lunedì 9 febbraio 2009

Cambiamenti climatici, l'irreversibile leggerezza dell'essere

Susan Solomon è una ricercatrice del National Oceanic and Atmospheric Administration che ha supervisionato una parte del lavoro dell'IPCC; insieme ad altri tre scienziati svizzeri e francesi ha da poco pubblicato l'articolo: Irreversible climate change due to carbon dioxide emissions. (1)

Secondo l'articolo i cambiamenti climatici indotti dalle emissioni di CO2 sono in larga parte irreversibili, almeno sulla scala temporale di un millennio.

In parole povere, le scelte che faremo nei prossimi decenni influenzeranno il pianeta e i nostri discendenti in saecula saeculorum.

Il motivo è illustato da questi due grafici. In alto si vede l'andamento futuro della CO2 in atmosfera ipotizzando che cresca al ritmo attuale del 2% all'anno fino a raggiungere livelli massimi di 450, 550, 650,750, 850 e 1200 ppm.

Dopo il picco si suppone che le emissioni si interrompano. Naturalmente non si tratta di previsioni realistiche, ma semplicemente di scenari volti a illustrare la risposta del sistema atmosferico. Dopo la fine delle emissioni la CO2 atmosferica decadrà perchè verrà assorbita dagli oceani, ma molto lentamente. Alla fine del millennio si prevede che rimanga ancora intorno al 40% del valore raggiunto al picco (meno il valore preindustriale di 280 ppm).

La temperatura continuerà a salire fintanto che le emissioni proseguiranno, ma dopo la loro eventuale interruzione non scenderà (grafico in basso, le curve hanno colori corrispondenti a quelli del grafico in alto).

Questo è un risultato della massima importanza. Se smettiamo di emettere CO2, la temperatura non scenderà per almeno mille anni. Ci aspetteremmo che la riduzione della CO2 dovrebbe ridurre il forcing radiativo e quindi almeno in parte la CO2, ma purtroppo non è così,perchè questo effetto verrà compensato dalla minore disponibilità degli oceani ad assorbire il calore dell'atmosfera.

Parlando in soldoni, il succo è questo:

I cambiamenti climatici ed il relativo innalzamento di temperatura accenderanno a breve un dibattito mondiale per stabilire se saranno o meno un disastro per l'umanità, oppure banalmente uno stato anomalo a cui l'umanità finirà per adattarsi. In ogni caso, le decisioni che prenderemo adesso avranno influenza per i prossimi mille anni e oltre, il danno già causato sarà pertanto irreversibile.

Siamo disposti a scommettere ora se vale la pena di intervenire oppure no ? Anche senza la matematica certezza che la situazione sia grave, siamo disposti a correre questo rischio sulle spalle dell'intero futuro dell'umanità ?

Saremo in grado noi tutti di sollevare lo sguardo dalle nostre preoccupazioni immediate ed effimere per preoccuparci del futuro ?


(1) PNAS 106,1704 (2009). L'articolo era stato già annunciato una decina di giorni fa sul sito NOAA, ma la versione integrale è disponibile solo da qualche giorno.

Leggi l'intervista alla Dr.a Solomon in occasione della presentazione del rapporto IPCC (febbraio 2007).

Fonte: EcoAlfabeta

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