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sabato 30 aprile 2011

Ciclo di incontri "Non siamo ... nati per rifiutare"

"Non siamo … nati per ’Rifiutare’" è il ciclo di incontri a Cesena per conoscere e incentivare stili di vita sostenibili. È questo il contributo del Miz-Movimento impatto zero a supporto dell’avvio del sistema integrato di raccolta differenziata nel quartiere Oltresavio. Fu proprio il Miz a battersi per primo per l’attivazione del porta a porta in città, promuovendo nel 2008 una petizione che ha raccolto oltre 2600 firme.

Il primo appuntamento è il 6 maggio nella sede del quartiere Oltresavio (piazza Magnani 143) con Alessio Ciacci, assessore all’ambiente di Capannori (Lucca), primo comune in Italia ad aver aderito alla strategia internazionale "Rifiuti zero", iscritto a pieno titolo nell'elenco dei comuni virtuosi.


Il 13 maggio nella sala Auser (corso Ubaldo Comandini 7) Federico Valerio, docente di chimica ambientale all’Ist di Genova, illustrerà tutti i segreti del compostaggio domestico, incluso come fabbricarsi da soli una compostiera casalinga. Enrico Piraccini di Romagna Compost illustrerà invece il funzionamento dell'impianto di compostaggio industriale di Cesena, quello che accoglierà i rifiuti umidi della raccolta differenziata domiciliare.


Gran finale, il 7 giugno al San Biagio (via Aldini 24), con Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria di Bologna che parlerà di "Last Minute Market", innovativo progetto da lui ideato per trasformare lo spreco in risorsa. Interverrà anche l’attore Roberto Mercadini che si esibirà in pillole di teatro civile.


Tutti gli incontri inizieranno alle ore 20.30 precise e vedranno la partecipazione espositiva di alcune interessanti associazioni del territorio, in particolare il progetto compostuter per il riciclo creativo e la sezione cesenate del forum italiano dei movimenti per l'acqua, che promuoverà gli importantissimi referendum del 12-13 Giugno. 

Per info scarica il volantino

venerdì 29 aprile 2011

Un po di numeri sul porta a porta che partirà a Cesena

Il quartiere Oltresavio di Cesena è già interamente mobilitato per l'avvio a breve della raccolta differenziata porta a porta. Non è un esperimento da poco, dato che il quartiere è il più popoloso di Cesena, comprendendo all'incirca 20.000 abitanti. Sono quasi il doppio rispetto all'intera città di Forlimpopoli (circa 12000 persone), dove il servizio porta a porta è già entrato in funzione dal 2008, ed ha permesso alla città artusiana di raggiungere e superare la quota del 70% di raccolta differenziata.

Saranno gli addetti della cooperativa "Il Mandorlo" a girare casa per casa per raccogliere le due frazioni oggetto di raccolta domiciliare, l'organico (umido) e l'indifferenziato (secco). Le altre frazioni continueranno ad essere conferite su cassonetto stradale presso le isole ecologiche, che quindi non spariranno completamente ma si ridurranno solo di dimensioni, dovendo permanere il servizio per il vetro, la plastica e multimateriale, la carta.

Le case singole usufruiranno di un bidone da 30 litri per l’indifferenziato, di due per l’organico (di cui uno più piccolo per il sottolavello dove gettare i resti di cibo) con i sacchi compostabili e tre borse riutilizzabili per carta, plastica, lattine e vetro.

Chi vive nei condomini con sei o più utenze avrà comunque il bidone da 10 litri per l’organico e il kit di borse, mentre la dotazione condominiale comprende un carrello da 360 litri per l’indifferenziato e uno per l’organico.

Un ampia zona di campagna nella parte nord-ovest del quartiere, caratterizzata da case sparse, non sarà coperta dal servizio a domicilio, verranno però date a disposizione dei cittadini delle compostiere domestiche per smaltire in proprio la frazione organica. In campagna rimarranno quindi i cassonetti dell'indiferenziato, ma saranno chiusi a chiave per evitare fenomeni di migrazione. Solo le utenze limitrofe potranno aprire quei cassonetti

Anche la zona industriale nella parte nord del quartiere non sarà servita interamente a domicilio, saranno però razionalizzate le isole ecologiche separando carta e plastica/lattine rispetto al vecchio multimateriale. L'obiettivo è quello di superare il 60% di raccolta differenziata complessiva nel quartiere, pur utilizzando un sistema misto anziche un sistema integrale a 4 bidoncini, come succede invece a Forl'.

Apri la cartina PDF con la mappa delle varie zone coperte dal servizio.

Il comune di Cesena ha approntato un sito dove reperire tutte le informazioni sul progetto "differenziamoci", al quale parteciperanno varie associazioni del territorio per la parte informativa e di distribuzione dei kit, attività che durerà fino alla fine di maggio.

A partire dal 30 maggio, al termine di un breve periodo di due settimane in cui il sistema vecchio (a cassonetti) e nuovo coesisteranno, verranno definitivamente tolti i cassonetti per l'umido e l'indifferenziato dalle strade, e il bidoncino rimarrà l'unica alternativa a disposizione dei cittadini. Un piccolo cambio nello stile di vita, un passo importante per l'ambiente.

Il MIZ parteciperà alla parte informativa proponendo il 6 Maggio una serata dedicata alla cittadinanza del quartiere oltresavio, alla quale parteciperà Alessio Ciacci del comune di Capannori. In quella città, paragonabile come dimensioni alla metà di Cesena, il porta a porta già da parecchi anni sta dando prova di essere la soluzione migliore per quel tipo di territorio, in ogni quartiere ed in maniera integrale. A breve un post apposito sull'evento.


