Precisazione di Recoplastica
A seguito di un articolo apparso sul nostro Blog relativamente all'ormai famoso meeting di Moncalieri, L'azienda Recoplastica ci scrive per puntualizzare alcune precisazioni nei riguardi del suo contenuto. Lo riportiamo integralmente, affinché lo spirito di critica costruttiva e di trasparenza prevalga sempre come ausilio alla migliore comprensione dei fatti, senza alcuna presa di posizione ideologica o irrispettosa verso il lavoro altrui:
La lista civica in cui è stato eletto Gravinese non è "L'Italia che pensa", che è un partito nazionale nato il 5 giugno scorso.
Gravinese non è il marito della Sig.ra Migliardi
L'intervento relativo alle registrazioni all'ufficio brevetti e alla SIAE non voleva dimostrare la bravura di Recoplastica, ma spiegare che cosa è stato fatto per tutelare la Recoplastica e soprattutto chi aderirà al franchising, che avrà minor probabilità di trovarsi accanto il primo pinco pallino che, svegliandosi un mattino, decide di mettere su un altro negozio che compra i rifiuti.
L'ecopunto di San Gillio è gestito direttamente da noi e quindi non vende i prodotti a Recoplastica, che fa cernita e stoccaggio di rifiuti, ma direttamente ai recuperatori sul mercato e siccome questo è il nostro lavoro conosciamo bene sia le spese di trasporto, sia quelle di gestione e ancor più i ricavi di vendita.
Il porta a porta ha sicuramente molti vantaggi, il principale è che obbliga il cittadino a differenziare, ma ha sicuramente anche dei lati negativi, il maggiore dei quali è l'alto costo di gestione (aumentano drasticamente i costi di raccolta e quindi la tassa rifiuti). Come abbiamo detto in risposta ad una precisa domanda posta durante il meeting il valore di acquisto dei "rifiuti" non è tale da generare in nessuno alcuna velleità di acquisto smodato di prodotti. Sicuramente non incentiva il riuso, ma ad oggi non ci pare che si possano riutilizzare, se non domesticamente, le bottiglie in PET o la carta o le lattine. Per promuovere il riuso, come è stato detto al termine dell'incontro, stiamo anche valutando la fattibilità di inserire all'interno dell'ecopunto dei distributori di detersivi alla spina.
Non abbiamo, come Recoplastica, scopi politici. "L'Italia che pensa" non è uno schieramento di destra ne di sinistra ma si vuole alleare solo con i cittadini per risolvere i problemi quotidiani. La "fretta" con cui è stato organizzato il meeting è dovuta alla volontà di rispondere alle migliaia di persone che ci hanno pressato (e vi giuro che non sto esagerando) per avere informazioni e per aprire un negozio nella loro città.
L'intervento del legale non ci pare sia stato nei termini descritti. Ha infatti affermato che potrebbe essere antieconomico che ogni Ecopunto sia dotato di un mezzo autorizzato al trasporto dei rifiuti che userebbe solo per qualche viaggio alla settimana. I gestori degli Ecopunti (che sono configurate come società a se stanti, consigliate snc o sas) potrebbero cooperare riunendosi in una società a livello provinciale o regionale per gestire in modo ottimale i trasporti ed i rapporti con i recuperatori. Mentre in Piemonte poteva essere ipotizzabile inviare i rifiuti in Recoplastica, in un altra regione (ad esempio la Sardegna) questo sarebbe antieconomico e quindi si deve pensare ad una struttura diversa, e la cooperazione ci sembra oggi la più efficiente.
Una sola nota al suo post. Il nostro progetto ci pare, e da quanto leggiamo condivide questa analisi, abbia una valenza multipla, sul piano ambientale, sociale, formativo ed occupazionale. Accettiamo con piacere le critiche che ci vengono rivolte perché le riteniamo uno spunto a migliorare il nostro progetto, ma ci piacciono poco i giudizi gratuiti, che vogliono solo porre discredito a delle persone che, per realizzare questo progetto che, ricordiamo, è ancora in sviluppo, hanno rinunciato a molto tempo che avrebbero potuto dedicare ai propri affetti.
Ringraziamo ancora tutti coloro che, via mail, fax, telefono o di persona, hanno espresso, dopo la partecipazione al meeting, il loro sostegno e il loro interesse a percorrere questa strada con noi.
Cordiali saluti.
Paolo Airaldi
Recoplastica S.r.l.
