giovedì 3 luglio 2008

Luca Mercalli e la sua utopia quotidiana

Sul problema dell'esaurimento delle risorse e della crisi energetica incalzante, si dice che spesso c'è un deficit di informazione. Io non credo che sia così. E' vero che di informazione corretta non se ne fa mai abbastanza, ma da alcuni anni anche in Italia si parla molto di clima, di energia, di necessità di cambiare stili di vita e così via, parole cui tuttavia non fanno seguito adeguate reazioni da parte della politica nazionale e della società civile.

Cito uno scritto di Luca Mercalli:

Il problema credo che sia più di tipo psicologico: non recepiamo ciò che non vogliamo sentire e a cui non vogliamo credere. Come modesta testimonianza riproduco qui sotto il testo di un mio articolo uscito il 6 maggio 2007 su Repubblica, circa 800.000 copie di tiratura, in grado di arrivare a un buon numero di intellettuali, politici, tecnici e imprenditori, persone insomma che fanno parte della classe dei "decisori" di un paese, o comunque di coloro che possono influenzarli. Come non fosse mai stato scritto. Non un commento, se volete pure negativo, non una volontà di saperne di più, un dibattito. Silenzio totale. Tutto ciò che è scritto calza con quanto stiamo vivendo oggi, potrei ripubblicarlo tal quale. Con la differenza che abbiamo perso un altro anno...


La nostra utopia quotidiana, di Luca Mercalli
La Repubblica, domenica 06.05.2007

La visione fideistica della scienza e del progresso ci ha abituati a pensare che ogni problema abbia una soluzione. Ciò è vero quando si tratta di cambiare il frigorifero, lo è meno quando si entra in un ospedale per un malanno, non lo è per nulla quando i problemi da risolvere sono quelli globali della crisi climatica ed energetica. Però, il fatto che questi ultimi non siano immediati, induce a considerarli alla stregua del frigorifero: qualcuno certamente troverà una soluzione, e chi mette sull´avviso che forse non è così scontato, è bollato di catastrofismo.

In realtà da decenni circolano nella comunità scientifica analisi rigorose e credibili che avvertono come i cambiamenti climatici, l´esaurimento del petrolio e di altre risorse naturali, l´aumento della popolazione e delle disparità sociali, siano altrettante bombe innescate pronte a esplodere in rapida sequenza, amplificando i danni. Ma in genere si rimuove tutto rifugiandosi nel classico effetto Cassandra, dimenticando che la sfortunata aveva comunque ragione. E´ questa la sorte toccata pure ad un eccellente esercizio scientifico voluto da un grande manager italiano, Aurelio Peccei, animatore del Club di Roma, che nel 1972 pubblicò il rapporto "I limiti dello sviluppo" in collaborazione con il MIT di Boston.

Ancora oggi si vitupera questo studio come non veritiero. Chi parla, in genere non l´ha nemmeno letto. Oggi è in libreria per gli Oscar Mondadori l'edizione aggiornata "I nuovi limiti dello sviluppo", quello che considero il manuale di istruzioni del pianeta Terra: ad oltre trent´anni di distanza i conti riveduti e corretti portano sempre al collasso della società se non si cambia rotta in tempo. Jared Diamond ha sviluppato il tema su base storica in "Collasso" (Einaudi), mostrando come è piuttosto comune che nel passato alcune civiltà abbiano ignorato i segni di cambiamento e si siano estinte.

Oggi viviamo in un villaggio globale e uno scacco coinvolgerebbe tutti. Sui cambiamenti del clima basta concedere un po´ di attenzione ai rapporti dell´IPCC, che è un´Agenzia delle Nazioni Unite, non un covo di no-global; sulla crisi del petrolio basta guardarsi il film svizzero "A crude awakening" (www.oilcrashmovie.com) o visitare il sito di ASPO, l´associazione per lo studio del picco del petrolio (www.peakoil.net) che ha pure una sezione italiana. E se non
basta, quale fonte più autorevole dell´Unione Europea? La sua agenzia ambientale (Eea), con sede a Copenhagen, ha elaborato il progetto Prelude, scenari per l´Europa del 2030 (www.eea.europa.eu/prelude). Per capire che il collasso non è escluso, bastano alcuni titoli: Big Crisis, Great Escape... Insomma, un problema lo si inizia a risolvere considerandolo. Lo si studia, lo si affronta e ci si prepara psicologicamente.

