Il picco del nucleare
Rilancio da ecoalfabeta un post contenente una analisi molto interessante sullo stato dell'energia nucleare in Europa. Dal 2000 non è stata costruita più nessuna centrale nucleare, nemmeno in Francia, il "picco" di installazioni (gran parte delle quali continuano a funzionare tuttora) è avvenuto a metà degli anni ottanta, come si può vedere dal grafico. Da noi si parla di un ritorno al nucleare, perché non è stato fatto anche dagli altri paesi in questi ultimi anni ? Negli stati uniti l'ultima centrale nucleare costruita risale addirittura alla fine degli anni 70! Precisamente nel 1979, data nella quale c'è stata la piccola "chernobyl" americana, l'incidente di Three Mile Islands.
La risposta verso chi propina oggi il nucleare è semplice, le centrali costano talmente tanto che nessun privato investirebbe mai i suoi soldi nella loro costruzione, devono obbligatoriamente essere finanziate dallo stato, pertanto con i soldi dei cittadini, che quindi pagheranno abbondantemente di più del risparmio teorico che avrebbero con l'energia a minor costo in bolletta.
Tralascio i tuttora irrisolti problemi di tipo ecologico per lo stoccaggio delle scorie, non è quello il motivo principale per il quale non le si costruiscono praticamente più. Forse in futuro potranno rappresentare una scelta accettabile nella ipotesi di una crisi dovuta all'eccesso di produzione di gas serra (problema che i reattori nucleari fortunatamente non hanno). Allo stato attuale é molto meglio investire sulle rinnovabili, sicuramente assai più remunerative per ogni euro speso. Inoltre, una unità di produzione di energia rinnovabile, può essere ridotta in scala fino al livello della singola abitazione (pannelli solari), credo che una centrale nucleare personale da giardino sia ad oggi un obiettivo decisamente ambizioso se non irrealizzabile.
La risposta verso chi propina oggi il nucleare è semplice, le centrali costano talmente tanto che nessun privato investirebbe mai i suoi soldi nella loro costruzione, devono obbligatoriamente essere finanziate dallo stato, pertanto con i soldi dei cittadini, che quindi pagheranno abbondantemente di più del risparmio teorico che avrebbero con l'energia a minor costo in bolletta.
Tralascio i tuttora irrisolti problemi di tipo ecologico per lo stoccaggio delle scorie, non è quello il motivo principale per il quale non le si costruiscono praticamente più. Forse in futuro potranno rappresentare una scelta accettabile nella ipotesi di una crisi dovuta all'eccesso di produzione di gas serra (problema che i reattori nucleari fortunatamente non hanno). Allo stato attuale é molto meglio investire sulle rinnovabili, sicuramente assai più remunerative per ogni euro speso. Inoltre, una unità di produzione di energia rinnovabile, può essere ridotta in scala fino al livello della singola abitazione (pannelli solari), credo che una centrale nucleare personale da giardino sia ad oggi un obiettivo decisamente ambizioso se non irrealizzabile.
Volete sapere dove sono dislocate tutte le centrali in Europa ?
Consultate la mappa sul sito della Internetional Nuclear Safety Center.
Rimarrete sorpresi di scoprire che gran parte delle centrali francesi in attività siano dislocate a ridosso dell'Italia... Ma davvero credete che i francesi prenderanno bene la cosa, semmai l'italia dovesse avviare un proprio programma nucleare ? E' assai probabile che ci chiedano i danni!
la questione è stata discussa su http://aspoitalia.blogspot.com/, da dove vi ho trovato (a proposito: ottimo blog), dove si evidenzia come sia poco praticabile la scelta del nucleare, che richiederebbe sostanziosi contributi pubblici per essere competitiva con il nucleare francese. Di nuovo complimenti per il blog.
RispondiEliminaGiovanni Galanti