Una breve replica mi sento di farla nei confronti dell'affermazione secondo cui i costi gestionali del "porta a porta" risultino aumentati drasticamente, costringendo all'aumento della tariffa rifiuti. Ciò è vero solamente in parte, i costi gestionali sono ovviamente molto superiori, per il semplice fatto di passare da un sistema meccanizzato industriale ad un sistema a bassa intensità di capitale ed alta intensità di manodopera, come avviene appunto con i sistemi domiciliari in genere. Tuttavia, il costo del "servizio" non è l'unica voce di costo che è compresa nel computo complessivo della tariffa, anzi, non è generalmente nemmeno la più importante. I costi di "smaltimento", specialmente in realtà dove il costo sia delle discariche che degli inceneritori è molto alto, arriva a rappresentare fin oltre il 50% dell'intero bilancio economico (poi ci sono i costi amministrativi, quelli di spazzamento, manutenzione, informazione, etc.).
Ebbene, la rimodulazione del costo operato dal sistema "porta a porta" aumenta i costi del personale operativo (dare lavoro a più persone è comunque considerabile un vantaggio) ma diminuisce di egual misura i costi di smaltimento, dato che le quantità da conferire in discarica o all'inceneritore si riducono drasticamente. Come abbiamo evidenziato più volte in passato parlando ad esempio del caso di Torino, se il costo di smaltimento supera i 100€/tonn il porta a porta conviene sempre, altrimenti no. Ci sentiamo quindi categoricamente di accettare la conclusione secondo cui i costi sono sempre e comunque più alti con l'introduzione del sistema domiciliare, semplicemente dipende da caso a caso.
Ebbene, la rimodulazione del costo operato dal sistema "porta a porta" aumenta i costi del personale operativo (dare lavoro a più persone è comunque considerabile un vantaggio) ma diminuisce di egual misura i costi di smaltimento, dato che le quantità da conferire in discarica o all'inceneritore si riducono drasticamente. Come abbiamo evidenziato più volte in passato parlando ad esempio del caso di Torino, se il costo di smaltimento supera i 100€/tonn il porta a porta conviene sempre, altrimenti no. Ci sentiamo quindi categoricamente di accettare la conclusione secondo cui i costi sono sempre e comunque più alti con l'introduzione del sistema domiciliare, semplicemente dipende da caso a caso.
Riguardo ai ricavi auspicabili negli ecopunto Recoplastica, non avendo a disposizione prospetti verosimili su molti centri di costo (specialmente quelli di trasporto), riportiamo quelli che sarebbero i ricavi stimati per i cittadini secondo una tabella fornita dalla stessa recoplastica, in sostanza quanto gli ecopunto dovrebbero pagare il materiale conferito:
- ALLUMINIO - 50 cent al Kg
- FERRO - 20 cent al Kg
- PLASTICHE - 18 cent al Kg (media)
- CARTA - 5 cent al Kg
Anche considerando una rivendita ai consorzi pari al doppio di questi valori, togliendo le spese verosimili non rimane certo molto, sicuramente non tanto da arricchirsi, però neanche così poco da asserire che la cosa non si sostiene economicamente, dipenderà soprattutto da quali volumi di raccolta si riusciranno ad ottenere. Speriamo che qualche ecopunto "startup" riesca a fornirci presto dati più indicativi per sapere se ci si può campare dignitosamente.
la perplessità sta solo nel fatto che non si sà se sono gestibili per come proposto dal progetto economico da una persona Kg 3300 di rifiuti nobili ??? che non prospetti di lavore giorno e notte al prezzo di un dipendente che li guadagna in 8 ore di lavoro con tutti i diritti.
RispondiEliminaIl dato di base é importante perchè alla quandità di lavorazione è relazionato il numero di persone per sviluppare il lavoro
ATTENTI alla RECOPLASTICA........
RispondiEliminaSono dei veri fanfaroni, l'iniziativa è una truffa ben organizzata.....
Diffidate da questi figuri sono dei meri truffaldini
ATTENTI ATTENTI ATTENTI
il Punitore di Moncalieri
I punitori anonimi non ci sono utili, grazie!
RispondiEliminaL'esperienza Recoplastica in se è interessante, offre molte speranze e spunti di riflessione. Noi siamo i primi ad augurarci che queste speranze non siano mal riposte a causa della disonestà intellettuale di chi gestisce il progetto.
Fino ad ora però abbiamo riscontrato tanta fuffa e pochi atti concreti, aspetteremo di vedere cosa succede.
Appunto state a vedere, punitore anonimo per
RispondiEliminanecessità......(visto il losco passato e presente dei
promotori della cosa)
fate una ricerca dei precedenti penali e poi vediamo
se l'anonimato non è necessario
rimanete attenti