mercoledì 18 marzo 2009

I consumatori in marcia per il clima

Alla vigilia della discussione europea sugli obiettivi per il clima, il Comitato "In Marcia per il Clima", nato in occasione della manifestazione del 7 giugno a Milano, torna oggi a proporre al governo e ai cittadini una serie di soluzioni che individuano, settore per settore, strumenti e politiche utili a tagliare i gas serra e raggiungere uno sviluppo moderno, pulito e redditizio per il Paese. Le organizzazioni del comitato promotore, tra cui il Movimento Difesa del Cittadino, hanno pertanto presentato questo documento condiviso al Governo per combattere i cambiamenti climatici.

Per Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori:
Iniziative come questa servono a orientare l’attenzione dell’opinione pubblica verso un problema, quello del clima, che ogni giorno si fa sempre più drammatico e difficile da risolvere. Con l’impegno di ognuno però possiamo farcela, questo l’intento cui crede il Movimento Consumatori. Ma la volontà di fare deve essere di tutti: dai governi al semplice cittadino. Il nostro impegno sta quindi nell’aderire e nell’appoggiare pienamente una campagna che siamo sicuri ha e avrà la forza di farsi sentire. Insieme per una società responsabile.

55 associazioni diverse - ambientaliste, sindacali, di categoria o a carattere sociale - sono risultate concordi nel voler costruire nel Paese una spinta e una consapevolezza sempre più diffusa, affinché l’Italia abbracci con forza e coraggio una politica attiva contro i cambiamenti climatici, per mitigarne, nel più breve tempo possibile, gli effetti.

Occorre che tutti gli Stati con economia avanzata sottoscrivano impegni vincolanti di forte riduzione delle emissioni. Anche i paesi in via di rapido sviluppo, come Cina e India, devono contribuire a contenere le emissioni, mentre vanno da subito adottate politiche di adattamento e mitigazione condivise e sostenute economicamente. L’Europa ha dato un segnale forte in questi anni, dichiarando di volersi impegnare in un accordo globale a ridurre del 30% delle emissioni. Intanto la decisione vincolante del 20-20-20 (riduzione del 20% di emissioni di CO2, incremento del 20% di fonti rinnovabili e di efficienza energetica) assunta in maniera unilaterale, va concretamente sostenuta e perseguita senza cedimenti.

Il Comitato esorta dunque il Governo italiano, il Parlamento e gli Enti locali ad assumere obiettivi coerenti con le potenzialità dell’Italia, stabilendo precise responsabilità e meccanismi sanzionatori, chiudendo con la politica del rinvio e con la richiesta di sconti ulteriori che stanno portando il nostro Paese fuori dall’Europa e finiranno per accelerarne il declino economico industriale e sociale. Per farlo, occorre dare pieno slancio alle misure di efficienza energetica, dire sì al modello distribuito e quindi alla democrazia energetica, sì alle rinnovabili nel rispetto del territorio e della biodiversità, mentre la scelta del nucleare - fermo restando la necessità di sviluppare ulteriormente la ricerca in tale settore -non deve pregiudicare le risorse finanziarie a danno delle politiche di efficienza e delle rinnovabili. Non è infatti più rinviabile un massiccio investimento nella ricerca a favore delle politiche di efficienza e di sviluppo delle rinnovabili nonché per rinvenire soluzioni pienamente sostitutive dei combustibili fossili, che non aggravino i rischi per la sicurezza internazionale.

[Movimento Consumatori]

Update: Ma in europa cosa fanno realmente per il global warming ? Fra una pastoia burocratica e l'altra prendono il bovino per le corna!

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