Visualizzazione post con etichetta rassegna stampa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta rassegna stampa. Mostra tutti i post

mercoledì 29 settembre 2010

Foto e Rassegne stampa del Decrescifest


In questa pagina tutte le migliori foto scattate al "Decrescifest".


In questa pagina tutte le rassegne stampa sul "Decrescifest".




lunedì 13 luglio 2009

Il new deal di Lucchi sui rifiuti

La parola "new deal" è una fra le più evocate in assoluto nel mondo politico, fa tornare alla mente Delano Roosvelt e la sua ricetta per uscire dalla famosa crisi del 29, (che è poi anche la stessa ricetta che si vorrebbe proporre oggi, cioè costruire, consumare e spendere). Forse però, in questo caso, il riferimento pare essere solamente una "licenza poetica" del giornalista.

Si, perchè "new deal" significa letteralmente "nuovo corso", in quanto si basa (o dovrebbe basarsi) su idee completamente nuove e di rottura con il passato. Tanto nuove però queste idee non sono, dato che questa famigerata storia delle varie R (in numero variabile di 3, 4, 6, 8 a scelta) risale addirittura al decreto Ronchi 22/97, quindi di oltre 12 anni fa, poi aggiornato nel monumentale Testo Unico 152/2006, che ribadisce ancora una volta il concetto di come le strategie di riduzione e riuso vadano sempre applicate dai Comuni in via prioritaria rispetto allo smaltimento. Ovviamente si è fino ad oggi fatto tutt'altro, puntando tutto sullo smaltimento e poco sui limiti alla produzione.

Siamo comunque contenti che si riscoprano queste "perle dimenticate" e si riconosca come un serio approccio al problema dei rifiuti non possa che passare da una approfondita analisi e applicazione di tutte le metodologie che tentano di ridurre il rifiuto alla fonte. Mi sento di considerarne alcune applicabili abbastanza facilmente, tanto per iniziare (i valori in Kg sono le riduzioni procapite di rifiuti che ci si aspetta di osservare in media):

  • Raccolta domiciliare Porta a Porta (-90Kg)
  • Promozione capillare del compostaggio domestico (-30Kg)
  • Promozione prodotti con imballaggi a rendere (-12Kg)
  • Limite nei doppi/tripli imballaggi nel packaging (-10Kg)
  • Mercatini dell'usato comunali per mobili/giocattoli (-8Kg)
  • Documentazione paperless in scuole e uffici (-8Kg)
  • Last minute market, sprechi grande distribuzione (-6Kg)
  • Regole restrittive per volantini pubblicitari (-4Kg)
  • Incentivi all'uso dell'acqua del rubinetto (-2Kg)
  • Utilizzo di pannolini lavabili e riciclabili (-2Kg)
  • Distribuzione di sacchetti e borse multiuso (-1Kg)

Fonte dei dati: European Campaign for waste reduction – ACR+ (www.acrplus.org)

Quando si passerà dai generici propositi R-compatibili al mettere in atto davvero alcuni di questi provvedimenti, capirò che il "new deal" sarà davvero alle porte, per il momento accontentiamoci delle belle dichiarazioni e dei nobili intenti diffusi mezzo stampa.

mercoledì 8 luglio 2009

Una consulta a Cesena per l'ambiente

Il 6 Luglio scorso è uscito sul carlino di Cesena un articolo intervista al nostro presidente Barbara Martini che addirittura "anticipa" un progetto a cui stiamo formalmente ancora lavorando e che presenteremo alla nuova amministrazione entro qualche mese. Si tratta dell'idea di istituire anche a Cesena una consulta per l'ambiente, struttura che in realtà era già presente nella nostra città grazie a una delibera del'anno 2000 ma che è stata poi soppressa qualche anno fa.

Cosa è quindi una consulta per l'ambiente ?

La Consulta per l’Ambiente è una sorta di "Forum tematico", un luogo per il confronto e la collaborazione tra i rappresentati di enti, associazioni e gruppi di cittadini impegnati sulle tematiche ambientali. Lo scopo principale di questo organo di consultazione è, quindi, quello di promuovere iniziative capaci di diffondere la cultura della difesa del territorio e delle risorse naturali della città e, allo stesso tempo, seguire da vicino gli atti inerenti l’ambiente adottati dall’Amministrazione per esprimere pareri, dare suggerimenti e proporre eventuali modifiche.

Ci sono esempi eccellenti dove la consulta per l'ambiente partecipa a pieno titolo al tessuto culturale della città, come ad esempio a Venezia, dove funziona da anni, con compiti e limiti che sono formalizzati tramite un opportuno regolamento comunale. La tutela del territorio e la promozione culturale su temi ambientali sono le principali attività riconosciute dallo statuto.

Tante associazioni potrebbero farne parte, a partire dal WWF, al MIZ, vari comitati spontanei di estrazione ecologista, rappresentanti dei Verdi (oggi estromessi dal consiglio comunale), fino ad includere il raggruppamento delle guardie ecologiche volontarie, molto motivate nella vigilanza attiva sul territorio.

