Dalla politica, nessun rispetto per l'ambiente
Sul sito web di Repubblica si può leggere un interessante articolo a firma Valerio Gualerzi, (un po datato ma ancora attuale) all’interno del quale viene messa in luce l’anomalia costituita dal fatto che in un momento in cui la sensibilità nei confronti dei temi ambientali sta crescendo in tutto il mondo, le due maggiori formazioni politiche italiane (PD e PDL) che praticamente monopolizzano il Parlamento, manifestino al contrario scarsissima attenzione per l’ambiente.
Partendo dal presupposto che la sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali non rappresenta un patrimonio riconducibile in alcun modo alla destra o alla sinistra, come affermato dal caro amico De Maio con il quale condivido la partecipazione al Movimento per la decrescita felice, ritengo che l’articolo di Gualerzi costituisca un ottimo spunto intorno al quale riflettere. Il Parlamento uscito dalle urne del 14 aprile è costituito nella sua totalità da formazioni politiche che si pongono unicamente obiettivi di crescita economica e sviluppo infrastrutturale, senza tenere nella minima considerazione le tematiche ambientali.
Dopo la scomparsa dei verdi, che pure interpretavano la questione ambiente in maniera poco consona al loro nome, tutti i partiti che hanno rappresentanza parlamentare manifestano scarsa o nulla sensibilità ecologista e vantano programmi elettorali fotocopia imperniati sulla costruzione di grandi opere altamente impattanti (TAV, autostrade, inceneritori, rigassificatori, centrali a carbone e turbogas ecc.) e votati a creare una crescita dei consumi energetici assolutamente incompatibile con le problematiche che stanno prospettandosi per i decenni futuri.
Nonostante tutto ciò la sensibilità dei cittadini italiani nei confronti dell’ambiente in cui vivono e la volontà di preservare la propria salute dagli effetti disastrosi dell’inquinamento, stanno aumentando sempre più di pari passo con il loro desiderio d’informarsi ed accumulare conoscenza. Chi oggi gioisce pensando di avere lasciato gli ambientalisti fuori dal parlamento, si tratti del governo “illuminato” di Berlusconi o di quello ombra di Veltroni, farebbe bene ad operare più di una riflessione.
Ultimo atto di questa sistematica marginalizzazione delle forze che portano avanti i temi ambientali, lo sbarramento al 4% delle europee, votato da tutte le forze che, ovviamente, già confidano di raggiungerlo.
L'articolo completo di Marco Cedolin continua su "Il Corrosivo".
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