mercoledì 30 aprile 2008

In Europa gli inceneritori vengono sempre più tassati

In Europa, dopo anni di sostegno all’incenerimento, e un’attenta verifica sui suoi effetti, si è scelto di cambiare direzione: i contributi sono stati diminuiti (in Inghilterra sono meno della metà rispetto all’Italia) o, nella maggior parte dei casi, tolti. Ora, nello stato preso per tanti anni come riferimento, dove la produzione dei rifiuti pro capite raggiunge i livelli più alti in assoluto, la Danimarca, è stata introdotta una tassa sull’incenerimento. Lo smaltimento tramite incenerimento è quindi equiparato sostanzialmente alla discarica. Una tassa simile è stata introdotta da pochi anni anche in Svezia.

Cosa sta succedendo ? Si è scoperto che il grosso problema dell'utilizzo della combustione come forma di smaltimento, al di la degli aspetti di pericolosità ambientale su cui non vorrei soffermarmi, consiste nella disincentivazione attiva verso le politiche volte alla riduzione dei rifiuti alla fonte e nella competizione economica verso forme più pulite di smaltimento.

Le nazioni che spingono sull'incenerimento, sono anche le nazioni che hanno una produzione di rifiuto pro-capite più alto, tanto più se la pratica è sovvenzionata con soldi pubblici, questo non può essere un caso. Gli imprenditori privati che accettano di entrare nel mercato pilotato e drogato dello smaltimento sovvenzionato guadagnano infatti posizioni di privilegio all'interno delle amministrazioni, condizionandole pesantemente e ponendo in essere seri vincoli nei riguardi di ogni tentativo della politica di ridurre il rifiuto alla fonte. A Brescia, dove esiste il più grande inceneritore d'Europa (oltre 750.000 ton/anno smaltite), il rifiuto supera i 2Kg/procapite al giorno, il che è indicativo di come il sistema stesso spinga nella direzione opposta rispetto alla risoluzione di un problema.

Ancora c'è qualcuno che si meraviglia del come, nella nostra piccola realtà locale, grandi aziende come Hera riescano a bloccare sistematicamente i tentativi dei cittadini di introdurre sistemi virtuosi tipo il Porta a Porta ? Il riciclo è solo una fastidiosa perdita di guadagno!

Solo l’Italia va controtendenza, pensando all’incenerimento come panacea alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia. Spulciando i dati Terna risulta come il contributo totale dato dalla termovalorizzazione (rifiuti + biomasse) in rapporto al dislocamento nazionale di potenza elettrica installata sia di appena 1.2GW su oltre 50GW totali, addirittura inferiore dell'eolico, che ammonta in Italia, già fanalino di coda d'Europa, a più di 2GW. Parlando in termini di energia elettrica ceduta alla rete (considerando come il rendimento tipico di una centrale elettrica a rifiuti e biomasse non superi il 12%) siamo ben al di sotto dello 0,5%, contributo pertanto trascurabile.

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