Una lettera di Davide Fabbri
Inoltriamo una (lunga) lettera, spedita al MIZ dal Consigliere Comunale per i Verdi Davide Fabbri, che commenta il Progetto "Concretamente" presentato in Comune qualche giorno fa da Anima Mundi. Ci auguriamo che si apra un dialogo con i cittadini su questi temi di gestione alternativa dei rifiuti. La lettera è riportata in veste integrale. Perdonate l'eccessiva lunghezza.
Cari amici del MIZ, vorrei inserire il qui presente commento sul blog del MIZ, riprendendo il documento che ho presentato e distribuito nella serata di presentazione del progetto "Concretamente" di Animamundi, che si è svolta nella sala del Consiglio Comunale il 30 maggio scorso. Nel mio intervento ho detto che ero estremamente soddisfatto sul fatto che altri interlocutori - oltre ai Verdi, alle Associazioni Ambientaliste, al Movimento Impatto Zero - si occupassero di miglioramento delle politiche di gestione dei rifiuti. Infatti i responsabili e i soci di Animamundi non si sono mai fatte vedere ai diversi incontri pubblici che ci sono stati nella nostra città - una ventina negli ultimi 2 anni - sul tema dei rifiuti. Non solo: non si sono mai visti ai tavoli del MIZ sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Quale è quindi il loro reale interesse sul tema? Solo adesso, a finanziamento pubblico ricevuto da parte dell'Amministrazione Provinciale, Animamundi si fa viva con noi chiedendoci l'indirizzario prezioso delle persone interessate al tema, per evitare un nuovo "buco nell'acqua" dal punto di vista delle presenze agli incontri da loro organizzati: all'incontro del 30 maggio, erano presenti solo una ventina di persone: pochi cittadini, molti addetti ai lavori (tecnici e amministratori pubblici). La loro pretesa è letteralmente inaccettabile: noi facciamo i volontari senza risorse pubbliche, ci spendiamo come dei dannati per sensibilizzare i cittadini e le Istituzioni sul tema della raccolta differenziata, Animamundi non si è mai vista a tali iniziative, presenta e ottiene un finanziamento pubblico sul tema senza citare il porta a porta, illustra il proprio progetto senza fare riferimenti alle diverse esperienze di porta a porta in Italia, e ora Animamundi desidera collaborare con noi chiedendoci i nomi dei firmatari la petizione. Come chiamarlo questo comportamento: ambiguo? opportunista? Animamundi ha invitato la cittadinanza all'acquisizione di una responsabilità condivisa, e cioè a collaborare con le Istituzioni per migliorare le politiche di gestione dei rifiuti: il dramma è che ha trascurato due aspetti per me fodamentali:b) non ha citato appunto le esperienze positive, presenti in Italia, di raccolta differenziata porta a porta.a) non ha citato quello che la Provincia ha in mente di fare sulla programmazione dei Rifiuti.
Animamundi omettendo questi dati fondamentali, corre il rischio di assumere una posizione ipocrita, doppia, sponsor di politiche ambientali di facciata. Come si fa a trascurare il nuovo Piano dei Rifiuti? tale Piano non promuove un cambiamento del registro nelle politiche sui rifiuti. Il Piano, valevole per un decennio, si caratterizza infatti sui seguenti aspetti (in sintesi i contenuti e gli obiettivi di rilievo):
- Realizzazione immediata di un inceneritore a Coriano di Forlì da 120.000 t/anno: si ritiene ingiustificato l'assunto della necessità di un inceneritore di tale potenzialità, che si sta costruendo senza aver atteso i risultati di un più efficiente sistema di raccolta differenziata;
- Incremento della produzione dei rifiuti (aumento dell'1% annuo), in netto contrasto con i principi di "Agenda 21", in direzione opposta rispetto agli obiettivi indicati nel protocollo di Kyoto, in direzione opposta rispetto al progetto di Animamundi;
- Aumento conferimento rifiuti presso inceneritori;
- Stabilità nei conferimenti rifiuti presso discariche;
- La previsione di incremento della raccolta differenziata prevista nel Piano si limita pertanto ad una dichiarazione di intenti, poiché prevalgono in tale Piano da un lato politiche di forte incenerimento, e dall'altro è carente la strategia per il perseguimento delle percentuali previste di raccolta differenziata;
- Non viene fatta una valutazione attenta relativa agli aumenti degli impatti ambientali degli inceneritori per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico.
