Dal 2007 parte la differenziata per i rifiuti elettrici
Sapevate voi che già da 6 mesi abbiamo bella che pronta un'ottima legge sullo smaltimento dei rifiuti Hi-Tech (grazie all'UE) ? Ebbene sì, l'Italia è il paese in cui è prioritario parlare di gossip piuttosto che di leggi, persino i sassi in questi giorni sapevano della detenzione della povera Paris Hilton, ma solo chi usa la rete o qualche fortunato che si collega a Rainews 24 la mattina presto ha saputo di questa legge. Con l'anno nuovo va attuata tassativamente la direttiva europea per la spazzatura elettronica. Lavatrici, computer, televisori vanno smaltiti e riciclati secondo un protocollo comunitario comune. Fra le novità é previsto il ritiro a rendere per l'acquisto di prodotti nuovi. Pecoraro Acanio ha affermato pubblicamente:
«Entro il 2007 la raccolta del materiale elettrico deve partire».
Dal primo gennaio 2007 il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici in Italia deve quindi partire. Il ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio é intervenuto a Milano a un incontro promosso da Ecoqual.it e dalla camera di commercio. La scadenza del 2007 riguarda l'attuazione di una direttiva europea recepita in Italia con il decreto legislativo 151 del 2005, che inizialmente sarebbe dovuto entrare in vigore il 13 agosto 2006 e che poi è slittato al 31 dicembre 2006. Tutti i materiali legati a vecchi computer, televisori, lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, ecc. che vengono buttati, devono essere smaltiti tramite un apposito piano di raccolta differenziata e successivo riciclaggio. Nel nostro caso, in Romagna da dove scriviamo, se vogliamo smaltire un elettrodomestico senza acquistarne uno nuovo è necessario chiamare il numero verde di Hera 800-500-999, se sono ingombranti li prelevano da casa gratuitamente loro, se sono di medie dimensioni li si deve recapitare alla più vicina stazione ecologica, tuttavia se si acquista un elettrodomestico nuovo lo smaltimento è a carico gratuito del produttore, fin'ora questo era scontato solo per lavatrici e frigoriferi, mentre ora sappiamo che si estende a tutti gli elettrodomestici, questo per la parte del consumatore. Per il produttore viene introdotto il principio del "vuoto a rendere" anche per la cosiddetta spazzatura elettronica, il che obbliga le aziende produttrici ad attrezzarsi per organizzare il ritiro delle merci finite in disuso contestualmente al momento dell'acquisto di un prodotto nuovo da parte del consumatore. In pratica, per i produttori, la direttiva impone l'obbligo di finanziare sistemi di trasporto, trattamento, recupero e smaltimento finale dei rifiuti hi-tech pena l'attribuzione di pesanti sanzioni amministrative, fino a 100.000 euro.
«Eventuali slittamenti dell'entrata in vigore del nuovo sistema di smaltimento - ha aggiunto il ministro - porterebbero a una ennesima procedura di infrazione europea verso il nostro Paese. Sarebbe invece auspicabile un accordo di programma tra comuni e produttori per facilitare e accelerare il sistema di raccolta dei Raee».
Oltre alla Direttiva Raee, il D. lgs 151/05 ha recepito la Direttiva RoHS sulla restrizione di utilizzo di sostanze pericolose (mercurio, piombo, cadmio, cromo esavalente e alcuni ritardanti di fiamma) nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche a partire dal 1° luglio 2006. Questo perché alcune componenti, come cadmio, cromo esavalente e ritardanti di fiamma, possono danneggiare uomo e pianeta.
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