Io e mia moglie lo stiamo facendo da anni, con soddisfazione economica, profonda motivazione e perfino divertimento. Abbiamo il tetto ricoperto di pannelli solari, abbiamo sostituito un anonimo prato all´inglese con un fiorentissimo orto, abbiamo applicato l´isolamento termico al solaio e installato vetri doppi e stufa a legna, conserviamo l´acqua piovana, evitiamo i centri commerciali e riduciamo i nostri acquisti inutili, facciamo una raccolta differenziata spinta, intessiamo con il vicinato rapporti di cooperazione invece che di competizione, conserviamo saperi antichi amalgamandoli con tecnologie moderne.

La nostra Utopia è già realtà, non serve essere né eremiti né invasati, basta essere realisti, attenti ad un mondo che cambia rapidamente e che domani sarà molto diverso rispetto a quanto vogliono farci credere gli spot pubblicitari. Se non vogliamo che il medioevo di Utopia prenda brutalmente il sopravvento, dobbiamo prima di tutto fare un esercizio psicologico per uscire dal circolo vizioso tipo "la tecnologia ci salverà", provare a mettere in dubbio qualche certezza, e riacquistare il contatto con il mondo fisico e i suoi limiti.

Non viviamo in un videogioco, ma su un pianeta fatto di aria, acqua, rocce, foreste, batteri, petrolio e carbone, il tutto regolato da leggi fisiche ferree. Vinceranno quelle se non sapremo dare una svolta all´uso delle risorse. Il tragico destino di Utopia non si realizzerà solo se noi metteremo in pratica ogni giorno un pezzetto dei suoi addestramenti. Del resto, tra gli scenari di Prelude, c´è pure "Evolved Society", un mondo dove non esisterà più il minaccioso e rombante Suv, ma disporremo tutti di una sobria abitazione a energia rinnovabile e di un computer in rete con il quale condividere conoscenza e promuovere la convivialità.

Non è un´utopia sognare un mondo migliore.

Luca Mercalli

8 commenti:

  1. Ce la racconta giusta Mercalli ? Ecco quello che non dice.
    Aurelio Peccei apparteneva alla massoneria e faceva parte del Comitato dei 300 (Il Comitato fu fondato dalla Nobiltà nel 1729 per occuparsi dell'attività bancaria internazionale, dei problemi legati al commercio e per sostenere il traffico dell'oppio indiano. E' controllato dalla Corona britannica. Comprende l'intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni occidentali. Si tratta di trecento famiglie che, generazione dopo generazione, governano il mondo sotto la supervisione di gruppi più piccoli). Una volta Aurelio Peccei confessò al suo amico Alexander Haig (Commissione Trilaterale) di sentirsi "un Adam Weishaupt incarnato" (Weishaupt fu l'uomo che ispirò i moderni Illuminati; frase citata da John Coleman in "The Cospirators' Hierarcy: The Story of the Committee of 300, 1992, pag. 15). Peccei diresse la Fiat Concord sotto Giovanni Agnelli, massone e preminente membro del Gruppo Bilderberg nonchè del Comitato dei 300. Il Club di Roma fu fondato in realtà durante alcuni incontri nella proprietà di famiglia degli Agnelli a Bellagio (Gary Allen, The Rockefeller File). Il vero scopo del Club di Roma era ed è quello di organizzare la propaganda sulla crisi ambientale e sfruttare quest'ultima per giustificare la centralizzazione del potere (secondo il paradigma problema-reazione-soluzione), la soppressione dello sviluppo industriale sia in Occidente che nel Terzo Mondo ed il controllo della popolazione mediante l'eugenetica. Aurelio Peccei era un ferreo sostenitore del governo mondiale ed il suo Club di Roma ha messo a punto piani per riorganizzare il mondo in cinque regioni sotto il controllo di un'autorità mondiale centrale. Lo stesso studio "I limiti dello sviluppo" è stato sponsorizzato dai Rockefeller e questo ha permesso di farne 18 edizioni in 23 lingue. Questo studio è stato citato ampiamente dal mondo ambientalista a supporto delle proprie tesi. In realtà, a mio parere, il mondo ambientalista farebbe meglio a pensare che tutto ciò che proviene dal Club di Roma fa parte di un piano dell'Elite volto a manipolare il pensiero umano ed a persuadere la gente ad accettare gli scopi del Nuovo Ordine Mondiale.
    Approfondimenti sul mio blog:
    Ambientalismo di Razza

