giovedì 6 novembre 2008

Crolla il petrolio, viva l'abbondanza finchè dura

A tutte le persone (compreso il mio babbo) che ora, con il petrolio a 60$ al barile, cominciano a farmi la stecca sostenendo "te lo avevo detto che queste tue teorie stampalate sul peak oil sono tutte minchiate", vorrei rispondere che si sbagliano, e pure di grosso.

E se proprio non se ne rendono conto, possono provare a leggere questo articolo, poi magari cominciare a cacarsi sotto, oppure continuare a negare l'evidenza, fino a che il tenore di vita attuale ci consentirà di farlo. Il picco è già stato nel 2005, pertanto la crescita è finita, e se da qualche parte è rimasta è per forza a scapito di qualcun'altro che dovrà necessariamente contrarre i propri consumi con la forza.

Oltre al picco c'è un limite alla produzione (estrazione) di energia, quindi anche della produzione industriale, legata storicamente al PIL e a ciò che consideriamo comunemente "ricchezza". Oltre c'è la decrescita, che sembra nei fatti già incominciata, con tanto di relative instabilità economiche e sociali all'orizzonte. Saremo in grado di governarla ?

Se ci rendiamo conto che la crescita della produzione non può continuare indefinitamente, allora il solo modo per alleviare la povertà è di affrontare sia il problema della distribuzione attuale delle risorse tra i popoli sia quello del controllo demografico.
Herman E. Daly - Oltre la crescita

2 commenti:

  1. Il picco del Petrolio è sulla produzione, non sul suo costo.

    In questi mesi è stato stravolto tutto il sistema economico mondiale, motivo per il quale anche il costo del petrolio è stato ondivago.

    Oggi siamo ai prezzi del 2005.

    Alla fine dell'anno dovremo vedere quanto petrolio è stato estratto quest'anno. Se è più di quello del 2005, allora il picco non c'è ancora stato. Se è meno, come negli anni scorsi, allora la teoria è confermata indipendentemente dal prezzo.

    Che tornerà a salire, quando la borsa ritroverà una sua stabilità (come tutte le materie prime).

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  2. Certo che il picco è sulla produzione.

    però il crollo attuale del costo, per i profani, è inteso come lasciapassare per incrementare ancora a piacere i consumi, dato che se costa poco significa che la risorsa è "abbondante".

    In realtà il costo è solo un "feedback" fra domanda e offerta, e non molto dice se ce n'è ancora tanto oppure no da estrarre a prezzi accettabili.

    Prevedo che se l'economia ritornerà a tirare sarà un grosso problema, perchè potremmo assistere ad una impennata mostruosa del prezzo per compensare il ritardo attuale negli investimenti.

    Sono convinto che la produzione non potrà aumentare radicalmente, forse potremmo avere un picco di produzione che può portare al superamento del record del 2005, ma si tratta comunque di uno spostamento che cambia poco il reale e drammatico stato delle cose.

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