Tale gestione dei rifiuti, basata sulle modalità di smaltimento attraverso l'incenerimento e la discarica, ignora colpevolmente che esse deprimono e rendono ancora più difficile il perseguimento di politiche di prevenzione, riduzione, riciclo e recupero dei materiali presenti nelle diverse frazioni dei rifiuti; tale politica la reputo inaccettabile, letteralmente tossica per la salute e per l'ambiente. E pensare che una svolta delle politiche sui rifiuti sarebbe necessaria e indispensabile. La nostra Provincia - con il 30,3% nel 2006 - percentuale da verificare che è stata fornita da Hera spa per i soli Comuni a gestione Hera - è agli ultimi posti nella graduatoria della nostra Regione per quanto riguarda le percentuali di raccolta differenziata. Non è un buon risultato, come afferma invece Animamundi, sostenuta in questa affermazione dalle Amministrazioni Pubbliche del territorio. Da ecologista convinto dico che è indispensabile opporsi alla costruzione di sovradimensionati inceneritori come quello di Forlì, che, se realizzati, metteranno in un angolo le politiche di raccolta differenziata, anche nel nostro Comune di Cesena: far prevalere l'incenerimento dei rifiuti significa contrastare nettamente le politiche di raccolta differenziata e il loro riciclo; è inammissibile e ingiustificabile sostenere che sia compatibile sviluppare elevati livelli di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e contestualmente promuovere il loro inquinante incenerimento. Desidero con forza riconoscere:
a) La incompatibilità e intrinseca contrapposizione fra riciclo e incenerimento; l'inceneritore frena fortemente la raccolta differenziata, poiché il fatturato è in funzione della quantità: viene così incenerito tutto, anche se la materia è riciclabile o riutilizzabile.
b) L'inceneritore è fonte di pesante inquinamento dell'atmosfera: la miscela di materie incenerite è imprevedibile e mutevole nel tempo, varia a seconda del processo di separazione, il che rende continuamente variabile e imprevedibile la composizione dei gas che escono dai camini e inefficace qualsiasi operazione di abbattimento dell'inquinamento atmosferico.
In un inceneritore ogni 100 tonnellate che si bruciano - oltre a ciò che si immette in aria sotto forma di nanopolveri prodotte dalle alte temperature, diossine e altre sostanze nocive - rimangono circa il 30% di ceneri tossiche da stoccare in discariche speciali per i rifiuti tossiciPropongo per Cesena e per tutto il territorio provinciale, alla luce della interessante sperimentazione del Comune di Forlimpopoli della raccolta domiciliare "porta a porta", di trasformare l'attuale sistema di raccolta (fatto con cassonetti stradali, che ha un limite strutturale di raccolta differenziata non superiore al 30-35%), in una raccolta "porta a porta", raccolta domiciliare, con l' eliminazione di tutti i contenitori stradali, valorizzando e potenziando l'impianto di compostaggio collocato in adiacenza alla discarica della Busca, per recuperare ulteriormente il materiale organico che diventa poi compost di qualità per l'agricoltura. Un sistema tramite un ciclo integrato che, ovunque applicato, ha dato risultati anche superiori al 60% - 70% di materiale inviato a riciclaggio, oltre ad indurre ad una diminuzione della produzione di rifiuti del 20%, il tutto agli stessi costi complessivi attualmente sostenuti dai cittadini. Occorre inoltre promuovere i comportamenti virtuosi dei cittadini, la riduzione dei rifiuti attraverso il compostaggio domestico, la riduzione dei beni usa e getta, specie nelle iniziative pubbliche, la definizione di accordi di programma per ridurre l'uso degli imballaggi negli esercizi commerciali, l'uso della distribuzione alla spina per detersivi e bevande, e qualsiasi altra azione che si traduca in una riduzione concreta della quantità dei rifiuti. Proposte quindi, capaci di incentivare la riduzione effettiva dei rifiuti prodotti, e il deciso aumento delle quote di rifiuti avviati a riciclaggio, soluzioni che rappresentano i cardini della nuova politica di gestione dei rifiuti. Alla luce del quadro definito dalla nuova normativa nazionale e regionale in tema di gestione dei rifiuti, si propone all'Amministrazione della città di Cesena (e all'intera Provincia) l'assunzione di alcuni impegni precisi relativamente a:
- La riduzione dei RSU prodotti;
- La raccolta differenziata dei RSU;
- La valorizzazione, sia in termini commerciali che a scopi di tutela ambientale, di tutte le frazioni utilizzabili ricavate dai RSU raccolti;
- L'occupazione, la creazione di impresa e la sostenibilità delle imprese impegnate nella gestione dei rifiuti;
