venerdì 7 novembre 2008

Amadori, l'importante è crescere

Alla Amadori hanno la grossa grana dei dipendenti che stanno male. Gli impianti funzionano a ritmi accelerati rispetto a quello che sarebbe normale, e questo è stato dichiarato dagli operai in più occasioni, tra cui l'assemblea sindacale prima dell'estate.

Le strutture non sono probabilmente adeguate a sopportare una lavorazione così massiccia. Le fognature sono state rifatte, perchè individuate come una della cause della presenza di sostanze nocive nell'aria (non riuscivano a smaltire adeguatamente i reflui).

Non è bastato. I malori non sono cessati.

Ma cosa salta fuori adesso? Che Amadori ha in progetto un investimento da 50 milioni di euro per ampliare e rimodernare l'intero stabilimento di Cesena, costruendo un nuovo edificio su 3 piani per gli arrosti (10.569 mq) e un rendering (gestione industriale delle scorie) di 6600 mq, in uno stabile apposta (ipertecnologico) dove smaltire i residui della lavorazione e produrre farine proteiche.

Il rendering attuale è uno degli indiziati per quanto riguarda la contaminazione di sostanze nocive nell'aria. Nuova struttura di 13.800 mq per il taglio polli e lavorazione carni (quadruplicando quell oattuale), nuovo impianto di smaltimenti fognario... insomma un progetto industriale notevolissimo e un'incremento della produzione altrettanto massiccio.

Al comune Amadori recapita, in estate, un dossier riservato in cui condiziona l'investimento e forse la permanenza della ditta a Cesena, al non avere bastoni tra le ruote. Quindi all'approvazione integrale del piano presentato (ovviamente la frase in oggetto, che trovate qui, è meno diretta di come l'ho riportata, ma si presta a questa interpretazione...).


Nel prg del 2003 erano gia stati concessi alla ditta, notevoli permessi di costruzione. Nel dossier inoltre palesa fastidio per le esternazioni dell'Ausl sulla mancanza di cultura della ditta nella valutazione dei rischi e nella tutela della salute dei dipendenti. Stesse critiche contro i sindacati che avevano segnalato pubblicamente le mancanze del Gruppo Amadori nella tutela dei lavoratori.

A questo punto mi scappa una riflessione... forse anche banale...

La ditta ha negato ripetutamente i malori (170 nel 2007), arrivando a dare dei mitomani ai dipendenti. Da un paio d'anni trascina questa faccenda senza risolverla definitivamente:

  1. Non starà aspettando di avere l'autorizzazione ad ampliare come vuole lo stabilimento prima di spendere soldi per tutelare la salute dei lavoratori? (se ammodernasse gli impianti attuali, poi dovrebbe spendere nuovamente al momento dell'ampliamento).
  2. Non starà "usando" i malori dei dipendenti strumentalmente per fare pressione sul comune? (della serie: finchè non otteniamo quello che vogliamo non si sblocca la situazione).
  3. O forse semplicemente il dossier serve a dire: vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca. (Cioè, poche seccature sulla sicurezza e fateci investire a piacere)
  4. O ancora: forse Giordano Conti intende temporeggiare fino alle vicine elezioni comunali per sbolognare la patata bollente al successore, e magari Amadori è seccato per il ritardo?

Sono solo cogetture. Non ci sono prove documentali per affermare che queste siano le loro intenzioni. Ma allo stato dei fatti, leggendo simili notizie, si può prescindere dal porsi queste domande? Come spiegare altrimenti il prolungarsi di questa situazione, che sembra non avere fine, nè sbocchi? Poi ci si lamenti se si indicono commissioni secretate.

Ultima domanda: l'ampliamento e l'incremento produttivo cozzano con l'estrema precarietà dei dipendenti. Come spiega, Amadori, una percentuale di contratti stagionali altissima, con più di 1500 dipendenti su 2200 assunti in questo modo? Il pollo si mangia tutto l'anno. Il mercato evidentemente non va male, se no perchè investire: allora perchè assumere con contratti stagionali ? Perchè può e gli conviene, ecco la risposta.

Articolo preso e parzialmente adattato da fonte: Indymedia

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