La coesione sociale nasce soprattutto da una partecipazione attiva dei cittadini nelle scelte dell'amministrazione, specialmente su tematiche che investono l'ambiente e la salute, per questo motivo chiederemo al Comune di Cesena un percorso per riportare in vita la consulta per l'ambiente. Sarebbe una buona dimostrazione di come anche con poche risorse si possa fare tanto per rendere un buon servizio alla collettività.

lunedì 25 maggio 2009

Rassegna stampa videointervista al futuro

La sala non era certo completamente gremita, dato il caldo asfissiante che sabato pomeriggio scorso ha investito la città di Cesena, invitando probabilmente più di qualche cittadino a propendere per luoghi più freschi. Diciamo che ad occhio sono arrivate poco più di un centinaio di persone. A dirla tutta, per lo meno a giudicare dalla distribuzione dei colori dei "cartellini" rossi e verdi di preferenza sventolati in sala, era evidente la presenza massiccia di numerose "claques" a codazzo dei candidati presenti in sala. Ogni "espressione di voto" era accompagnata infatti da talune isole con cartellini di colore uniforme (si sa che la claque preferisce sempre rimanere compatta). I classici amici che arrivano assieme e abbandonano la sala in sincrono con il loro beniamino (senza nemmeno lasciare due spiccioli di offerta libera), credo sia l'inevitabile e scontata conseguenza della acritica militanza partitica.

Ognimodo, l'evento è riuscito bene, migliorando nettamente nel finale. Non si aveva la pretesa di esprimere giudizi ne sui candidati ne sulla loro bravura espositiva, ma di cercare un coinvolgimento attivo del pubblico, ed in questo credo che il risultato sia stato raggiunto pienamente. A causa di impegni nel tardo pomeriggio dei candidati Macori, Prati, e Lucchi, ci si è trovati costretti ad anticipare loro alcune domande, creando un qualche iniziale malcontento da discriminazione nei candidati che invece hanno acconsentito di rimanere fino al termine alle sette di sera, e che ringraziamo per la pazienza.

Giampaolo Castagnoli è stato comunque bravo a smorzare fin da subito ogni accenno di polemica, anche se è stata cosa estremamente difficile, con così tanti candidati in sala, riuscire ad accontentare tutti pienamente. Durante l'evento sono stati proiettati alcuni video curati da Eddi Bisulli di ViaTerrea, nei prossimi giorni (così come promesso in sala) verranno riproposti online su questo sito. Il materiale è tanto e ci vorrà un po di tempo per caricarlo e pubblicarlo. Anche le decine e decine di domande pervenute dal pubblico scritte su foglietti saranno presto selezionate e visualizzate sul sito, nonché le più originali inviate direttamente ai nostri candidati sindaci.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, speriamo di avere dato anche nel nostro piccolo un piccolo tassello per orientarsi in questo infinito e inestricabile gomitolo di idee e di interessi contrapposti chiamato banalmente democrazia partecipata.

lunedì 13 aprile 2009

Articolo sulla Voce


L'autoreferenzialità non è mai una bella cosa, però ci tenevo a ringraziare il giornale LA VOCE per il bell'articolo che ci ha dedicato, forse sproporzionato per una piccola associazione come la nostra, proprio il giorno di pasqua.

Vorrei sottolineare per correttezza che l'iniziativa di intervistare anche i rappresentanti delle associazioni di categoria oltre che i singoli cittadini, come erroneamente descritto nell'articolo, è solo una ipotesi ancora tutta da delineare. Decideremo comunque a breve, dato il successo conseguito, se è il caso di ripetere l'esperienza anche sabato prossimo 18 aprile, in modo da avere un quadro più ricco di confronto con i cittadini. Buona pasquetta a tutti.

giovedì 29 gennaio 2009

Macori chiede un referendum sul porta a porta

Sembrerebbe che Italo Macori, dopo avere annunciato la sua intenzione di sponsorizzare la costruzione di un inceneritore a Cesena, abbia intenzione di proporre un referendum consultivo per sondare la propensione dei cittadini di Cesena verso il Porta a Porta. Che io sappia non mi sovviene di alcun comune che abbia istituito un referendum "prima" di avviare il servizio domiciliare, mentre alcuni ne sono stati istituiti al termine della sperimentazione iniziale generalmente quando il sistema non ha funzionato, come é successo ad Argelato.

Per inciso, ad Argelato la tariffa era stata ridotta dopo l'introduzione del servizio, ma la campagna informativa è stata pessima e sono stati commessi incredibili errori, come il non dotare tutti i condomini di opportuni contenitori interni di capacità maggiorata. La colpa più grave è stata comunque il non coinvolgere direttamente i cittadini nel processo di miglioramento del servizio. E' normale che dove si sono verificati problemi conclamati la gente si ribelli e ribalti una decisione a suon di referendum, lasciando vincere logiche opportuniste ed egoiste.

Dobbiamo pertanto supporre che ove non è stato chiesto un referendum la popolazione sia contenta oppure scontenta ? Io credo che generalmente sia contenta. Caso mai il problema è al contrario, ove cittadini invocano il referendum ma questi vengono negati dalle pubbliche amministrazioni per paura di perderlo, come è avvenuto a Reggio Emilia. Quando referendum confermativi vengono richiesti, specialmente quando riguardano gli inceneritori, questi perdono sempre, perchè allora ne abbiamo tanti dislocati sul territorio ? Si va contro il volere dei cittadini anche li ?

Allo scritto del Sig. Macori, persona che in ogni caso considero seria e ragionevole, rispondo pubblicamente con la seguente:

Egregio Sig. Macori,

Mi sento in dovere di rispondere alla sua cortese replica apparsa sul Corriere in merito alla proposta di istituire un referendum propositivo a Cesena in materia di raccolta differenziata. A mio parere si tratta di un grave errore metodologico. Sono personalmente contrario affinchè certi temi delicati siano trattati alla stregua di decisioni prese a furor di opinione pubblica, ci sono infatti aspetti che non dovrebbero essere affrontati in maniera ideologica, come lei giustamente sostiene.

