martedì 15 aprile 2008

Commento post elettorale

Scusatemi, sapreste dirmi quando parte il prossimo treno per la Spagna ?

6 commenti:

  1. Non vorrai lasciarci tutti nella m...???
    Nuota insieme a noi.... ;-)

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  2. Penso che queste elezioni facciano notare la poca volontà di cambiamento da ambo le parti. Tra quelli che hanno votato si può notare che 7 persone su 10(70%) hanno scelto il PD(33%) e il PDL(37%). Probabilmente gli elettori tendono a ricordare solo gli ultimi 2 mesi (forse nemmeno quelli) di politica dimenticandosi delle leggi che questi "grandi" partiti hanno portato avanti. L'indulto è stato votati a pieni voti da DS (PD) e Forza Italia (gran parte del PDL), i contrari furono IDV, Lega, AN.
    Per quanto riguarda la magistratura entrambi gli schieramenti hanno difeso i propri interessi da una parte bloccando le richieste di intercettazioni (vedi De Magistris e Forleo) e dall'altra mandando in prescrizione la maggior parte dei processi.
    Secondo me 7 italiani su 100 votando PD e PDL hanno condannato l'indipendenza della magistratura e hanno riaffermato di non essere interessati (o di essersi dimenticati) i conflitti di interessi che girano attorno a questi 2 grandi partiti.
    Partendo dal fatto che secondo me chi ha votato lo ha fatto con l’intenzione di migliorare il Paese mi dispiace notare la poca volontà di cambiamento forse dovuta anche ad una informazione mirata a mantenere forti i poteri già affermati.

    Forse il Vday dell'Informazione può avere un senso in questo contesto!!

    http://beppegrillo.meetup.com/143/messages/boards/thread/4255982/30



    ...Dopo le Cinatown si potrebbe pensare di mettere in piedi le Italytown, mettiamoci daccordo da quale città partire

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  3. L'anonimo mercuzio ti dice:
    Vacci, vacci in Spagna a vedere che cuccagna…
    Sarà interessante vedere come Zapatero governerà la crisi spagnola che avanza. Il presunto boom economico iberico, tutto giocato sull’edilizia, ha prodotto una bolla immobiliare di tutto rispetto e il più grosso deficit dei conti correnti d’Europa. Il deficit commerciale spagnolo è infatti di 326 miliardi di dollari, seguito (indovinate?) dall’Italia con 275, Grecia con 129, Irlanda con 123, Portogallo con 98 miliardi.
    Ma se si tiene conto delle dimensioni delle rispettive economie, quello iberico è il più allarmante: il 26% del prodotto interno lordo (1). Di fatto, la Spagna più che l’Italia ha consumato beni a credito. Da dove viene il credito? Dal massiccio afflusso di capitali esteri, specie di banche e di fondi-pensione tedeschi, divoratori dei BOT spagnoli (i «cedula») dal 2005 al 2007.
    Le banche spagnole invece sono quelle che stanno peggio, essendosi gettate, nell’euforia del boom edilizio che faceva aumentare i presunti «valori» collaterali (le case) a «investire» nel disastro americano, oltre che nella bolla speculativa spagnola stessa: accendendo mutui per immobili che valevano come la California fino a pochi mesi fa, e che ora valgono la metà, e i cui proprietari non riescono a pagare i ratei.
    Per questo è interessante osservare come Zapatero cavalcherà questa crisi, mentre la realtà diventa più cruda, la disoccupazione aumenta, i prezzi salgono e le banche falliscono, quale illusionismo non si dovrà inventare per dire che «fa qualcosa di sinistra»?
    L’aborto e le nozze gay sono state un colpo di genio in questo senso, e la sinistra italiota arde dalla voglia di ripetere il gioco: ma Zapatero se le è già «spese». Deve alzare la posta. E come? Lo sta già facendo, in realtà.
    Zapatero e il suo partito socialista hanno già lanciato un programma per cancellare dalle strade e piazze di Spagna tutto quel che resta delle memorie franchiste, e già firmano proposte di legge che prevedono riparazioni monetarie per i nipoti delle «vittime» del «totalitarismo di Franco».
    Questo sì che è «qualcosa di sinistra», adatto ad accendere le fantasie di una sinistra che non ha proposte reali per affrontare la situazione reale ed attuale, la recessione e il precariato; una reviviscenza dell’«antifascismo europeo», giornate della memoria delle «vittime del franchismo», è un bell’alibi per chi non sa cosa fare dell’oggi, né cosa rispondere alle politiche omicide della Banca Centrale Europea. Niente di meglio, per una classe dirigente volta al passato, che rialzare le bandiere del passato (Diliberto docet in Italia) che non vuol passare. Solo che questo gioco - volto a salvare il partito, o i sindacati, o la Casta parassita - è alquanto pericoloso.
    La Spagna riapre le ferite di mezzo secolo fa, la guerra civile spagnola del 1936-39. In Italia sarebbe interessante vedere fare la stessa cosa…ma dubito che la sinistra ne abbia il fegato, ha già strillato contro
    al povero compagno “revisionista” Paolo Pansa con il suo documentato libro “la grande bugia”…
    La crisi economica rischia di essere «curata» (o mascherata) dal revival della guerra civile?
    Auguri. Speriamo solo che la storia si ripeta, come asseriva Marx, in forma di farsa, che ora i nipotini assuefatti al telefonino, alla movida e ai matrimoni gay non sono più gli spagnoli duri di allora…e purtroppo neanche noi italiani

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  4. Mercuzio,

    Puoi consultarti i dati statistici della Spagna da solo e capire che la tua analisi di parte non regge ed è vittima di troppi pregiudizi ideologici.

    http://www.esteri.it/MAE/pdf_paesi/EUROPA/Spagna.pdf

    Non entro certo nel merito del "franchismo", limitandomi però al puro aspetto macroeconomico considera che la spagna viaggia stabilmente su un PIL maggiore del 3% (mentre noi siamo a zero, non ti ricordo grazie a chi! Inizia per B...).

    Inoltre, il suo debito pubblico sulla % del PIL è in calo vertiginoso, rimanendo ben sotto il 40%, mentre in italia è a 3 cifre.

    Quanto alla bolla immobiliare e speculativa, non solo questo è un problema globale (hai presente i mutui sub-prime americani e relativi crolli degli immobili ?) ma non posso che constatare che nelle intenzioni il governo italiano sta semmai per commettere lo stesso errore, promuovendo campagne di edilizia pubblica megalomani (con relativo indebitamento) e piani di cementificazione urbana che non faranno che accelerare probabilmente l'esplosione di una bolla immobiliare anche quì da noi. Insomma, noi che ci mettiamo a criticare la spagna, che ci ha ampiamente surclassato sia come ricchezza che come produttività, mi vien da ridere.

    Lo Zapatero italiano manca, questo è davvero il problema attuale nello sconsolato mondo della sinistra italiana, qualcuno con altrettanto coraggio, altro che teste d'asfalto che vendono sogni e ci fanno credere di essere nel paese del bengodi.

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  5. Ho messo un link nel post alla risorsa del messaggio precedente, perchè mi sa che nei commenti risulta tagliata.

    http://www.esteri.it/MAE/
    pdf%5Fpaesi/EUROPA/spagna.pdf

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