Ecco perchè Hera punta i piedi!
I rifiuti urbani conferiti all’inceneritore di Cassana (Ferrara) diminuiscono, non bastano più. Così Hera chiede al TAR di bruciare rifiuti speciali oltre le generose autorizzazioni concesse dalla Provincia (30 mila ton/anno), in spregio degli accordi firmati in fase di VIA con la Circoscrizione. Medicina Democratica e WWF, appoggiati da gran parte del movimento ambientalista ferrarese, il 28 agosto si opporranno a tale vergognosa pretesa innanzi ai giudici di Bologna, confidando nella giustizia. Ma anche in una autentica resistenza da parte di Comune e Provincia, sottoposti da mesi a stucchevoli pressioni dalla propria “creatura”, con conseguente vulnus della loro credibilità istituzionale e politica.
Per Hera la posta in gioco è altissima, nell’incenerimento dei rifiuti non può perdere un colpo: insieme a quello dell’acqua è il business più remunerativo tra tutte le sue aree di affari.
Nel 2007 i Rifiuti hanno dato ricavi per 540 milioni di euro, con margine operativo lordo di 156, pari al 28,4%. L’Acqua ha generato ricavi per 398 milioni, con margine di 118, pari al 29,8%. Gas (ricavi 915 milioni, margine 11,4%), Energia (ricavi 986, margine 4,3%) e altri servizi (ricavi 159, margine 19,6%), hanno portato più volume, ma meno margine.
Dunque Rifiuti ed Acqua (939 milioni) rappresentano il 32% dei ricavi ed il 60% del margine (275 su 453 totali). Gli altri business hanno portato il 68% dei ricavi (1966 milioni su 2905), ma solo il 40% del margine. Per Hera, insomma, Acqua e Rifiuti sono galline dalle uova d’oro!
E’ facile comprenderne i motivi: mercati protetti, privi di concorrenza, alimentati dalle bollette imposte ai cittadini dall’ATO (assemblea dei sindaci) e tariffe stabilite in base ai costi “dichiarati a piè di lista” dai gestori. Perciò ricavi “politici”, garantiti da politici migranti dalle istituzioni alle aziende controllate, e viceversa.
Gas ed Energia invece costituiscono aree di business competitive, dove prezzi e margini sono regolati anche dalla concorrenza: per questo oltre due terzi dei ricavi di Hera (Gas, Energia e Servizi vari) danno margini inferiori a quelli di Rifiuti ed Acqua (7,8% contro 29,2%).
Stando così le cose, Hera non può che perseguire la “mission” rifiuti, rifiuti, rifiuti… da incenerire!
Poco importa se siano urbani o speciali. Peccato che nel 2007, nella totale disinformazione dei cittadini, siano stati smaltiti nelle discariche di Ferrara 112 mila tonnellate di rifiuti speciali, di cui il 41% di provenienza extra provinciale! Dunque Hera vorrebbe riempire l’inceneritore con rifiuti speciali in gran parte importati. Ambiente e salute cederebbero il passo al profitto. Parola dell’onorevole Bratti, indicato dal PD e non scelto dagli elettori, ex assessore ambiente ed ex direttore generale Arpa, che dopo aver regalato alla sua città un mega inceneritore e la Turbogas, ha precisato che bruciare 15 mila tonnellate di rifiuti speciali in più, non fa differenza dal punto di vista sanitario e che la Provincia si sarebbe dimostrata poco intelligente non accontentando Hera! (!?!?!)
Ultima riflessione. Nel 2008 Hera ha distribuito 81,3 milioni di utili ai propri azionisti, con una crescita del 18% in cinque anni. Tenuto conto che la quota di capitale sociale in mano pubblica (180 enti) è pari al 58%, molti investitori privati (banche, assicurazioni, movimento cooperativo, industriali), possessori del restante 42%, hanno incassato da Hera circa 34 milioni di euro. Profitti cui hanno contribuito Rifiuti e Acqua pagati dai cittadini, e che finiscono nelle tasche di investitori privati, di certo ostili alla fine anticipata della festa!
La forte domanda privata di dividendi, in presenza di norme che nei prossimi anni imporranno di smaltire meno rifiuti urbani (65% di raccolta differenziata entro il 2012), spinge Hera a tentarle tutte, compreso far causa ai propri soci, pur di bruciare rifiuti speciali, purtroppo abbondanti ed importabili! Perché la Provincia non alza la testa e continua a tacere sul traffico di rifiuti!
