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domenica 24 gennaio 2010

Il Gurù dei rifiuti e i semplicismi

Palmiro Capacci, ex assessore all'ambiente di Forlì, ci scrive dopo avere assistito alla conferenza di Paul Connet del 19 Gennaio scorso. Le sue note sono decisamente interessanti ed istruttive, pertanto mi permetto di allegarle e condividerle con voi:

Il Gurù dei rifiuti e i semplicismi.

Ho assistito alle recenti conferenze con Vincenzo Balzani e di Paul Connet, devo dire che entrambi le conferenze hanno lasciato su di me un segno, ma di segno opposto, nonostante che l'impostazione scientifico-culturale delle due relazione fosse coerente e da me condivisa. Mi ha entusiasmato molto Balzani e mi sono pienamente riconosciuto nella sua relazione, mentre sono rimasto assai perplesso e sorpreso dall' intervento di Paul Connet pure annunciato come uno dei maggiori esperti internazionali. Il suo discorso mi è sembrato generico, superficiale e schematico (e anche un po' tronfio)..

Mi chiedo come sia possibile che uno studioso che vanta una impressionate esperienza internazionale (1800 conferenze in 49 stati USA e 47 stati esteri) possa in Europa esaltare l'esperienza di San Francisco perché l'indotto determitato dal riciclo ha creato 27 (ventisette) posti di lavoro, questo sarebbe un risultante eclatante per Coccolia non per la metropoli californiana. Novara che ha 20 volte meno abitanti e 100 volte meno rifiuti, di posti di lavoro ne ha creato 20 solo per la raccolta porta a porta senza valutare l'indotto.

Certo l'esperienza di San Francisco è interessante perché mostra che la raccolta puntuale si può fare anche nelle grandi città, ed è certamente in controtendenza rispetto agli standard USA, ma è assai più arretrata rispetto a già numerose esperienze già in atto nel nostro paese, se non altro perché l'unica vera raccolta differenziata che si fa nella città Californiana è l'organico, il resto dei rifiuti riciclabili sono tutti buttati in un unico cassonetto quindi caricati in grandi navi e spediti nel terzo mondo per essere separati.

Bene ha fatto l'assessore all'ambiente di Forlì nel suo apprezzabile intervento a fare un richiamo alla concretezza dei fatti ed a mettere in evidenza le positività del "Sistema Europa" rispetto " Sistema USA" assai più votato allo spreco.

Il provincialismo è certo un difetto, è provinciale chi ritiene di essere autosufficiente e non guarda l'intero mondo, ma c'è una manifestazione altrettanto grave di provincialismo che è quella di prostrarsi ossequiosi al primo guru famoso che passa. Bisogna sempre giudicare nel merito.

Entro l'anno si va al porta a porta nel nostro Comune è un appuntamento importante, grandi saranno le difficoltà,da affrontare le semplificazioni sono dannose.

Distinti saluti

Palmiro Capacci

venerdì 10 luglio 2009

Report cerca Cesenati per un servizio sul risparmio energetico

Via mail ci è arrivato un appello della Redazione di Report, che evidentemente lavora anche d’estate, a proposito della prossima edizione del programma presentatato da Milena Gabanelli. Lo staff é alla ricerca di volontari nelle province di Forlì e Cesena che li aiutino a testare il consumo degli elettrodomestici quando sono in stand-by.

Scrivono nella mail:

'A TUTTI I NOSTRI TELESPETTATORI RESIDENTI A FORLI'-CESENA O NELLE IMMEDIATE VICINANZE'

Nella prossima edizione, per la rubrica delle goodnews, ci occuperemo di come abbattere drasticamente i consumi elettrici domestici.

Grazie al contributo di alcuni tecnici di fiducia abbiamo verificato l'impatto sui consumi globali domestici degli elettrodomestici in fase di stand-by. Non si tratta soltanto del consumo dei vari led, che tutto sommato e' piuttosto marginale. Ad esempio abbiamo verificato che un condizionatore spento continua a consumare circa 50W, uno stereo portatile circa una trentina e cosi' via. Adottando le precauzioni necessarie abbiamo verificato come sia possibile ridurre i consumi domestici anche del 30%.

Per documentare questa semplicissima fonte ecologica di energia che e' il risparmio, nel corso dell'estate saremo in giro nella provincia di Forli' e Cesena con un tecnico di nostra fiducia per monitorare nelle case il consumo degli elettrodomestici in stand by, verificare sulle bollette i consumi energetici passati, dare tutte le istruzioni per ridurli e poi tornare dopo un mese a verificare l'andamento. Cerchiamo volontari disposti ad aprire la porta di casa alla nostra redazione e a collaborare con noi in questa sperimentazione.

Vi ringraziamo cortesemente, Redazione Report.

Se qualcuno desidera partecipare alla sperimentazione e possiede i requisiti può rispondere via mail a report@rai.it. Che ne dite, gli diamo un aiutino ?

lunedì 24 novembre 2008

Gestione dei rifiuti fra Roma e Berlino


Assolutamente imperdibile la puntata di Report del 23-Novembre-2008 interamente dedicata ai rifiuti e alla raccolta differenziata, dal titolo "L'oro di Roma". Nella parte centrale del servizio si pongono a confronto la realtà pressoché fallimentare di Roma con la gestione virtuosa della raccolta a Berlino, che già da 20 anni si colloca all'avanguardia come performance di riciclo e riduzione dei rifiuti urbani.