Perchè non è stato ad esempio indetto un referendum quando si è deciso nel 2002 di istituire Hera e dare in consegna ad essa la gestione privatistica di tutti i servizi e le forniture pubbliche essenziali ? Come avrebbe potuto esprimere, un eventuale testo di referendum propositivo, l'idea poi avveratasi che il privato avrebbe favorito si l'efficienza del servizio e le casse dei comuni, ma non altrettanto gli esborsi in tariffa dei cittadini ? Certe scelte politiche devono essere trasparenti, ma alla fine compito di una amministrazione accorta è a mio avviso sempre quello di perseguire con fiducia e tenacia certe strategie e fare delle scelte, purchè indirizzate al benessere della collettività.

Dobbiamo forse indire un referendum ogni qual volta si tratta di decidere l'apertura di un nuovo parcheggio ? Se lo si facesse sarebbe come affermare che è l'amministrazione stessa a non volere una tale scelta, anzi a boicottarla. Ovunque sul territorio si è verificata una rilevante rivoluzione di tipo gestionale, come ad esempio la sperimentazione del Porta a Porta a Forlimpopoli nata nel 2007, l'impulso non è mai partito da un referendum popolare, ma da un seria presa di consapevolezza della pubblica amministrazione.

Rilancio pertanto la sua sfida, invitandola a parteggiare politicamente per l'estensione in prova del servizio domiciliare su un quartiere di Cesena come l'Oltresavio, così come accadrà a breve ad esempio per Bertinoro, ed indire poi a distanza di un anno esatto un referendum confermativo di gradimento. Così è successo a Forlimpopoli, ove recentemente la popolazione, previa consultazione popolare, ha apprezzato il nuovo sistema con percentuali bulgare vicine al 90%, inimmaginabili solo pochi mesi prima.

Un recente studio commissionato da ATO a consulenti esterni come il prof. Alfonso Andretta, ha stimato nell'introduzione di un percorso domiciliare a Cesena un possibile aggravio dei costi inferiore al 10%, comprese le indispensabili spese di avviamento e informazione dei cittadini, il che si tradurrebbe a regime in un incremento delle tariffe paragonabile se non inferiore a quelle che Hera, comunque, già applica maggiorate ogni anno ai suoi utenti. In cambio, la prospettiva di un servizio più comodo, maggiore tutela ambientale e possibilità tecnica di commisurare la tariffa futura a quanto realmente si produce come rifiuto (tariffa puntuale).

In merito al fatto che i materiali recuperati hanno scarso mercato, questo è vero ora in quanto stiamo attraversando una fase di crisi economica, tuttavia il valore di recupero dei materiali è comunque irrisorio rispetto ad altre voci che compaiono nel costo complessivo, la cui parte preponderante (oltre il 50%) è dovuta alle spese di smaltimento, le quali più che dimezzano utilizzando un sistema domiciliare spinto. L'incremento modesto di costo é in buona parte a vantaggio dell'aumento di occupazione che il regime domiciliare comporta.

Tengo a precisare che l'associazione MIZ non intende partecipare alla prossima consultazione elettorale, che non è in alcun modo affiliata a Beppe Grillo come lei ha erroneamente indicato, e che rivendica il diritto di fare Politica con l'auspicio di avviare una seria discussione, sia con voi che con altre forze politiche incluso il PD, che su questi temi importanti preferisce al momento tacere.

Cordiali Saluti,
Paolo Marani
MIZ - Cesena

lunedì 11 agosto 2008

Il Carlino pubblica la lettera del MIZ

Anche il Resto del Carlino risponde all'appello congiunto del MIZ e del Meetup di Grillo per sensibilizzare il clima politico locale sui temi della raccolta differenziata. Già il Corriere di Cesena ne aveva giorni fa pubblicato qualche stralcio, mentre il Resto del Carlino ha optato per stampare la lettera aperta in forma integrale. Il testo completo dell'appello del MIZ (non ridotto per esigenze di stampa) potete trovarlo quì. Manca ora solamente l'articolo della Voce di Romagna, ci aspettiamo in ogni caso a breve una qualche reazione scritta da parte delle segreterie politiche, affinché i proclami dei candidati alle prossime amministrative includano anche questi temi all'ordine del giorno.

lunedì 4 agosto 2008

Lettera aperta del MIZ agli Amministratori

Sul Corriere Cesena di questa mattina è uscito un nostro comunicato stampa in merito alle azioni svolte dalla presente amministrazione provinciale in materia di pianificazione e gestione del servizio rifiuti. Come è ormai noto a tutti, pausa estiva a parte, siamo già palesemente in piena campagna elettorale per le elezioni amministrative, ed i vari candidati non perdono occasione per dichiarare sulle testate locali i loro lodevoli tentativi di porre al centro del loro programma politico la questione ambientale e tutti gli sforzi necessari ad una corretta e sostenibile gestione del territorio.

Peccato che questi proclami escano esclusivamente in campagna elettorale, assai raramente accompagnati da modalità e tempi di attuazione certi. Appena chiuse le urne, la politica (quella della C maiuscola, come "Casta") riprenderà il sopravvento, all'insegna della continuità amministrativa sulla spartizione clientelare del territorio e delle funzioni pubbliche. Dato che a parlar male si commette peccato anche se a volte ci si azzecca, abbiamo deciso di sfidare le amministrazioni che verranno ad esprimersi in anticipo, pubblicamente, sui temi che stanno al centro del nostro movimento, affinché il momento della propaganda elettorale rappresenti davvero un luogo di riflessione e di comunicazione trasparente verso i cittadini.