- Un rapporto tra Amministrazione e cittadinanza basato sul principio della responsabilità condivisa, su una attenzione maggiore per le esigenze specifiche di ogni categoria, sulla collaborazione il più possibile diretta tra utenti e addetti al servizio; Seguendo l'ordine di priorità indicato dalla normativa europea, nazionale e regionale, si chiede di dare la massima priorità alle iniziative tese alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti urbani e assimilati prodotti. Proposte e azioni concrete - accordi di programma - da proporre, possibilmente, a livello provinciale o regionale - con le associazioni dei ristoratori, dei gestori di pubblici esercizi, dei commercianti, della grande distribuzione e della distribuzione organizzata, per promuovere la riduzione degli imballaggi superflui e la sostituzione degli imballaggi a perdere con imballaggi a rendere, utilizzando protocolli di comportamento concordati e premiando i comportamenti virtuosi, e tradursi anche in beneficio finanziario attraverso uno sconto sulla tariffa;
- Maggiore controllo sui conferimenti di rifiuti speciali e assimilabili al circuito di raccolta dei RSU da parte di piccole e medie imprese industriali, artigiane o commerciali, anche attraverso la promozione - insieme ad altri soggetti - di servizi di raccolta di queste tipologie di rifiuti specificamente rivolte a questa categoria di utenza;
- Promozione di un'indagine su tutte le forniture utilizzate dagli uffici e dai servizi comunali e, eventualmente anche da altre amministrazioni pubbliche o private che ne facciano richiesta, per studiare le possibilità di una loro sostituzione con prodotti che generino meno rifiuti, o rifiuti più facilmente gestibili a livello di raccolta differenziata e di recupero;
- Potenziamento delle stazioni attrezzate per la raccolta, il recupero e l'eventuale re-immissione su mercati paralleli dell' usato, di una vasta tipologia di rifiuti ingombranti, o di loro componenti ancora utilizzabili;
- Promozione di servizi di assistenza a feste e manifestazioni pubbliche che mettano a disposizione stoviglie pluriuso evitando - contestualmente ad una sua penalizzazione in sede di tariffazione del servizio di nettezza urbana;
- Il ricorso a stoviglie usa-e-getta;
- Promozione e incentivazione, secondo modalità da individuare e da definire con i rappresentanti delle popolazioni interessate, del compostaggio domestico;
- Campagne di educazione ambientale indirizzate alle scuole, alle associazioni professionali e volontarie, agli operatori della comunicazione, volte a diffondere una maggiore conoscenza delle origini, della destinazione finale, degli impatti ambientali e delle possibilità di recupero degli articoli di maggiore uso corrente; in modo da rendere i cittadini-utenti più responsabili nei confronti delle proprie scelte di acquisto. In questa direzione andrà valorizzata al massimo le opportunità offerte dalla raccolta differenziata come occasione per riflettere sui propri consumi e sui vantaggi e i costi, economici e ambientali, di ogni singolo acquisto. Le Amministrazioni dei Comuni più importanti in questo territorio (Cesena e Forlì) e l'Amministrazione Provinciale, si devono riappropriare delle proprie prerogative, dando un alt al concessionario del servizio Hera spa, che finora ha preteso di far adeguare le politiche dei Comuni al proprio Piano Industriale, e di dettare le politiche "ambientali" e dei servizi degli Enti Locali. Il Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti si è adeguato e appiattito pertanto sul Piano Industriale del gestore Hera spa, mirato a fare business coi rifiuti che, attraverso la distorta interpretazione del Decreto "Ronchi", prevede la moltiplicazione dello smaltimento tramite inceneritori e una politica di raccolta finalizzata a questo obiettivo, senza alcun impegno rivolto alla qualità del servizio ed alla salvaguardia della salute dei cittadini e dell'ambiente. E' evidente che una società multiutility come Hera spa, incenerire i rifiuti rappresenta un grande affare in termini economici, perché produce energia elettrica che gli utenti - cittadini pagano sulla bolletta quattro volte di più rispetto al prezzo normale, scambiando quell' energia per rinnovabile: niente di più falso.
Saluti ecologisti.
Cesena, 2 giugno 2007
Davide Fabbri
Consigliere Comunale dei Verdi di Cesena
e-mail: davide.fa@virgilio.it
www.verdicesena.it
Caro Davide, in questa foto sembri ringiovanito di almeno 10 anni ... la battaglia politica consuma, lo so ;o)))
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