venerdì 18 gennaio 2008

La via di uscita culturale al problema dei rifiuti

Anche la raccolta differenziata spinta, se mai verrà estesa su tutto il territorio campano, rischia di rimanere solo una lodevole dichiarazione di intenti. Qualora lo stato la regione e i comuni intendano gestirla con la stessa superficialità con cui hanno appaltato fino ad ora la gestione convenzionale dei rifiuti, non può che essere destinata al fallimento. Il criterio di affidare la gestione unica ad aziende in appalto il cui unico requisito sia quello di offrire un prezzo migliore, senza valutare la bontà del progetto, è prassi comune che deve essere sradicata. Non è strettamente necessario che il gestore sia completamente pubblico, é tuttavia indispensabile che l'amministrazione esegua costantemente un "controllo e monitoraggio" sul loro operato. Le imprese premono sulle istituzioni convincendole di avere sempre una soluzione impiantistica in mano che risolverà i loro problemi, poi la delega diventa totale ed in bianco. La via di uscita è culturale, non solo impiantistica, specialmente se ci si affida ad aziende spregiudicate come la Impregilo:

http://blogeko.libero.it/index.php/2008/01/10/p5204#more5204

A napoli sono senza speranza, sicuri che anche da noi nel ricco e opulento centro-nord ci sia tutto questo virtuosismo ?

Se volete avere una idea di chi c'è dietro in gruppo Impregilo e cosa combina nel mondo andate qui e qui e qui e qui.. (Tutti i soliti loschi affaristi della finanza italiana, Romiti, Ligresti, etc.etc.)

Se invece vi fidate ciecamente di Impregilo e volete vedere il suo documento "rapporto ambiente", con tanto di foto di idilliache colline erbose stile windows XP, potete andare qui.

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