Come arginare gli effetti deleteri di avere affidato ad Hera un monopolio pressochè totale su tutti i servizi primari verso i cittadini ? Come avviare la tanto auspicata svolta in tema di trattamento dei rifiuti urbani ? Come incentivare una vera riduzione "alla fonte" dell'indifferenziato che annualmente produciamo in quantità intollerabili ? (Oltre 450 Kg pro capite di indifferenziato a Cesena, per un ammontare di oltre 700 Kg di rifiuto pro capite prodotto annualmente).
Non se ne può più della semi-truffa del teleriscaldamento a prezzi spropositati voluto fortemente da Hera, della scarsa qualità dell'acqua potabile perchè miscelata con i prelievi dai pozzi di Cesena anche senza reali necessità, per finire con l'aumento ingiustificato delle tariffe. (O meglio, l'aumento giustificato da piani di investimento da Hera stessa autonomamente voluti, come la "cassonettizzazione" inutile del territorio).

Qualcuno si stupirà di come il termine "Hera" capiti direttamente o indirettamente così spesso, non possiamo però che riconoscere come questa grande Holding abbia assunto un ruolo assolutamente determinante e trasversale su "tutte" le tematiche ambientali: luce, acqua, gas, energia, rifiuti, consorzi di bonifica, educazione ambientale, lavori stradali, una sorta di istituzione autonoma e autocontrollata che pretende in nome dell'efficienza e della gestione di impresa di assumere il pieno dominio decisionale su tutto il territorio.

Questi temi, la gestione corretta dei limiti di Hera da parte della pubblica amministrazione ed i problemi ad essa connessi, devono fare parte integrante della discussione politica, lodi e critiche incluse, a tal proposito abbiamo promosso una lettera aperta alle presenti e future amministrazioni, sia comunali che provinciali, di destra o di sinistra poco importa. Non è il momento di abbassare la guardia.

Nulla di personale contro Hera, ma se continua questa ipocrita gestione che sulla carta prevede un 51% in mano pubblica, mentre il pubblico è completamente latitante e non sa prendere decisioni strategiche, rimpallando continuamente fra provincia ed ATO, tanto vale privatizzarla tutta! In questo modo almeno non ci stupiremo più per le scelte fatte, quasi mai a vantaggio del cittadino ma quasi sempre a vantaggio dei fortunati possessori delle assai remunerative azioni.

Guarda caso, le azioni di Hera sono detenute in larga parte dalle amministrazioni locali stesse che dovrebbero assumerne un ruolo di controllo, in questo modo si attua un cortocircuito istituzionale incredibile, un conflitto di interessi vergognoso ed indicibile, dove scelte pubbliche elementari a garanzia e tutela dei cittadini (come ad esempio il porta a porta) si tramutano inevitabilmente in un boomerang verso le casse stesse delle amministrazioni, rendendo di fatto impossibile qualsiasi decisione virtuosa per gli interessi del bene comune.

lunedì 16 giugno 2008

Articolo del Carlino sul convegno di Gambettola

E' uscito ieri sul Resto del Carlino di Cesena un ottimo e dettagliato articolo di Francesca Siroli che illustra il convegno dal titolo "Una alternativa in pratica" che si terrà a Gambettola il prossimo 21 e 22 Giugno. Vi aspettiamo numerosi.

domenica 15 giugno 2008

Primo articolo del corriere cesena sul convegno MDF

E' uscito stamattina sul corriere il primo articolo stampa sul convegno del movimento della decrescita felice che si terrà a Gambettola il 21-22 Giugno. Dopo una conferenza stampa molto dettagliata e ricca di informazioni, nella sintesi dell'esiguo spazio dedicato all'articolo, si sono commessi alcuni errori piuttosto elementari.

In primis, il designer proprietario di "Fabbrica", sito del convegno, è Angelo Grassi e non Aldo Grasso, giornalista e critico televisivo. Inoltre, l'unica affermazione tecnica presente nell'articolo, come qualsiasi studente di liceo potrebbe attestare, è ovviamente errata. Fra i criteri per valutare il risparmio energetico degli edifici non è contemplata in se la produzione di anidride carbonica, ma il consumo di carburante equivalente per sostenere i bisogni di riscaldamento.

Sette metri cubi di emissione di CO2 all'anno è un dato che non ha senso fisico per una abitazione, al massimo sarà quanto produce un abitante in un giorno semplicemente respirando. Il dato corretto per valutare il consumo energetico è il litro di gasolio per metro quadrato per anno, oppure il metro cubo di gas per metro quadrato per anno.

Una abitazione che possa fregiarsi di una buona efficienza dal punto di vista energetico, come previsto ad esempio negli standard di casaclima in classe C, non dovrebbe infatti superare i 7 litri di gasolio per metro quadrato all'anno, standard che a Bolzano è considerato normale ed obbligatorio per legge nelle nuove costruzioni, mentre nelle nostre abitazioni "colabrodo" è un dato almeno tre volte migliore di quanto consumiamo in realtà ai soli fini del riscaldamento.

