martedì 18 novembre 2008

Niente riciclaggio in tempo di crisi

Si sta verificando in questi mesi, soprattutto per effetto della crisi economica, un fatto realmente strano: Il crollo dei prezzi delle materie prime, specialmente plastiche. Come conseguenza del tutto inaspettata, sta crollando anche il prezzo delle materie prime seconde, e con esse la convenienza del riciclaggio.

Abbiamo appena pochi mesi fa guardato con molto interesse ad esperienze come quelle di Recoplastica, le cui aspettative sono andate in parte deluse, consapevoli però che un mercato in grado di valorizzare adeguatamente il "rifiuto" sia indispensabile in un futuro non troppo lontano, allo scopo di garantire l'efficacia del riciclo.

Lo riporta il Times:

Le aziende che raccolgono i rifiuti differenziati stanno finendo lo spazio per conservare la carta, le bottiglie di plastica e l'acciaio perché i prezzi sono così bassi da rendere invendibili i materiali (...) che ora non valgono più nulla. Il crollo dei prezzi è stato causato da una discesa della domanda per i materiali riciclati, specialmente dalla Cina, dove le industrie manifatturiere risentono della crisi economica. Stuart Foster, di Recoup, racconta che il mix di plastiche si vendeva a 200 sterline a tonnellata, e in sole 4 settimane il prezzo è precipitato praticamente a zero.


Sta accadendo in pratica, anche per le materie prime ed i rifiuti riciclati, quello che sta accadendo in questi ultimi mesi al prezzo del petrolio, in cui un surplus temporaneo di offerta (causato da un calo della domanda) sta letteralmente abbattendo i prezzi fino ai livelli del 2004. Eppure, la produzione è in stallo, fissa a 84 milioni di barili al giorno da qualche anno.

A me sembra che il sistema stia rivelando tutte le sue assurdità: c'è ancora convenienza economica nel produrre e comprare plastica nuova, ma non ce ne è più per riciclare quella vecchia? Demenziale.

Mai come ora avremmo bisogno di trovare alternative al petrolio, il cui picco è oramai conclamato, pertanto riciclare tutto quello che possibile sembrerebbe semplicemente un fatto imperativo. L'aumento dei prezzi del petrolio, che portava con se anche l'aumento delle materie riciclate, avrebbe dovuto rendere conveniente queste ultime, invece le dinamiche di mercato sembrano volere che questo stile di vita energivoro debba continuare fino all'inesorabile momento in cui di risorse non ce ne saranno più a sufficienza per tutti.

Oggi siamo in recessione pertanto i prezzi scendono, cosa succederà domani quando ritornerà la crescita economica, invocata a gran voce da tutti ?

Fonte: Petrolio

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