarli qualora il contenuto sia volgare, irrispettoso, diffamante, off-topic, o semplicemente inappropriato.