mercoledì 23 aprile 2008

Il porta a porta a Cesena: Rassegna stampa

Si moltiplicano a dismisura i commenti dei giornali locali nei riguardi della campagna sul Porta a Porta promossa a Cesena dal MIZ. In data 23 Aprile si terrà infatti in consiglio comunale l'atteso voto sulla petizione, coadiuvato da numerosi interventi politici all'ordine del giorno a sostegno dell'iniziativa. Ovviamente, la posizione del PD è quella più fortemente ostruzionista, essendo forza di governo, preferendo al solito assecondare ciecamente i voleri economici di Hera, anziché ascoltare le ragioni dei cittadini. La stessa Hera del resto ha candidamente affermato sul "Corriere Cesenate" di essere un mero "strumento esecutivo", pertanto i comuni che desiderino iniziare la sperimentazione possono tranquillamente (a suo avviso) rivolgersi ad ATO per richiedere l'adozione del progetto. Tali affermazioni sono poco più che prese in giro, in quanto il conflitto di interessi fra Hera ed i Comuni coinvolti è talmente grave ed evidente da essere stato esplicitamente ammesso dal sindaco Conti in persona e dagli alti dirigenti del PD. Senza il benestare della multiutility, assai ben poco si muove. A questo punto, era logico aspettarsi dal PD una controproposta mirante alla disarticolazione di qualsiasi possibilità di avviare il porta a porta entro le prossime elezioni amministrative, ed infatti così è stato. Verranno forzati i consiglieri a votare contro la petizione, nonostante alcuni di essi l'abbiano addirittura firmata, evitando così che qualcuno potesse persino votarla (orrore, non sia mai) solo perché ritenuta giusta. Nel frattempo, i tre sindacati maggiori, la diocesi, i giornali locali, i quartieri, chiedono un atto di coraggio alla giunta che, alla luce della recente sconfitta elettorale, sembrava oramai un atto dovuto, invece nisba. Eppoi c'è ancora qualcuno che si domanda un perché dei tanti elettori delusi dalla incapacità al cambiamento di questo centrosinistra.

mercoledì 19 marzo 2008

Il Porta a Porta può attendere

Neppure il tempo di vederci recapitare nella buchetta delle lettere la risposta tanto attesa del sindaco che già i giornali locali pubblicano interi servizi su questo argomento, ma come avranno mai fatto ad avere la lettera in anteprima ?

mercoledì 5 marzo 2008

Corriere pubblica la replica del MIZ

Sul corriere di oggi è uscito un articolo di replica alle estemporanee affermazioni di Italo Macori di Confartigianato. Siamo certamente soddisfatti di avere potuto ristabilire un criterio di parità informativa pur essendo noi un semplice movimento a contraltare di una grande e rinomata organizzazione, come Confartigianato, rappresentante migliaia di nobili imprese dislocate sul territorio. Di questo dobbiamo dare atto al Corriere di Cesena, per la disponibilità e l'imparzialità manifestata, che nel desolante panorama informativo odierno è perla assai rara. Ringraziamo anche il sig. Luca Laghi che autonomamente ed indipendentemente si è espresso a supporto delle nostre motivazioni. E' dovere tuttavia evidenziare come, per evidenti esigenze giornalistiche, le nostre dichiarazioni in risposta all'articolo del Sig. Macori sono state riassunte e ritagliate, incidendo in parte sulla fedeltà di alcune considerazioni da noi espresse. Per questo motivo, alleghiamo la versione originale di ciò che abbiamo dichiarato sotto forma di file PDF allo scopo di fornire un quadro di completezza informativa ed evitare qualsivoglia fraintendimento.


Ribadiamo inoltre che il Sig.Macori, verso il quale non abbiamo in assoluto alcun contrasto di tipo personale, sarà da noi invitato fra i relatori qualora desideri partecipare ad un futuro tavolo informativo verso i cittadini, cosa a noi gradita ed utile in veste di un civile confronto democratico.

domenica 2 marzo 2008

Confartigianato vuole un nuovo inceneritore a Cesena

La notizia è troppo grave per non passare inosservata, Italo Macori, segretario di confartigianato di Cesena, spara a zero su qualsiasi tentativo di promuovere la raccolta differenziata ed emette mezzo stampa (Articolo apparso sul corriere di oggi 2 Marzo) notizie palesemente false allo scopo di screditare i gruppi "sedicenti ambientalisti" e promuovere la realizzazione di un inceneritore a Cesena. Tutto ciò come condizione indispensabile per favorire i "suoi" associati, confondendo così il lobbismo di parte (pur lecito) con l'interesse generale dei cittadini. Seguirà immediata replica a mezzo stampa, in ogni caso leggete bene l'articolo poi la relativa smentita sottostante e fatevi un idea vostra di come stanno realmente le cose.

In risposta all’articolo
“Rifiuti e Futuro: serve un inceneritore”

In data Domenica 2 Marzo, é stato pubblicato sul Corriere un articolo contenente le dichiarazioni di Italo Macori, segretario di Confartigianato, secondo il quale la raccolta differenziata risulta troppo cara per i cittadini ed invita l’amministrazione alla costruzione di nuovi inceneritori. Il MIZ - Movimanto Impatto Zero di Cesena esprime forte disappunto nei riguardi del contenuto di questo articolo. Esso contiene infatti tali e tante imprecisioni ed inesattezze da auto-screditarsi completamente, riteniamo tuttavia che esso meriti comunque una adeguata risposta allo scopo di non confondere i cittadini Cesenati con palesi tentativi di disinformazione a mezzo stampa. Entrando nel merito:

Macori afferma che: ”... il peso economico più gravoso é ricaduto iniquamente sulle imprese, che di rifiuti ne producono poco o nulla”.

Falso, nel comune di Cesena ben un terzo della sola frazione differenziata totale proviene da assimilati industriali e commerciali, con il meccanismo dello sgravio in tariffa viene inoltre riconosciuto a molte imprese un rimborso qualora dichiarino di smaltire al di fuori del circuito Hera i propri rifiuti, costi spalmati poi sulla tariffa rifiuti della cittadinanza, pertanto è vero semmai il contrario, cioè che i cittadini si ritrovano in parte a pagare una quota della tariffa imputabile in realtà alle imprese. Se poi risultasse assodato che le attività artigiane producono poco rifiuto, esse stesse dovrebbero a gran voce essere le principali sostenitrici della raccolta differenziata domiciliare (valida anche per le attività commerciali) nella quale inserire principi di tariffa puntuale, paghi per quanto produci.

