giovedì 26 marzo 2009

Approvata la nuova legge sugli Agriturismi

L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato da pochi giorni la nuova normativa sugli agriturismi “Disciplina dell’agriturismo e della multifunzionalità delle aziende agricole” proposta dalla Giunta, con alcuni emendamenti proposti dal Presidente della Commissione Politiche Economiche, Damiano Zoffoli, in qualità di relatore.

«L’obiettivo è rendere possibile un patto, una alleanza tra turismo e agricoltura, due comparti fondamentali della nostra economia con sfide e opportunità simili, da affrontare e sviluppare insieme. – ha affermato Zoffoli - Innovazione e riqualificazione, rapporto qualità-prezzo, competizione internazionale e ricambio generazionale». «L’approvazione di questa nuova legge costituisce una sfida comune che si può vincere mettendo al centro gli interessi dei clienti – ha concluso il relatore Damiano Zoffoli - degli ospiti e dei turisti, che ci chiedono qualità e innovazione; e tutti i singoli operatori economici, siano essi agricoltori, ristoratori, albergatori o commercianti, oltre a tutelare i legittimi e giusti interessi di categoria, devono essere impegnati a rispondere a questi nuovi bisogni, lavorando insieme per rendere ancora più attraente ed ospitale il nostro territorio regionale».

Cosa prevede in soldoni la Legge ?


Il titolare di agriturismo dovrà essere agricoltore, dedicare il numero maggiore di giornate lavorative all'attività agricola, e dovrà aver frequentato un corso per operatore agrituristico.

L’ospitalità è ammessa nel numero massimo di 12 camere ammobiliate nei fabbricati adibiti all’attività agrituristica e fino ad un massimo di 8 piazzole in spazi aperti.

Sarà possibile servire un massimo di 50 pasti al giorno, spostando la base di calcolo dall’annualità alla mensilità. Le nuove norme prevedono che l’80% dei prodotti messi in tavola sia frutto di produzioni regionali, preferibilmente locali, e di prodotti tipici a marchio, di cui il 35% prodotto nell’azienda stessa.

Viene introdotto anche un altro tipo di ospitalità, quella rurale familiare: come previsto dai limiti della normativa statale, essa può rivolgersi ad un massimo di 9 persone al giorno, che alloggiano nella casa dell’agricoltore stesso, i cui servizi (igienici e cucina) sono dunque sufficienti per offrire tale ospitalità, ed è consentita solo nelle zone montane o racchiuse nei confini di Parchi naturali della Regione.

Sul piano urbanistico l’Emilia-Romagna prevede che si possa esercitare l’attività agrituristica solo in edifici già esistenti all’entrata in vigore della Legge. Se il Comune lo consente, si potranno ampliare eventualmente i locali esistenti.

Con l’entrata in vigore della riforma i controlli diventeranno obbligatori, a contrappeso della semplificazione dei processi di autorizzazione e della sburocratizzazione del settore. Una commissione, aperta a tutte le associazioni di categoria, da istituire su base provinciale, raccoglierà a tal fine dati, segnalazioni e proposte per monitorare l’applicazione della Legge e l’intero settore agrituristico.

Dopo un lungo periodo in cui caterve di ristoratori cittadini si improvvisavano detentori di agriturismi, credo che una qualche regolamentazione del settore non fosse davvero più rinviabile. La mia speranza è che avvenga anche un giusto riallineamento dei prezzi verso il basso, dato che agriturismo significa soprattutto sobrietà, prodotti locali, rispetto e contatto con la natura, così come accesso alla tipicità del territorio verso tutte le fasce sociali.

Scarica il PDF della legge sugli agriturismi

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