domenica 14 settembre 2008

Riciclare il 100% si può!

Kamikatsu è un piccolo paese di 2000 abitanti nel sud del Giappone dove non esistono più cassonetti o camion dell’immondizia, perché tutti i rifiuti sono riciclati. E per tutti si intende davvero il 100% delle scorie prodotte dall’uomo! Quì potete trovare un breve video di come operano. Questo è il risultato di una ricerca quasi maniacale collegata al progetto Zero Waste che prevede una raccolta differenziata suddivisa addirittura in 34 sotto-categorie: accendini, tappi di bottiglia, rotolini della carta igienica… Insomma per i cittadini un vero secondo lavoro, come se i nipponici già non lavorassero abbastanza, in cui conta unicamente il raggiungimento dell’obiettivo finale: l’arrivo della spazzatura all’enorme centro di riciclaggio del paese.

La quantità del materiale da riciclare è talmente rilevante da occupare box e giardini privati; le abitazioni praticamente sono ideate secondo la logica della conservazione provvisoria dei propri rifiuti domestici. E da qui la concezione che la spazzatura è qualcosa di nostro, strettamente personale, per la quale responsabilizzarci fino in fondo, escludendo l’ipotesi, peraltro piuttosto comoda, che, una volta consumato, il prodotto non sia più roba di nostro interesse.

Lo scopo finale di Kamikatsu è quello di eliminare del tutto entro il prossimo decennio la presenza delle discariche e degli inceneritori. Quello di Kamikatsu è un esempio di eccellenza nella questione dello smaltimento dei rifiuti. Ma la cosa che ci impressiona di più è la responsabilità e la consapevolezza del singolo cittadino giapponese, che per ora è lontana anni luce dalla nostra realtà italiana.

Vorrei sottolineare come, malgrado si possa in teoria riciclare il 100% ciò che usiamo, la vera priorità sia però ridurre la quantità dei beni consumati, solo così si riduce realmente lo sperpero e lo sfruttamento del pianeta...

Fonte: buonenotizie.it
Photo: courtesy of greenpeace.co.jp

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