Macori afferma che: ”... Il costo della raccolta differenziata, pratica meritoria, è superiore del 100% rispetto a quello della raccolta tradizionale”.

Falso, nel comune di Forlimpopoli, ad esempio, l’incremento dei costi è stato di appena il 10%, dato tra l’altro contestato dal comune in quanto contenente alcune voci ritenute palesemente gonfiate, pertanto suscettibile di ulteriori miglioramenti.

Macori afferma che: ”... Laddove viene attuata, ad esempio a Forlimpopoli, é stato necessario un ingente contributo pubblico”.

Falso, il contributo pubblico riconosciuto dalla provincia e dalla regione, al solo scopo di avviamento, è stato pari a circa 120.000 euro, che sul totale di un costo annuo di 1.300.000 euro rappresenta molto meno del 10% rispetto al costo totale. Questo contributo, non ripetibile, è stato utilizzato quasi esclusivamente per favorire l’avvio di una campagna informativa verso i cittadini. Nei prossimi anni, l’efficientamento dei costi e l’eliminazione dei costi di start-up saranno più che sufficienti a sopperire al mancato introito del finanziamento pubblico iniziale.

Macori afferma che: ”... i prodotti dello smaltimento differenziato non hanno mercato”.

Falso, i consorzi obbligatori ritirano il materiale e lo pagano in base alla loro qualità, sempre più imprese private, come ad esempio il centro di Vedelago, ritirano inoltre i materiali differenziati per lavorarli ulteriormente e trarne un utile di impresa, producendo materie prime seconde adatte ad essere reintrodotte nel circuito industriale, facendo risparmiare l’energia necessaria per produrre gli stessi elementi a partire dalla materia prima.

Macori afferma che: ”... si dica chiaramente che la raccolta differenziata ha costi altissimi al contrario di quanto sostengono sedicenti movimenti ambientalisti”.

Falso, basta visitare il consorzio Priula di Treviso, dove la raccolta differenziata si fa da oltre 5 anni, per dimostrare che le aziende private che operano nella gestione non sono fallite, pertanto ottengono addirittura degli utili, mantenendo al contempo i costi per il cittadino a livelli più bassi del sistema tradizionale, specialmente grazie all’adozione della tariffa puntuale. Sono centinaia i comuni in Italia che già adottano questa pratica e non sono certo annoverabili fra i gruppi ambientalisti.

Macori afferma che: ”... La letteratura scientifica accreditata afferma che gli inceneritori inquinano come 5 auto, non producono diossine, generano energia”.

Falso, a prescindere da cosa si intende per letteratura scientifica accreditata, la realtà è che tali impianti sono siti industriali di fascia A come pericolosità, trasformano i rifiuti da una forma ad un altra, respirabile, paragonarli al traffico automobilistico è inoltre puerile, in quanto 5 automobili non bruciano certamente 200.000 tonnellate di materiale ogni anno. Come se non bastasse, l’energia elettrica prodotta è risibilmente piccola (rendimento medio del 10%) tali da renderli antieconomici se non sovvenzionati.

Macori afferma che: ”... Il fatto che vengano costruiti in pieno centro, a Zurigo, a Vienna, Francoforte, Parigi, è indice del fatto che non sono inquinanti”.

Falso, il motivo fondamentale per cui si costruiscono in pieno centro è che non avrebbe senso economicamente parlando costruirli altrove. Il loro rendimento termico è dell’ordine del 30%, pertanto l’unica speranza di non farli diventare una voragine di denaro pubblico (sempre se non sovvenzionati dallo stato come in Italia, quindi indirettamente dai cittadini) è di costruirli in modo da sfruttare l’acqua calda generata per scopi di teleriscaldamento.

Macori afferma che: ”... Franco Battaglia, docente di chimica dell’ambiente e scienziato, un esperto e non un ciarlatano, sostiene che…”.

Quà capitiamo davvero male, Franco Battaglia è sì docente universitario, ma anche noto personaggio anti-ecologista e protagonista di campagne pro-nucleare e pro-inceneritori sponsorizzate da partiti politici, nonchè autore di vari libri (a prefazione di Silvio Berlusconi in persona) talmente provocatori rispetto alle buone pratiche ambientali da rasentare l’imbarazzo. Il fatto poi che pubblichi i suoi articoli in esclusiva su “Il Giornale”, organo di stampa di partito anzichè su accreditate riviste scientifiche del settore è indice di come le sue opinioni non siano tecnicamente imparziali dal punto di vista intellettuale. Ricordo inoltre che il sig.Battaglia generalmente si sottrae a qualsiasi confronto pubblico con contraddittorio. Ricordo inoltre che l’opinione di un singolo docente universitario, per quanto autorevole, non può essere preso a modello per sostenere tesi sbandierate come “scienza ufficiale”, prerogativa che va lasciata al libero dibattito scientifico nel quale non tutti gli scienziati sono necessariamente concordi con una singola visione.

Macori afferma che: ”... la raccolta differenziata, dati alla mano, ha costi altissimi e non ha i ritorni prefigurati, gli inceneritori sono favoriti dagli scienziati”.

Falso, i suoi dati “alla mano” non esistono, pertanto queste affermazioni sono prive di fondamento, il trattamento meccanico biologico ad esempio ha impatto assai minore sia delle discariche che dell’incenerimento, mentre in Italia al contrario della Germania è ancora utilizzato pochissimo.