E’ tempo che il PD, la maggioranza ed i loro candidati indichino ai ferraresi (non solo a loro n.d.r) dove sia l’interesse collettivo in ciò che sta accadendo. Si tratta di inadeguatezza dei decisori o di scambio di ruoli tra chi governa (maggioranza) e chi deve invece sottostare (Hera)?
Per Hera la posta in gioco è altissima, nell’incenerimento dei rifiuti non può perdere un colpo: insieme a quello dell’acqua è il business più remunerativo tra tutte le sue aree di affari.
Nel 2007 i Rifiuti hanno dato ricavi per 540 milioni di euro, con margine operativo lordo di 156, pari al 28,4%. L’Acqua ha generato ricavi per 398 milioni, con margine di 118, pari al 29,8%. Gas (ricavi 915 milioni, margine 11,4%), Energia (ricavi 986, margine 4,3%) e altri servizi (ricavi 159, margine 19,6%), hanno portato più volume, ma meno margine.
Dunque Rifiuti ed Acqua (939 milioni) rappresentano il 32% dei ricavi ed il 60% del margine (275 su 453 totali). Gli altri business hanno portato il 68% dei ricavi (1966 milioni su 2905), ma solo il 40% del margine. Per Hera, insomma, Acqua e Rifiuti sono galline dalle uova d’oro!
E’ facile comprenderne i motivi: mercati protetti, privi di concorrenza, alimentati dalle bollette imposte ai cittadini dall’ATO (assemblea dei sindaci) e tariffe stabilite in base ai costi “dichiarati a piè di lista” dai gestori. Perciò ricavi “politici”, garantiti da politici migranti dalle istituzioni alle aziende controllate, e viceversa.
Gas ed Energia invece costituiscono aree di business competitive, dove prezzi e margini sono regolati anche dalla concorrenza: per questo oltre due terzi dei ricavi di Hera (Gas, Energia e Servizi vari) danno margini inferiori a quelli di Rifiuti ed Acqua (7,8% contro 29,2%).
Stando così le cose, Hera non può che perseguire la “mission” rifiuti, rifiuti, rifiuti… da incenerire!
Poco importa se siano urbani o speciali. Peccato che nel 2007, nella totale disinformazione dei cittadini, siano stati smaltiti nelle discariche di Ferrara 112 mila tonnellate di rifiuti speciali, di cui il 41% di provenienza extra provinciale! Dunque Hera vorrebbe riempire l’inceneritore con rifiuti speciali in gran parte importati. Ambiente e salute cederebbero il passo al profitto. Parola dell’onorevole Bratti, indicato dal PD e non scelto dagli elettori, ex assessore ambiente ed ex direttore generale Arpa, che dopo aver regalato alla sua città un mega inceneritore e la Turbogas, ha precisato che bruciare 15 mila tonnellate di rifiuti speciali in più, non fa differenza dal punto di vista sanitario e che la Provincia si sarebbe dimostrata poco intelligente non accontentando Hera! (!?!?!)
Ultima riflessione. Nel 2008 Hera ha distribuito 81,3 milioni di utili ai propri azionisti, con una crescita del 18% in cinque anni. Tenuto conto che la quota di capitale sociale in mano pubblica (180 enti) è pari al 58%, molti investitori privati (banche, assicurazioni, movimento cooperativo, industriali), possessori del restante 42%, hanno incassato da Hera circa 34 milioni di euro. Profitti cui hanno contribuito Rifiuti e Acqua pagati dai cittadini, e che finiscono nelle tasche di investitori privati, di certo ostili alla fine anticipata della festa!
La forte domanda privata di dividendi, in presenza di norme che nei prossimi anni imporranno di smaltire meno rifiuti urbani (65% di raccolta differenziata entro il 2012), spinge Hera a tentarle tutte, compreso far causa ai propri soci, pur di bruciare rifiuti speciali, purtroppo abbondanti ed importabili! Perché la Provincia non alza la testa e continua a tacere sul traffico di rifiuti!
E’ tempo che il PD, la maggioranza ed i loro candidati indichino ai ferraresi (non solo a loro n.d.r) dove sia l’interesse collettivo in ciò che sta accadendo. Si tratta di inadeguatezza dei decisori o di scambio di ruoli tra chi governa (maggioranza) e chi deve invece sottostare (Hera)?
Fonte: Articolo su estense.com
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