mercoledì 30 dicembre 2009
domenica 27 dicembre 2009
Energia sostenibile pedalando ? Molto meglio le rinnovabili
Uno metodo di produzione potrebbe avere un efficienza interessante dal punto di vista puramente energetico ma, nella pratica, le aree coltivate per nutrire i ciclisti (o asini o altri animali) sarebbero talmente ampie da rendere l’idea improponibile. L’uso diretto o indiretto dei biocombustibili come fonte energetica ad esempio è interessante per molti scopi ausiliari, ma non è comparabile con l’energia fotovoltaica che è almeno due ordini di grandezza più efficiente nell’uso del territorio.
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giovedì 24 dicembre 2009
ELATAN NOUB !!
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martedì 22 dicembre 2009
La nostra assicurazione sui cambiamenti climatici
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lunedì 21 dicembre 2009
The fun theory, un concetto interessante
Nei due filmati di esempio, si riesce a far fare alle persone attività incredibili, che mai sarebbero compiute qualora si cercasse di convincerli con un semplice cartello (o ancor peggio da una normativa), Rendendo l'attività divertente, le persone semplicemente "desiderano" farlo.
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sabato 19 dicembre 2009
Copenhagen: e così la montagna partorì il topolino
Mediaticamente vien detto che c’è il riscaldamento globale e allora si deve fare questo mercato sulle emissioni di CO2. Nel frattempo c’è un ambiente planetario – ambiente, non clima – che fa schifo e ne parla solo il Papa. Dobbiamo trovare l’unanimità internazionale sull’ambiente, che è già deteriorato.
Il deterioramento ha ormai colpito tutto il pianeta. Oceani compresi. I pesci sono imbottiti di metalli pesanti pure in Antartide. È necessario un approccio globale che affronti i tre poli del problema: energia, ambiente e clima.
Chi ha detto queste cose ?
giovedì 17 dicembre 2009
Revocato ancora una volta il divieto della vendita di apparecchi ad alto consumo energetico
Si tratta di un colpo di mano inaccettabile, un danno per l’industria italiana, l’ennesima prova che questa maggioranza sta isolando l’Italia dall’impegno globale contro i cambiamenti climatici e per l’innovazione energetica. In tutti i Paesi industrializzati, da Obama alla Merkel, chi governa cerca di stimolare in ogni modo l’innovazione energetica, spingendo sul risparmio, sull’efficienza, sulle energie rinnovabili, nella consapevolezza che ciò serve a combattere l’inquinamento e i cambiamenti climatici e serve anche a fronteggiare l’attuale crisi economica abbattendo i costi energetici a carico di famiglie e imprese e stimolando l’innovazione tecnologica. Solo in Italia ci sono una maggioranza e un Governo che si muovono in direzione opposta.
La tesi è che gli aiuti del governo dovrebbero essere mirati alle aziende che innovano, sgravandole dai relativi costi di investimento, anziché distribuiti a pioggia come fosse acqua nel deserto. Ciò mi trova completamente d'accordo. Nel frattempo però, a causa di questi continui ripensamenti del governo italiano, non ci si capisce davvero più nulla.
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mercoledì 16 dicembre 2009
Davide Fabbri e la sua battaglia giudiziaria
Sono stato rinviato a giudizio per il reato di diffamazione a mezzo stampa, per una vicenda legata alla mia attività politica di consigliere comunale: nel 2006 avevo denunciato pubblicamente una potenziale speculazione edilizia in area fluviale, a rischio di esondazione del Torrente Cesuola, nel Comune di Cesena.
La notizia di questo mio rinvio a giudizio, non fa che aumentare la mia rabbia, la mia indignazione per il senso di ingiustizia di questo paese, un paese con la p minuscola, governato da mediocri - incompetenti - affaristi, che hanno disprezzo per il valore della legalità, della moralità e della tutela dell'ambiente, dove giustamente, secondo la logica del rovesciamento dei valori, vanno processate le persone scomode che raccontano fatti che altri trascurano.