Infine Macori afferma che: ”... Se questo è il quadro chi deve decidere non si lasci irretire dai veti e affronti con risolutezza la questione”.

Vero, questa ultima argomentazione ci trova favorevoli, proprio per questo motivo chiediamo a gran voce un impegno politico per la RIDUZIONE della produzione del rifiuto, arrivata a Cesena alla incredibile soglia dei 700Kg/ab anno, passando auspicabilmente attraverso una metodologia di raccolta domiciliare porta a porta e promulgando leggi più severe che reintroducano il vuoto a rendere, riducano gli imballaggi, favoriscano la nascita di aziende indotte che traggano profitto dalla reale ricchezza lasciata intatta nel nostro rifiuto.

domenica 17 febbraio 2008

Porta a Porta: Partiamo!

I vantaggi del sistema Porta a Porta cominciano ad essere percepiti sia dagli amministratori che dalla gente. I rifiuti hanno raggiunto a Cesena la soglia psicologica di 700kg/ab, mentre la media nazionale è inferiore ai 570kg/ab, nella vicina Forlimpopoli grazie all'introduzione della raccolta domiciliare si è scesi al di sotto dei 500Kg/ab. La raccolta domiciliare è condizione indispensabile per produrre un rifiuto omogeneo adatto ad essere riciclato a basso costo. Davvero non si capisce con tutti questi vantaggi sul tavolo cosa si aspetta ad iniziare una sperimentazione a larga scala anche sul nostro territorio comunale, ammesso che ancora di sperimentazione si possa parlare. Desideriamo oppure no verificare se il sistema funziona realmente anche nella nostra cara Cesena "sprecona" di risorse ? Armiamoci e ... Partiamo! Ringraziamo il Corriere di Cesena per l'ottimo articolo di Gian Paolo Castagnoli.

martedì 15 gennaio 2008

Servizio di eTV Romagna sulla petizione di Cesena

Ecco il video sull'evento della consegna delle firme per la petizione sul Porta a Porta a Cesena, andato in onda alle 20.00 su eTV Romagna (Canale 981 di Sky).


Credo sia superfluo fare notare il tono imbarazzato con cui ha risposto Giordano Conti ad una domanda diretta sulla possibilità di introdurre il Porta a Porta a Cesena. E' convinto, come già ci ha annunciato durante un precedente colloquio privato, che un approccio misto sia l'unica soluzione praticabile. Noi siamo assolutamente convinti che si sbaglia, daremo battaglia in consiglio comunale affinché gli amministratori si convincano che l'approccio misto non solo é fallimentare, ma addirittura disastroso, nonché estremamente costoso dal punto di vista del bilancio, proprio l'aspetto che Conti a parole lascia intendere di volere maldestramente tutelare.

La raccolta domiciliare è un sistema alternativo rispetto alla gestione ordinaria, non può essere affiancato al sistema tradizionale senza fare lievitare i costi e distruggerne i benefici. Voi ci credereste che una autovettura che ha due motori, uno diesel e uno benzina (con pochissime parti in comune) possa costare meno di una autovettura con un motore solo ? Il principio è esattamente lo stesso!

Hera ovviamente vede come una minaccia del proprio fatturato la raccolta domiciliare spinta, sembra naturale che cerchi di fare pressione verso un sistema misto tale da non mettere a repentaglio i propri investimenti programmati. Il sindaco Conti dovrà assai presto chiarire da che parte sta, può scegliere di mostrare coraggio e saper prendere finalmente una decisione davvero utile e innovativa per la cittadinanza, oppure può continuare ad asservire le consuete logiche del profitto a prescindere da qualsiasi argomentazione logica. Noi del MIZ confidiamo ancora che questo coraggio sappia dimostrarlo.

Aggiornamento: Il servizio contiene una grave inesattezza, noi non abbiamo mai affermato che la percentuale di raccolta attuale sia del 22% mentre il comune afferma al contrario che è del 37%. Il nostro volantino contiene il dato del 22% in quanto quello era il dato fornito dal comune ad inizio 2007 quando la campagna di raccolta firme è partita. Abbiamo tuttavia sottolineato che fare crescere arbitrariamente una percentuale fino al valore atteso è attività piuttosto facile. Nel caso del dato citato del 37% fornito dal comune non è chiaro se e in che modo vengono considerati i conferimenti assimilabili al rifiuto urbano. Questi ultimi evidentemente non devono essere conteggiati, altrimenti basterebbe assimilare lo scarto di un grande magazzino dell'ortofrutta a rifiuto urbano (quasi tutto riciclabile perché umido) per fare lievitare questa percentuale a piacere pur in assenza di qualsiasi vantaggio sia per il cittadino sia per le discariche. Da parte nostra, credere che in assenza di qualsivoglia campagna di informazione al cittadino si sia passati dal 22% al 37% di differenziata, solo aggiungendo qualche cassonetto, ci sembra un po troppo ottimista per essere verosimile.

sabato 12 gennaio 2008

La paladina del Porta a Porta

Questa mattina, sul giornale Il Resto del Carlino di Cesena è apparso un bellissimo articolo frutto di una intervista fatta a Barbara Martini qualche giorno fa, con tanto di foto! Ringraziamo la direzione del Carlino per avere eletto la nostra presidentessa, nonché fondatrice del Movimento Impatto Zero, personaggio del giorno.

Come preannunciato nell'intervista, il prossimo Lunedì 14 Gennaio verranno finalmente depositate in comune le firme per la petizione grazie alle quali (se i nostri amministratori vorranno tenerne conto) si avvierà anche a Cesena una svolta epocale riguardo alla gestione dei rifiuti sul territorio: La raccolta domiciliare spinta.

