lunedì 12 maggio 2008

L'ambientalismo non è più di moda

Chi pensa che solo con l'arrivo del nuovo governo sia partita una crociata anti-ambientalista (grandi opere, ritorno al nucleare, negazione dei cambiamenti climatici) si sbaglia di grosso, siamo in perfetta continuità con il passato. Mi limito a segnalare come due negazionisti della (pen)ultima ora siano stati insigniti del premio Ambiente e Sviluppo 2006, istituito dal passato Ministero dell'ambiente con un volume dal titolo "le bugie degli ambientalisti" dove, tra le varie cose, sparavano a palle incatenate contro le bugie dei "verdi". A quanto pare, non molto convinti del loro agire, pensare o predicare, hanno ritenuto di premiare un libro (ed una associazione) che in pratica negava o confutava tutto quello per il cui riconoscimento si battono. La sistematica demolizione della eticità insita nella tutela dell'ambiente non è quindi roba di recente introduzione ma contestuale ed in continuità con una parte della sinistra che (pensando potesse portare voti) si è voluta separare dalle istanze ambientali calcando i toni del negazionismo, esattamente come sta facendo ora il governo di centro-destra. Non a caso sono tutti all'unisono contro il tanto vituperato "ambientalismo del no".

Ecco cosa scriveva Aurelio Peccei nel lontano 1984, appena prima della sua scomparsa:

La civilizzazione della quale siamo così orgogliosi, non solo idolizza l'uomo e lo esalta come padrone del mondo, se non dell'universo intero, ma anche perdona qualsiasi cosa che l'uomo faccia per asserire il suo primato e giustifica ogni mezzo per arrivare a questo fine. Sebbene teoricamente si affermi che l'uomo dovrebbe essere guidato da nobili principi basati su un corpo di virtù e valori spirituali, etici e morali, la nostra civilizzazione dominante ha delle basi così antropocentriche e centrate su se stessa che l'uomo ha in pratica la libertà di ignorare questi principi ogni volta che lo ritenga conveniente o che interferiscano con il suo immediato interesse o con l'adulazione del suo ego.

Peccei, Torinese, è stato un grande pensatore; lo ricordiamo come il fondatore del Club di Roma, nel 1968 e come l'origine dello studio noto in Italia come "I Limiti dello Sviluppo" pubblicato nel 1972. In sostanza, quello che Peccei ci dice è che non abbiamo un problema di risorse: abbiamo un problema di uso arrogante che facciamo delle risorse. Il comune sentire umano è talmente antropocentrico che chiuderà gli occhi anche di fronte all'evidenza del proprio fallimento ambientale, minimizzando volutamente i principi essenziali di sostenibilità, fino alle inevitabili conseguienze. Se Peccei ha avuto ragione lo scopriremo presto, nel frattempo l'arroganza dei negazionisti e dei fautori dell'aumento del PIL a tutti i costi è stata prevista con chirurgica e puntuale precisione. Per averne un illuminante esempio, basta considerare i toni sprezzanti con cui Franco Battaglia scrive i suoi irriverenti articoli.

Aggiornamento: Alessandro Ronchi segnala giustamente nei commenti che il premio in questione è stato consegnato poche settimane dopo le elezioni del 2006, pertanto il ministero reggente che ha proclamato i vincitori era quello del centro-destra. Se continuità amministrativa c'è mai stata nella denigrazione del movimento ecologista, ciò è accreditabile al governo berlusconiano e non al transitorio passaggio del ministero "verde" di Prodi e Pecorari, che in ogni caso non si è certo distinto per scelte coraggiose.

3 commenti:

  1. Ora, lungi dal voler difendere a tutti i costi Pecoraro Scanio, del quale non condivido le ultime scelte come presidente del partito dei Verdi, occorre fare una importante precisazione.

    Questo premio che citi è stato consegnato il 20 Aprile per opportunità politica, perché era prevista la consegna già il 29 di Marzo.

    Le elezioni, come saprai, si sono tenute il 10 e certamente il 20 il Ministero reggente era ancora quello del Governo Berlusconi.

    Quindi se volevi dimostrare la continuità con il futuro, hai sbagliato esempio.

    Pecoraro non ha mai smentito il riscaldamento globale o il picco del petrolio, anzi ha promosso in prima persona il patto per il clima, che voleva essere lo strumento per coalizzare tutti coloro che potevano dare il loro contributo per contrastare questa tendenza.

    Io spero veramente che la Prestigiacomo faccia meglio di Pecoraro, anche se ho qualche serissimo dubbio.

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  2. La precisazione è importante, in effetti semmai evidenzia la continuità con la passata amministrazione berlusconiana.

    Grazie tante per questo aspetto che mi era sfuggito.

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  3. Di nulla.

    Sul coraggio delle scelte del Governo precedente: certamente non è stato rispettato il programma, che era lungo ma equilibrato.

    Purtroppo le scelte coraggiose si fanno quando se ne ha la forza, e di certo sia il Governo sia i Verdi nella passata legislatura erano tutt'altro che forti...

    Come uscirne?

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