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  2. Ammesso e non concesso che Peccei fosse un massone, come Berlusconi e Maurizio Costanzo del resto, dove vorresti arrivare con ciò ?

    Pensi davvero che lo sviluppo infinito in un mondo finito sia possibile, oppure hai una critica un po più articolata e costruttiva ai "limiti dello sviluppo" che non sia solo una cozzaglia di suggestioni neo-cospirazioniste o l'accusa di essere asserviti a principi ipocriti o propagandistici ?

    Anche Sartori sostiene che uno dei problemi più gravi è che siamo in troppi a spartirci le risorse su questa terra, ci sono poi gruppi che promuovono il rientro demografico come www.rientrodolce.org, non per questo si deve chiamare in causa la volontà di stermini di massa o l'eugenetica.

    Ci sono cattivi ambientalisti (come Franco Battaglia) e buoni ambientalisti (come Luca Mercalli), ci sono poi anche sedicenti ambientalisti che farebbero meglio ad occuparsi di altro, anziché l'ambientalismo di razza!

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  3. Io non sono un "sedicente ambientalista" per il semplice fatto che non mi dico (più) ambientalista. Questo non toglie il fatto che io abbia militato per 25 anni nel movimento ambientalista e che abbia fatto parte dei Verdi di questa regione per almeno 8 anni, ricoprando anche un ruolo istituzionale non di secondo piano. Semplicemente ho maturato la convinzione che non ha più senso l'ostilità ideologica verso l'uomo, artefice di inquinamento e disastri ambientali per invocare misure restrittive della sua libertà, arbitrari provvedimenti burocratici e pianificatori, come il famigerato e criminale protocollo di Kyoto o i programmi volti ad imporre un forzato controllo demografico. Circa il limite delle risorse, è una chimera a cui non credo più: così vogliono i detentori delle risorse, per poterne alzare il prezzo a loro vantaggio. Tipico esempio è il prezzo del petrolio, che sta salendo fino a 200 dollari al barile entro fine anno, così come pianificato dall'elite mondiale attraverso il gruppo Bilderberg (di cui fanno parte Padoa Schioppa amico di Travaglio, Monti, Draghi, Elkann e, prima, Tremonti, Prodi e Veltroni), mentre non ha nessun senso, data la situazione mondiale ed il mercato, un prezzo attuale del grezzo oltre i 50-60 dollari al barile (legge della domanda e dell'offerta).
    Ambientalismo di Razza

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  4. Dovresti padroneggiare di più un concetto che si chiama "rasoio di occam", esso prevede che di fronte alle scelte principali ed arbitrarie necessarie per modellare la realtà, precedenza vada attribuita al modello più semplice che spiega un fenomeno dato.

    Nel caso del prezzo del petrolio, non credo ci siano molti dubbi, i prodotti energetici non sono qualcosa che si "fabbricano" ma che si "estraggono", dal momento che abbiamo superato il picco (anno più o anno meno non importa) il divario fra la domanda sempre crescente e l'offerta che da 5 anni rimane stazionaria (perchè di più non si riesce ad estrarre) porta a conseguenze inevitabili, proprio dettate dall'economia di mercato:

    I prezzi salgono come reazione del mercato che nel tentativo di autoregolarsi causano una distruzione della domanda che non può essere evasa.

    Concetto semplice, punto, le speculazioni o i complottismi che tu dici non hanno fondamento scientifico e vanno dimostrati uno ad uno, attività che evidentemente non è alla tua portata, pertanto non puoi sostenere queste tesi in nessun modo.