Cara Barbara, noi del Movimento Impatto Zero ti ringraziamo per il grande contributo che stai dando alla nostra comunità cittadina, augurandoci tutti che dopo tanto agire sul territorio si possano raccoglierne i frutti, annoverando finalmente Cesena fra i comuni virtuosi. Cosa sono i comuni virtuosi ? Sono quelli che promuovono la non produzione del rifiuto e che testardamente credono in un futuro sostenibile fatto di recupero, riuso e riciclaggio, relegando pratiche "medioevali" come lo smaltimento in discarica e l'incenerimento all'ultimo posto nelle scelte di gestione.

giovedì 12 aprile 2007

Digiuno contro l'inceneritore di Forlì

Questa volta al tavolo delle associazioni e al gruppo "clan-destino" mi sa davvero che fanno sul serio! Hanno deciso, in occasione della serata con Alex Zanotelli di stasera, di proclamare un digiuno a staffetta (ad oltranza?) pcome estrema forma di lotta contro la costruzione dell'inceneritore di Forlì, già in fase avanzata di realizzazione. Speriamo serva a qualcosa, se non altro a fare parlare i cittadini del problema e fare in modo che la guardia non si abbassi mai su queste tematiche. Niente di peggio che l'indifferenza della gente per demolire ciò che faticosamente stiamo cercando di costruire per avere un futuro migliore. Bravissimi! Questa sera si ritiene ci sarà davvero tanta gente all'incontro con Zanotelli e la dottoressa Gentilini, noi del miz ci saremo cercando di arrivare con largo anticipo e magari aiutare a fare un po di volantinaggio. Teniamo duro che qualcosa si muove! Articolo tratto da "La voce di romagna" di oggi.

mercoledì 7 marzo 2007

Commissione consiliare a Cesena

Martedì 6 marzo si è svolta una riunione della commissione consiliare molto interessante per le tematiche proprie del MIZ. Noi ovviamente eravamo presenti come pubblico e la cosa è stata notata dalla giunta. Alla riunione erano presenti anche giornalisti del Corriere Romagna che hanno infatti redatto questo ottimo articolo apparso stamattina.


Alla riunione erano presenti dirigenti di hera, parte della giunta, il "mitico" Severino Bazzani assessore all'ambiente, Davide Fabbri dei Verdi, e l'ing. Piraccini di "Romagna Compost", il quale ha presentato le slide di un progetto molto ambizioso per Cesena, tale da proiettarci, qualora realizzato, all'avanguardia in materia di trattamento dei rifiuti solidi urbani. Il digestore anaerobico! Si tratta di un impianto innovativo di tecnologia tedesca che, tramite l'utilizzo di fermentazione in ambiente sigillato senza aria (anaerobico), stabilizza la frazione organica del rifiuto e permette al contempo la produzione di biogas (metano) per l'alimentazione dell'impianto stesso più un surplus di energia elettrica che può essere ceduta alla rete cittadina. Anni luce avanti rispetto all'incenerimento, non utilizza infatti forme di combustione, pertanto risulta estremamente vantaggioso sotto il profilo della compatibilità ambientale. Il tutto estendendo l'attuale impianto di compostaggio presente nei pressi della Busca di San.Carlo di Cesena.

Insomma, di fronte a tanti vantaggi difficile essere contrari. Nonostante ciò, nel dibattito in aula consiliare, pur essendo tutti a favore, solamente Davide Fabbri ha sollevato la vera tematica, e cioè la assoluta improrogabile necessità di un IMPEGNO FORTE E IMMEDIATO nel promuovere una raccolta differenziata spinta (porta a porta), senza la quale anche questo meraviglioso progetto non potrà che rimanere sulla carta, a causa dell'insufficiente conferimento di materiale organico di qualità selezionata. A onor del vero in molti hanno sottolineato come un impianto del genere necessiti di rivedere alla radice la politica di gestione dei rifiuti, purtroppo nessuno oltre Davide Fabbri, incluso anche Severino Bazzani, hanno spinto per un impegno formale del comune in tal senso. Si va da disquisizioni su quanta energia elettrica l'impianto produrrà (senza riconoscere che si tratta di un effetto secondario, l'impianto NON nasce come centrale elettrica, ma come sistema pulito autosufficiente per riciclare la frazione organica e trasformarla in compost fertilizzante), fino alle solite sterili disquisizioni sui costi.

Severino Bazzanti poi ha veramente deluso, parlando dell'esperienza di Forlimpopoli, sostenendo che QUALSIASI decisione sull'inizio di una sperimentazione a Cesena sarà presa SOLAMENTE al termine della sperimentazione di Forlimpopoli. Prima vediamo i conti, poi si vedrà, ma è questo un discorso consono a chi si deve occupare per professione dell'ambiente ? A questo il MIZ è contrario, la raccolta differenziata va PIANIFICATA ORA, per partire auspicabilmente alla fine del 2007, senza buttare via un anno nell'attesa dei dati finali a Forlimpopoli. Insomma, non ci siamo, tanti buoni propositi, bei discorsi, tante persone che non vogliono assumersi un impegno serio da amministratori della cosa pubblica per "affrontare il toro per le corna", con la solita ritrita scusa dei costi... (si vedrà solo al termine se saranno convenienti, dicono). Alla fine dell'incontro abbiamo presentato informalmente la nostra petizione, alcuni l'hanno firmata, altri no, ma noi andiamo avanti, sanno che hanno il nostro fiato sul collo.