Il MIZ andrà al meeting di Recoplastica
Di Recoplastica ne avevamo già parlato in questo precedente post, in particolare del meeting che si svolgerà a Moncalieri il 13 Settembre prossimo, mirante ad illustrare il loro modello di business. Ancora non ci sono notizie ben definite, ma il tutto appare basato sul sacrosanto concetto per cui l'imballaggio di quello che compriamo non è automaticamente rifiuto ma materia prima seconda, pertanto deve esistere la possibilità di rivenderlo, sottraendolo così alle logiche di smaltimento in discarica.
Le testate giornalistiche (immagine tratta da La Gazzetta) cominciano solo ora a dare risonanza mediatica all'evento, secondo i dati forniti da Recoplastica tuttavia già fin dal Luglio scorso le adesioni al meeting sono state migliaia e migliaia. A causa della limitata capienza della sala si è deciso pertanto di effettuare un ulteriore meeting che si terrà a Messina il 27 settembre. Il MIZ ha avuto l'accredito per accedere al meeting di Moncalieri, pertanto una nostra delegazione di quattro persone (me compreso) sarà presente il prossimo 13 settembre all'evento.
Non nascondo che aprire un ecopunto anche a Cesena sia un obiettivo che personalmente mi ispira parecchio. Non siamo certo ancora al livello dell'Argentina, dove è dovuta nascere una intera economia di sussistenza per gli indigenti, quella dei "cartoneros", che traggono sostentamento dalla raccolta e rivendita dei rifiuti, tuttavia pur nel nostro relativo benessere esistono altri esempi che dimostrano come riciclare tutto si può, e conviene eccome.
Iniziative come gli ecopunto sono fondamentali, fungono da centro di raccolta di materia seconda ad alta qualità, pertanto è indispensabile inerentemente una corretta separazione alla fonte perché esista un minimo di profitto. Ovviamente il sistema dei consorzi di recupero (conai, coreve, coreco, etc.) possono essere parte integrante di questa strategia. Con il sistema attuale a cassonetti non esiste alcun incentivo al riciclo, mentre con il porta a porta convenzionale c'è si una buona separazione ma non ci sono sempre precise garanzie che quanto accuratamente separato sia effettivamente riutilizzato. Oppure credete forse che quanto separato nel porta a porta a Forlimpopoli sia soggetto ad un circuito di recupero a parte anzichè essere accuratamente mischiato con lo sporco multimateriale ?
Dobbiamo fare come fanno in Germania, rendere l'atto del riciclo strutturale e parte integrante del dovere civico di ogni cittadino, evitare gli sprechi non è più un optional.
I negozi spazzatura faranno la fine degli articoli che trattano.
RispondiEliminaMa chi vuoi che si scomodi per 18 cent al kg? Con quello che costa la benzina.
Se lo compariamo con il "ticket" di sconto (poco) che ti da la stazione ecologica quando consegni il materiale, è comunque un grosso passo avanti. Nessuno si scomoda certo per mezzo chilo di materiale, ma se ne accumuliamo a sufficienza le spese individuali di trasporto possono essere ben ammortizzate. Inoltre, queste aziende possono stipulare contratti con altre produttrici di "sfridi" o "scarti industriali" in quantità, e fungere come ausilio di raccolta e trattamento, certo meglio di quanto potrebbe fare il gestore Hera, a cui piace mescolare accuratamente il tutto. Se pensi che il rame vale oltre 5000 euro a tonnellata, spazio per una gestione economica ed efficiente del rifiuto può esserci! Ma come già detto, aspettiamo di saperne di più al meeting di recoplastica.
RispondiElimina"L'italiano – diceva Ennio Flaiano – è mosso da un bisogno sfrenato d'ingiustizia", e – in nome, immagino, di un non meglio precisato e accidioso conservatorismo gattopardesco – tende a lamentarsi di (e opporsi a) tutto, ma anche a non fare nulla di concreto, nei piccoli gesti quotidiani, per migliorare (non solo) l’ambiente...
RispondiEliminaSarà difficile fargli cambiare mentalità, e diffondere una cultura diversa da quella del mero tornaconto personale, contingente e irrispettoso delle esigenze di tutto ciò che lo circonda…
Chissà…magari toccarlo nel portafogli (con “incentivi”) sarà il tasto “giusto” per cominciare a “sensibilizzarlo” sulle problematiche ambientali…
Certo, non sarà questa la panacea per la risoluzione del problema rifiuti, che è molto più vasto e non riguarda solo la gestione dei rifiuti urbani…
E, personalmente, sono convinto che il riutilizzo, prima ancora del recupero, sia la strada da perseguire: ma penso che iniziative come questa debbano essere seguite e incoraggiate, proprio perché, inserite in un contesto integrato, rappresentano il contributo che ci si aspetta da ognuno di noi, e perché concorrono a diffondere una cultura ambientale, indispensabile base per costruire, giorno dopo giorno, un mondo migliore.
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