Ovviamente a Berlino, oltre tre milioni di abitanti, utilizzano la raccolta domiciliare porta a porta, con cassonetti di prossimità condominiali, ed inceneriscono solo quanto non è possibile recuperare (da noi si recupera la plastica per incenerire meglio, l'esatto opposto).

La tesi del servizio della Gabanelli, che condivido in pieno, è che una gestione pubblica della raccolta e dello smaltimento sia la sola che consenta di generare politiche che davvero riescano a ridurre il rifiuto urbano alla fonte.

Una gestione totalmente privata o con controllo pubblico inefficace (leggi Hera), pur efficiente dal punto di vista industriale, è destinata a mancare completamente l'obiettivo. Essendo per forza di cose monopolistica e senza una reale concorrenza, inevitabilmente sarà incentivata a fare accordi con i comuni allo scopo di garantire la produzione del maggiore rifiuto possibile.

Il privato è contento perché guadagna di più, il pubblico è contento perché in cambio di questa garanzia di "produzione illimitata e incentivata" si ritrova ad avere dei congrui sconti in tariffa, per l'ambiente però è un disastro, poiché la differenziata rimarrà sempre volutamente al palo con in più l'obbligo di dovere ingrandire continuamente sia le discariche che gli inceneritori. Se poi la legge stabilisce degli obiettivi minimi, c'è sempre la possibilità di ricorrere allegramente a trucchi contabili (pur leciti) come l'adozione degli assimilati e le autodichiarazioni di smaltimento delle imprese (RD da sgravi in tariffa).

Questo stato di reciproca convenienza e conflitto di interesse, spesso è rafforzato da campagne di informazione (pagate comunque dai cittadini) devianti ed ipocrite, pensate per mettere in risalto le performance positive dell'azienda (in puro stile marketing) piuttosto che educare realmente i cittadini.

Spacciare la bontà della raccolta differenziata come la soluzione di tutti i mali, rifilando al cittadino la piena responsabilità della sua mancata attuazione, è una scelta ipocrita, dato che spesso si accompagna ad una azione politica che rifiuta l'attivazione di qualsiasi pratica di riduzione e recupero reale. Tanto è vero che in Italia abbiamo un record assoluto di produzione di rifiuto pro-capite.

In Italia queste cose elementari ancora non riusciamo ancora a capirle, mi sento triste per le sorti di questo paese.

lunedì 10 marzo 2008

Ritorna la Gabanelli con Report - Terra Bruciata

Non so se ieri sera avete visto in TV su RaiTre la prima puntata della nuova serie di Report della mitica Gabanelli. Francamente, non mi ricordavo di avere provato un magone allo stomaco così intenso da quando ho scoperto da ragazzo che esistono anche degli accadimenti che sono irreparabili, come la morte di una persona cara, non importa quanti soldi si possa spendere. Milena Gabanelli, da molti osannata come esempio di vero giornalismo di denuncia, è stata da taluni criticata, anche pesantemente, basti citare il caso Paolo Bernard, ma rimane un esempio più unico che raro di come sia importante e socialmente fondamentale il mestiere del giornalista sul campo. Non deve essere (quello dei giornalisti di Report) un lavoro facile, specialmente quando ti sale la rabbia nel constatare che malgrado le denunce, le inchieste, gli sputtanamenti degli amministratori, sovente nulla cambia. Ma siamo davvero tutti finiti in preda ad un potente anestetico ?
In Campania ci sono 2.551 siti potenzialmente contaminati, il doppio della Lombardia che ne ha 1.300, la maggior parte sono concentrati tra le province di Napoli e Caserta, nella piana campana, dove le falde acquifere, sia quella superficiale che quella profonda, sono inquinate da sversamenti di liquidi pericolosi e cancerogeni. I comuni coinvolti sono 80, sui terreni agricoli sono stati spalmati i fanghi industriali venduti come compost.

Prendere gli amministratori campani (e i tanti imprenditori che lucrano col le ecomafie) a calci nel culo potrebbe anche essere liberatorio, ma i rifiuti tossici industriali rimarrebbero là. Le centinaia di persone stipendiate con logica clientelare, anziché bonificare, continueranno a tosare l'erba, permettendo alle ditte in appalto di chiedere addirittura il risarcimento danni perché non sono state messe in grado di lavorare. I contadini rimarrebbero inconsapevoli ed omertosi di fronte alle discariche di rifiuti tossici sui bordi dei loro terreni, e continuerebbero a vendere i loro prodotti sulle tavole d'italia. I vigili ambientali zelanti continuerebbero ad essere trasferiti perchè il loro zelo da fastidio. I pastori continuerebbero a morire degli stessi mali che uccidono le loro pecore. Verrebbe voglia di trasferire tutti gli abitanti e tumulare l'intera zona di Acerra, trasferiteci pure tutti gli inceneritori d'Italia, tanto peggio di così...

Insomma, se vi capita di volervi fare del male, andate a vedere la replica in TV su Sky, oppure aspettate la replica in streaming sul sito della Rai. Fatelo, almeno potrò condividere il magone con voi, specialmente quando andrete in cabina elettorale per votare Veltrusconi, mentre la fuori c'è un mondo da riciclare.

Intervista ad Alex Zanotelli sul disastro campano