In vista dell'inizio del processo - ore 11 del 13 gennaio 2010 in Tribunale a Cesena -occorre allora organizzare la resistenza e l'azione politica. Il mio desiderio è quello di affrontare il processo, non in solitudine, ma con l’appoggio di cittadini, gruppi, partiti, associazioni, comitati.
Auspico che questi gruppi si facciano vivi in città (in molti già lo stanno facendo, la notizia è stata pubblicata sui quotidiani locali, su diversi siti internet e blog italiani), inviando lettere ai giornali, comunicando la solidarietà e l'azione possibile.
Propongo una linea processuale offensiva, e non solo difensiva; credo che sia utile ed opportuno scegliere una strategia processuale politica e pubblica: l'idea è quella di organizzare assemblee pubbliche, conferenze stampa, iniziative politiche sul tema della cementificazione dei suoli, presidi con cartelli in Tribunale, ne faremo cioè un caso politico.
Cercheremo di evidenziare come il forte potere di un grande costruttore ed immobiliarista tenti di colpire una voce libera dell'ecologismo cesenate, con tentativi di intimidazione mirante a distogliere l'attenzione sulla sua vicenda, colpendo il sottoscritto con una querela per diffamazione.
Il mio caso, politicamente parlando, meriterebbe di più di una generica solidarietà, con iniziative non solo a difesa della mia persona, ma dello stesso diritto di essere liberi di dire le cose come stanno, senza dover temere ritorsioni e vendette più o meno trasversali. In difesa non solo del singolo cittadino, ma di tutti i cittadini che non vogliono vivere nel timore ma nella fiducia del diritto.
Davide Fabbri
martedì 15 dicembre 2009
Hera informa, noi rispondiamo

Anche noi vorremmo esultare per questa felice notizia, purtroppo non riusciamo proprio a farlo, per alcune semplici ragioni. Ricordo, se mai fosse necessario, che esistono leggi recepite a livello nazionale (testo unico 152/06) che impongono come “obbligatorio” per i comuni il raggiungimento del 45% di RD entro il 2008, che diventerà poi il 50% nel 2009, 55% nel 2010, 60% nel 2011. Pertanto questi risultati sono un semplice “dovere” e non un orgoglioso atto di interessamento all’ambiente.
Non ottemperando a questa norma, scatterà una sanzione da pagarsi direttamente in bolletta corrispondente ad una addizionale del 20% nel costo di smaltimento in discarica, il che si traduce in decine di euro in più da pagare nella tariffa sui rifiuti TIA per ogni famiglia. Perché analogamente non si legge mai del gestore elettrico che pubblica i risultati di penetrazione delle energie alternative, oppure del sistema ospedaliero che illustra il tasso di diminuzione dei tumori in provincia ?
Hera farebbe bene piuttosto a dichiarare quanto effettivamente ricicla di quanto raccoglie, quanto porta all’inceneritore, quanto è diminuito il rifiuto raccolto, ma si guarderebbe bene dal farlo. In realtà, con piena logica da operatore monopolistico e consapevole della necessità di procedere a gara di appalto a partire dal 2011, è evidente come tenti di ricorrere al marketing per valorizzare la sua complessa e costosa macchina industriale. Pubblicità insomma.
L'attività altamente meccanizzata del servizio rifiuti, che non ha prodotto affatto l’auspicato decremento delle tariffe, rischia di diventare proporzionalmente sempre più rigida e accentratrice di mano in mano che la legge imporrà ai comuni una raccolta differenziata di livello più spinto. Ciò porta l'azienda già oggi a privilegiare le inquinanti pratiche di incenerimento piuttosto che di riciclo su quanto raccolto.
L’intento evidente è quindi quello di fornire l’immagine di un soggetto “indispensabile” per questo territorio, riducendo così il rischio di qualsiasi forma di concorrenza quando si andrà finalmente a gara di appalto. Solo così si spiega l’ossessione di Hera per evitare di introdurre la raccolta domiciliare, la quale già da sola farebbe schizzare verso l’alto e con pochi costi aggiuntivi la raccolta differenziata a ben oltre il 70% come è successo a Forlimpopoli.
