Sportine di plastica addio, dal 2010
Finalmente il sacchetto di plastica è messo al bando anche in Italia, ma dovremmo aspettare fino al 2010. La domanda si pone obbligatoria: sono oramai 20 anni che si sa che il sacchetto di plastica è altamento tossico (incenerimento) e dannoso all'ambiente (non è biodegradabile), ma perchè solo fra 4 anni ne sarà proibito l'uso? Con questa consapevolezza si potrebbe anche favorire l'uso di sportine di stoffa riutilizzabili nel frattempo; queste iniziative sembrano più rese spinte dall'unione europea che realizzate a favore dell'ambiente, però è un passo avanti, non c'è dubbio. Un emendamento della finanziaria 2007 prevede che tutti gli shopper (sportine di plastica) distribuiti dal 1° gennaio 2010 dovranno essere realizzati in materiali biodegradabili. La misura permetterà di ridurre di 400 mila tonnellate le emissioni di biossido di carbonio: ogni anno 200 mila tonnellate di petrolio vengono bruciate per produrre 300 mila tonnellate di sacchetti. Il provvedimento mette l’Italia al passo con la Francia (dove la legge contro le buste in plastica è entrata in vigore nel 2006) e, soprattutto, con le Direttive ambientali dell’Unione Europea. Secondo Coldiretti, per sostituire la plastica utilizzata nei sacchetti di plastica con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale basterà coltivare per questo scopo circa 200 mila ettari di terreno. Sono sufficienti, infatti, mezzo chilo di mais e un chilo di olio di girasole per produrre circa 100 buste di bio-plastica.
Fonte: “Altraeconomia” di febbraio 2007
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