Lo scandalo dei CIP6 continua
Giovedì 19 luglio il Senato ha accantonato l'emendamento alla Legge Comunitaria 2007 che tentava di limitare lo scandalo dei finanziamenti CIP 6 ai soli "impianti realizzati ed operativi".
La seduta di discussione era sull'articolo 8 della direttiva 2001/77/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, che precisa che i finanziamenti e gli incentivi (CIP6) della legge 27 dicembre 2006 n. 296 sono concessi ai soli impianti realizzati ed operativi. I parlamentari hanno accantonato l'articolo, dicendo che, eccetto un paio di obiezioni, ciò metterebbe in difficoltà gli imprenditori e le banche che hanno investito sugli impianti e aumenterebbe il costo dello smaltimento dei rifiuti. Un vero modo di tutelare i diritti del più "deboli", non c'è che dire!!
Quelli che hanno accantonato l'articolo 8, sono tutti nomi già noti: Vegas, Matteoli, Mannino, Barbato, Buttiglione, Polleri, Girfatti, Mugnai, Grillo, Ciccanti, Pastore; e quelli che lo hanno difeso:Sodano e la De Petris, unici a parlare.
SODANO (RC-SE). L'articolo 8 pone finalmente rimedio a quella che è stata definita una truffa legalizzata: l'utilizzo degli incentivi Cip6, cioè di contributi finanziati con la bollette e destinati ad impianti che utilizzassero fonti energetiche rinnovabili, per costruire invece impianti alimentati da fonti cosiddette assimilabili. La norma corregge un errore della legge finanziaria e la sua collocazione nell'ambito della legge comunitaria è giustificata non solo dagli obiettivi del protocollo di Kyoto ma anche dalle procedure di infrazione in corso per distorsione della concorrenza. La prevista potestà di deroga non sopprime gli impegni precedentemente contratti, ma rende finalmente applicabile una norma che pone fine ad un'anomalia italiana. (Applausi dal Gruppo RC-SE e SDSE. Congratulazioni).
DE PETRIS (IU-Verdi-Com). L'articolo 8 consente di porre fine ad una situazione scandalosa, per la quale un ristretto numero di società ha beneficiato impropriamente di fondi destinati alle fonti di energia rinnovabili. La potestà di deroga non rappresenta una novità e consentirà di evitare i problemi paventati negli interventi critici nei confronti dell'articolo 8, che adegua la normativa italiana a quella europea. Peraltro è sempre più evidente che i termovalorizzatori non sono una valida soluzione al problema dello smaltimento dei rifiuti e che la costruzione di un impianto non implica la gestione efficiente dello stesso. (Applausi dal Gruppo IU-Verdi-Com).Gli atti della seduta sono pubblici e si trovano sul sito del Parlamento
Per leggere tutti gli altri interventi, qui.
Una precisazione: accantonare un emendamento non significa votare contro o bocciarlo, ma rimandarne la discussione.
RispondiEliminaPurtroppo a causa dell'assenza del ministro competente (la Bonino, in questo caso) non si è potuto discutere.
La De Petris e Sodano non sono stati gli unici a parlare, ma gli unici ad esprimersi a favore dell'adozione dell'emendamento.