Al contrario, si preferisce insistere con il “cassonetto di prossimità” del quartiere Cesuola, oppure il “cassonetto con chiave” di Gatteo a mare, arrivando a tesserne le lodi ancora prima di concluderne la relativa sperimentazione. Anche con una semplice analisi costi benefici, questi sistemi di “potenziamento” a cassonetto stradale, qualora allargati a tutta la città, appaiono costare un multiplo di quanto costerebbe dotare ogni unità abitativa di semplici contenitori per la raccolta differenziata domiciliare porta a porta, eppure si investono centinaia di migliaia di euro in progetti poco lungimiranti e destinati a diventare obsoleti in breve tempo.
Perchè abbiamo il pallino del porta a porta ? L’introduzione della raccolta domiciliare “deindustrializza” il sistema e lo semplifica, rendendolo a bassa intensità di macchinari ma ad alta intensità di manodopera (leggi posti di lavoro), creando al contempo le condizioni affinché altri operatori possano entrare in concorrenza, magari riducendo le tariffe per i cittadini.
Questa eventualità fa paura ad Hera, pertanto continuerà a sostenere che la domiciliare costa troppo, malgrado sia già in uso da decenni nelle principali capitali europee e in tante piccole e medie realtà anche italiane. Aggiungiamo a questo il fatto di come le percentuali di raccolta differenziata annunciate siano state spesso gonfiate ad arte da Hera per fare risultare performance superiori al reale, come è avvenuto a Longiano e Rocca San Casciano, dove l’introduzione di pochi mobilifici nel computo degli “assimilati” hanno incrementato (a costo zero) la resa di raccolta differenziata passata dal 20% a ben oltre il 60% in meno di un anno.
Infine occorre citare le tante città, fra cui anche Cesena, dove con meccanismi contabili chiamati “sgravi in tariffa” si sono computate (legalmente) autodichiarazioni di aziende come se fossero vera raccolta differenziata. Tutti questi calcoli impropri (ma legali) comprendono oggi oltre un terzo dell’effettivo valore della raccolta differenziata ottenuta.
Noi continuiamo a ritenere, in contrasto con le pubbliche manifestazioni di efficienza che Hera è così solerte e tempestiva nel manifestare sui quotidiani, che la raccolta domiciliare porta a porta sia una delle poche soluzioni valide e sensate per il nostro territorio, poiché in grado di innescare una vera filiera del “riciclo” e non solo utili dividendi per le amministrazioni, minimizzando al contempo la necessità di ricorrere in maniera massiccia alla realizzazione di nuovi inquinanti e sovradimensionati impianti di incenerimento.
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venerdì 11 dicembre 2009
E' nato ECOCENTRICO, il portale che fa bene all'ambiente
Cosa è e cosa vuole essere Ecocentrico:
- uno spazio libero in cui far conoscere e crescere la cultura "ecocentrica", portatrice di una nuova idea di sostenibilità ambientale;
- una directory dove trovare produttori, rivenditori, installatori, certificatori energetici professionisti o studi professionali, enti o associazioni specializzati nei prodotti e servizi per lo sviluppo sostenibile;
- il punto di aggregazione di tutti gli "ecocentrici";
“ll progetto di Ecocentrico - spiega Gabriele Ferreri, uno dei responsabili del progetto - è frutto del lavoro di tre diverse professionalità e si sviluppa con lo scopo di affiancare a parole quali ‘sviluppo sostenibile’ e ‘responsabilità sociale d’impresa’ altri concetti fondamentali. Da una parte il comportamento morale, fondato sulla capacità di uomo ed ecosistema di vivere in equilibrio, dall’altra il comportamento responsabile, che induca gli individui e le aziende a sviluppare prassi etiche in tutti gli aspetti del quotidiano”.
