Serge Latouche domenica prossima a Forlimpopoli
L’economista e sociologo francese Serge Latouche, teorico della decrescita, sarà a Forlimpopoli domenica 11 ottobre alle 17 per ricevere il Premio Artusi 2009, offrendo così un’occasione per incontrarlo dal vivo e ascoltare le sue riflessioni.
Il premio è assegnato ogni anno dal Comune di Forlimpopoli (FC), città natale di Pellegrino Artusi, a chi contribuisce con il pensiero e con le opere alla riflessione su cibo e dintorni. Dopo l’assegnazione del Premio 2008 a Wendell Berry, poeta e contadino americano, autore dello slogan mangiare è un atto agricolo, il testimone passa al più conosciuto sostenitore del concetto di decrescita contrapposto all’idea di sviluppo del mondo occidentale.
Come sottolinea lo stesso Latouche, la decrescita non va intesa in senso negativo e rinunciatario: “sarebbe più esatto parlare di a-crescita, così come si parla di ateismo, si tratta proprio dell’abbandono d’una fede, di una religione, quella dell’economia senza regole, del progresso e dello sviluppo sfrenato”.
Il Premio Artusi viene assegnato a Latouche in continuità con le riflessioni portate avanti nel corso delle precedenti edizioni della Festa Artusiana: la riduzione dei consumi superflui, la riscoperta della cucina di casa, la ricerca del vero in tavola, la proposta di corretti stili di vita rispettosi dell’ambiente, con meno merci viaggianti e più beni a filiera corta, il riciclo integrato dei rifiuti.
Per maggiori informazioni consultare il sito di Casa Artusi.
Il premio è assegnato ogni anno dal Comune di Forlimpopoli (FC), città natale di Pellegrino Artusi, a chi contribuisce con il pensiero e con le opere alla riflessione su cibo e dintorni. Dopo l’assegnazione del Premio 2008 a Wendell Berry, poeta e contadino americano, autore dello slogan mangiare è un atto agricolo, il testimone passa al più conosciuto sostenitore del concetto di decrescita contrapposto all’idea di sviluppo del mondo occidentale.
Come sottolinea lo stesso Latouche, la decrescita non va intesa in senso negativo e rinunciatario: “sarebbe più esatto parlare di a-crescita, così come si parla di ateismo, si tratta proprio dell’abbandono d’una fede, di una religione, quella dell’economia senza regole, del progresso e dello sviluppo sfrenato”.
Il Premio Artusi viene assegnato a Latouche in continuità con le riflessioni portate avanti nel corso delle precedenti edizioni della Festa Artusiana: la riduzione dei consumi superflui, la riscoperta della cucina di casa, la ricerca del vero in tavola, la proposta di corretti stili di vita rispettosi dell’ambiente, con meno merci viaggianti e più beni a filiera corta, il riciclo integrato dei rifiuti.
Per maggiori informazioni consultare il sito di Casa Artusi.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un tuo commento se desideri contattare l'autore del post o discuterne il contenuto. Ricorda che sebbene la censura non piaccia a nessuno e i commenti non siano moderati mi riserberò il diritto di cancellarli qualora il contenuto sia volgare, irrispettoso, diffamante, off-topic, o semplicemente inappropriato.