    D'altronde, la teoria classica della psicoanalisi, afferma che la reazione tipica dell'essere umano di fronte ad una situazione inconsueta che non riesce a governare è la "negazione", esattamente come stai facendo tu.

    E ti assicuro che la mente umana, di fronte alla volontà di negazione, un motivi (per quanto strampalato e poco coerente) lo trova sempre.

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  5. Beato te che vivi di sicurezze. Il fatto che abbiamo superato il picco lo dite voi ambientalisti e chi vi paga. E chi vi paga è chi controlla la maggior parte del petrolio del mondo, così come controlla le banche.Facciamo un esempio: Rockefeller. E cominciamo con le dimostrazioni (una ad una, ricordi ?). E' vero o non è vero che la fondazione Rockefeller finanziò il Worldwatch Institute di Lester Brown ? Senza i soldi di Rockefeller Lester Brown nessuno saprebbe chi sia. E' vero o non è vero che la Fondazione Rockefeller finanziò la pubblicazione in tutto il mondo de: "I limiti dello sviluppo" del Club di Roma di Aurelio Peccei ? Senza quel libro (e quelli che ne seguirono) non sarebbe nato il movimento ambientalista italiano (Luca Mercalli docet, come puoi vedere nei due video che campeggiano sul mio blog.
    Ambientalismo di Razza

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  6. A me non paga proprio nessuno, tantomeno Rockfeller. E' vero che si tende nel nostro mondo ad essere un tantino assertivi (sia nel catastrofismo che nel complottismo, è uguale) ma questo è dovuto principalmente alla onestà intellettuale di chi esegue in proprio le proprie ricerche e ne trae deduzioni in perfetta libertà di pensiero. Che la fondazione rockfeller abbia finanziato o meno uno studio, non mi preoccupa ne mi inorridisce, dire però che se non ci fosse stato peccei non sarebbe esistito il movimento ambientalista mi fa ridere. Non fosse altro che se provi a chiedere in giro (agli ambientalisti) chi era peccei, forse lo conoscerà uno su 10.000!

    Se la fantapolitica ti diverte perchè ti fa sentire importante, tanto di cappello, ma la fuori, nel mondo reale dove agiscono le regole della FISICA e non dell'economia politica, ti assicuro che le cose in natura vanno per i fatti loro, incuranti del fatto che Rockfeller, la P", o qualche altra setta segreta e non possa avere intrallazzato o fatto della manipolazione ideologica.

    Ti esorto a tornare su questa terra ed andare con mano a vedere nel territorio lo cose, visita una discarica, visita un inceneritore, fai delle domande, consulta via email chi accrediti come esperto (non ti limitare a visitare i siti che già sai la pensano come te).

    Potresti scoprire che il mondo è più complicato, e che vicende economiche che ci appaiono clamorose non lo sono, mentre ciò che molti tacciono, risulta probabilmente vero.

    Il petrolio per esempio, quanto ne è rimasto ? TANTISSIMO! Quanto ne possiamo ancora estrarre economicamente ? ASSAI POCO.

    Poi gli americani pensano che la colpa sia degli arabi cattivi che complottano, in europa sembra sia solo colpa delle speculazioni, se chiedi a scaroni sembra che sia solo un problema di scarsità di investimenti.

    Tutti portano l'acqua al loro mulino, ma ti assicuro che il dato di fatto è che i prezzi salgono, e nessuno riuscirà a fermarli, se è vero che petrolio a buon mercato non ce n'è quasi più, nemmeno se ti chiami Rockfeller.

    Spero di averti messo almeno il seme di qualche dubbio, cordiali saluti,

    Paolo

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  7. La "teoria" (chiamamola così) degli Illuminati e del Nuovo Ordine Mondiale l'ha inventata l'ex calciatore David Icke. Infatti nel blog di NoAlGore è pubblicizzato un suo libro e linkato un suo video. Secondo Icke a dominare le sorti del mondo sono dei semi-alieni detti "rettiliani". Per saperne di più:

    http://www.giornalettismo.com/archives/2807/gli-illuminati-e-il-nuovo-ordine-mondiale/

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  8. Il link in versione abbreviata:

    http://tinyurl.com/63ahzo

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