Ovviamente ci auguriamo che l'iniziativa sia un successo e non solo l'ennesimo tentativo di creare l'ennesima nicchia informativa per gli ambientalisti accaniti, fornire indici di aziende che lavorano bene rispettando principi di sostenibilità ambientale è già comunque un buon inizio. Vi invito quindi a visitare questo nuovo portale così ecocentrico.
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mercoledì 9 dicembre 2009
Le rinnovabili costano troppo ? Allora non funzionano
I pannelli solari (non termici, quelli sono un altra cosa) hanno efficienza media che oggi arriva al 13% comodo comodo, 15% e oltre usando materiale monocristallino, con esperimenti su tecnologie multigiunzione (che utilizzano uno spettro solare più ampio) che arrivano ad oltre il 30% di efficienza!
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domenica 6 dicembre 2009
Nuovi intrallazzi per Hera SPA e il caso Cosentino
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giovedì 3 dicembre 2009
Bhopal 25 anni dopo
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mercoledì 2 dicembre 2009
Rivestiti, Riusami, Rigioca: non si butta via nulla!
Dice Barbara Martini, presidente di Movimento Impatto Zero di Cesena:
Siamo abituati a scegliere i prodotti che acquistiamo quasi esclusivamente con criteri di economicità e di estetica, piuttosto che privilegiare prodotti sani e con il minor imballaggio possibile. Nei nostri acquisti sarebbe opportuno imparare ad introdurre nuovi modi di scegliere, iniziando dal considerare l’impatto ambientale e quindi anche economico che ha l’imballaggio sul prodotto che acquistiamo. Vogliamo cercare di sensibilizzare la città sulla tematica della riduzione dei rifiuti attraverso una serie di iniziative che mostrino l’importanza dei tanti piccoli gesti quotidiani, cose alla portata di tutti, gesti che se entrassero nella nostra cultura consentirebbero di ridurre davvero la quantità abnorme di rifiuti che produciamo, pena obbligare la collettività a sostenere costi sempre più elevati per tutelare l'ambiente.
Sono arrivati anche alcuni insegnanti, attenti ai temi della sostenibilità, che si sono dimostrati interessati ad avviare un percorso didattico per coinvolgere in simili progetti anche i loro alunni. Durante la giornata sono state distribuite borse in cotone per la riduzione delle shoppers in plastica (iniziativa "Porta la Sporta") e le recycling bags, borse robuste e colorate per fare la raccolta differenziata in casa.
Infine, in tanti hanno compilato dei questionari, con i quali intendiamo aprire una forma di monitoraggio in città che ci permetta di conoscere quali prodotti presentano problemi dal punto di vista degli imballaggi. Il questionario si chiama "Io questo imballaggio non lo mangio" ed è disponibile sotto forma di scheda prodotto online.
Ci auguriamo di ripetere l'esperienza anche il prossimo anno, confermando la collaborazione tra MIZ e Comune di Cesena (magari con uno spazio più centrale e di maggiore visibilità), poichè queste pratiche pensiamo siano alla base di qualsiasi iniziativa R-qualcosa (Riciclo, Riuso, Recupero, Riduzione, etc.) in materia di tutela ambientale. Facciamole diventare abitudini normali per un nuovo stile di vita più sostenibile.
sabato 28 novembre 2009
Evento MIZ nella settimana europea per la riduzione dei rifiuti
Museo di Scienze naturali - Cesena
Sabato 28 Novembre h. 17.30
Sala Consigliare – Comune di Cesena
CONFERENZA PUBBLICA
Domenica 29 Novembre, Quartiere Oltresavio (VEDI MAPPA)
Sala P.zza A. Magnani – Cesena h. 10.00 – 18.00
RIVESTITI, RIUSAMI e RIGIOCA: non si butta via nulla!