P.S. La cooperativa Il Mandorlo è composta da tanti ragazzi che fanno del loro impegno sociale una reale scelta di vita, tuttavia consiglio al loro staff di sostituire l'orrendo sito in flash, completamente inusabile, con qualcosa di più semplice e intuitivo.

sabato 29 gennaio 2011

Alessio Ciacci e la strategia Rifiuti Zero


Alessio Ciacci sta realizzando a Capannori quello che ogni assessore all'ambiente serio dovrebbe realizzare, perseguire la strategia Rifiuti Zero e coinvolgere direttamente le aziende per incentivare la produzione di merci e beni che non diventano rifiuto appena immesse sul mercato.

Un caso emblematico di intervento è quello che Capannori ha compiuto verso l'azienda Lavazza. Hanno istituito un centro di ricerca "rifiuti zero", basato sulla collaborazone fra volontari, ambientalisti, ricercatori del settore, in modo da compiere una analisi merceologica sul rifiuto che permane indifferenziato dopo la raccolta porta a porta. Hanno analizzato il materiale e trovato un enorme quantitativo di cialde del caffè non riciclabili (nove tonnellate all'anno). Hanno scritto alla Lavazza una lettera aperta, pubblicata anche sui giornali locali, e questi hanno risposto chiedendo un incontro con il comune, al fine da definire una strategia di commercializzazione dei loro prodotti con una maggiore attenzione ambientale.

Il concetto non è essere contro quella o quell'altra azienda, quanto rendere le aziende che producono rifiuti nella condizione di capire che avrebbero tutto l'interesse, anche come ritorno di immagine, nel collaborare per proporre beni più eco-compatibili. Speriamo che la lavazza colga questo segnale e dia l'esempio, speriamo anche che tanti altri amministratori pubblici riescano a compiere iniziative simili nei rispettivi comuni, perchè produrre in maniera sostenibile e nel rispetto dell'ambiente può solo favorire l'economia.

Alessio Ciacci verrà invitato a Cesena dal MIZ per una serie di conferenze, le cui date sono ancora da delineare, ma si parla di questa primavera. Ne riparleremo presto!

sabato 17 ottobre 2009

Capannori, rifiuti zero ma solo con il porta a porta


E' possibile ridurre la produzione dei rifiuti e al contempo aiutare l'economia locale. E' quanto succede a Capannori, dove l'assessore all'ambiente Alessio Ciacci è riuscito pochi anni fa nell'intento di fare approvare una delibera comunale tesa a raggiungere l'obiettivo rifiuti zero entro il 2020.

Fate attenzione ai conti che Ciacci fornisce nel video riguardo allo smaltimento in discarica, 160 euro/ton è davvero tanto rispetto ai 100 euro/ton scarsi che in media si pagano da noi in Emilia Romagna, questo giustifica senz'altro il ricorso ad azioni per ridurre questa spesa che grava sulla collettività. Il punto però è un altro, qualora si riesca con politiche volte alla riduzione del rifiuto a ridurre la parte da smaltire e quindi i relativi costi, chi se ne avvantaggierà realmente ?

Se lo smaltimento é pagato direttamente dal comune, se ne avvantaggia ovviamente il cittadino nelle tariffe. Cosa succede invece se il gestore del servizio (Hera) controlla sia di raccolta che lo smaltimento ? Accade che Hera ne riceve un danno economico, che pertanto ribalterà sui comuni e in ultima analisi sui cittadini, per aggiustare i mancati margini. I comuni si troveranno a richiedere al cittadino una tariffa maggiorata comunque, come in effetti avviene da troppi anni.

La considerazione principale che se ne può trarre è che chi raccoglie i rifiuti non dovrebbe anche partecipare ai proventi per smaltirli. Il caso di Hera infatti è emblematico, non basterà certo lo scorporo di facciata della divisione Hera Ambiente (che si occupa dello smaltimento) per fugare i dubbi su un pesante conflitto di interessi. Serve ben altro.

Occorre che lo smaltimento sia gestito da un soggetto completamente indipendente, pubblico o privato andrebbe bene uguale, purchè realmente autonomo e soggetto a rigidi controlli pubblici. Condizione tra l'altro indispensabile per un vero regime di concorrenza quando si andrà nel 2011 a gara di appalto per la fornitura dei servizi cittadini principali.

Non meravigliamoci più se le tante belle iniziative che succedono a Capannori da noi rappresentano ancora pura utopia, il porta a porta, i prodotti alla spina, i distributori di acqua pubblica trattata, i mercatini dell'usato, la riduzione delle sportine di plastica, e tante altre cose utili e in grado di fare girare una forma di economia solidale necessaria al territorio. Sono tutte strategie virtuose ma che rischiano di non portare i risparmi attesi, fino a quando non si spezza il regime di monopolio che ingessa completamente il sistema dei servizi.

E' un implicito ricatto, ordito a colpi di irrinunciabili dividendi (elargiti dalle ex municipalizzate oggi SPA) per i comuni, tanto più quanto perdura il periodo di crisi e la difficoltà a fare fronte al patto di stabilità. La politica quì da noi ha grandi e precise responsabilità, è bene saperlo.

venerdì 15 maggio 2009

Un esempio da imitare per Cesena

Ecco come vorrei che diventasse Cesena, un po come Capannori.

Energie alternative, obiettivo rifiuti zero, porta a porta, prodotti alla spina, acqua pubblica e fontanelle intelligenti, edifici a risparmio energetico, democrazia partecipativa, isole ecologiche con porta e incassa, niente inceneritori e poche discariche, strade pulite senza cassonetti, attenzione al sociale.

Non è che ci vuole poi molto!

Nella foto Alessio Ciacci, giovane assessore all'ambiente del comune di Capannori. Anticipo il mio desiderio di portarlo presto a Cesena per un incontro pubblico, avrebbe certo molto da insegnarci.