DISIMBALLIAMOCI
A cura del MIZ Movimento Impatto Zero ass. di volontariato ONLUS
Domenica 29 Novembre, Quartiere Oltresavio
Sala P.zza A. Magnani – Cesena h. 15.00 – 17.00
PICCOLO LABORATORIO “L’arte della manutenzione della bicicletta”
Assessorato alla Sostenibilità Ambientale - ambiente@comune.cesena.fc.it - Tel. 0547-356414/356399 www.comune.cesena.fc.it - www.cesenadialoga.it
Per informazioni sulle iniziative del MIZ:
www.movimentoimpattozero.it - Barbara, Cell.349.3207788
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venerdì 27 novembre 2009
Conferenza sull'acqua a Forlì: "Non ce la danno a bere"
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giovedì 26 novembre 2009
Evviva, è finita l'epoca dei CIP6 (o forse no?)
- Ci hanno preso per il culo per oltre 15 anni facendoci finanziare sulla bolletta dell'Enel (Cip6) le porcherie dei petrolieri, lasciandoci credere che stavano incentivando le fonti rinnovabili.
- Si è capito che i Cip6 erano molto utili per finanziare gli inceneritori dei rifiuti, che di rinnovabile non hanno proprio niente (anzi sprecano risorse e ci allontanano da una corretta gestione del problema, fatta di riuso e riciclaggio).
- Oggi si vuole passare in massa al nucleare, per motivi meramente ideologici, ma non ci sono i soldi.
- Si eliminano gradualmente i cip6 sulle rinnovabili lasciandoli solo per i rifiuti.
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venerdì 20 novembre 2009
Messaggio di Pallante su "Il Fatto Quotidiano"
Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da diverse forme di crisi: economica, ambientale, sociale, finanziaria, spirituale. I rimedi che si propongono sono però sempre gli stessi, a partire da un improbabile rilancio dei consumi. Oggi tutti parlano di crisi, ma nessuno si prende la responsabilità di affermare che, ormai, l’unica via per uscirne è modificare l’approccio che noi tutti stiamo avendo non solo con l’economia, ma anche con la realtà. Nessuno si prende la briga di dimostrare che la soluzione sta nel cambiare l’uso che si fa della tecnologia, il tipo di partecipazione politica ed i propri stili di vita.Il termine Decrescita nasce in ambito economico, come ferma contestazione al concetto di crescita economica illimitata (impossibile in un ambiente limitato) ed al PIL come metro di misura del benessere (il Prodotto Interno Lordo, infatti, cresce anche quando si comprano armi o psicofarmaci, o semplicemente quando si resta imbottigliati per ore nel traffico a respirare gas di scarico), per poi passare in ambito filosofico, come proposta di un nuovo paradigma culturale che ci liberi dalla schiavitù del produttivismo forsennato che ci ha attanagliati in particolare negli ultimi decenni. E che ci ha portato all’attuale situazione di “crisi” (economica, occupazionale, ambientale, sociale, climatica) causata dal mito della crescita economica e dell’aumento del PIL.Il Movimento per la Decrescita Felice si pone quindi lo scopo di introdurre nel dibattito politico il tema, appunto, della Decrescita economica. Attenzione: decrescita non vuole dire ritorno al carro e alla candela, né tanto meno ripudio per la tecnologia. Vuole semplicemente dire rallentare questa corsa impazzita che ci sta portando (se non lo ha già fatto) al punto di non ritorno. Vuole tornare a parlare di qualità, piuttosto che di quantità, a dare valore a cose che ne hanno perso troppo negli ultimi tempi, a partire dall’ambiente fino ad arrivare alle relazioni umane. Felice perché unire l’attuale livello culturale a certi usi imprudentemente abbandonati ci potrebbe portare a migliorare notevolmente la qualità della nostra vita. Addirittura diminuendo la quantità di denaro necessaria a farlo.
.........
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Paolo Marani
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giovedì 19 novembre 2009
Vuoi bere ? Paga!
mercoledì 18 novembre 2009
Nasce il progetto "Orto in Condotta"
di Andrea Degl'Innocenti - Terranauta.it
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