Il business del Teleriscaldamento

Associazione cittadina di volontariato per promuovere la raccolta porta a porta (PaP)
a Cesena ed incentivare politiche di salvaguardia e tutela razionale dell'ambiente.
LONDRA, 22 OTT - Il picco della produzione mondiale di petrolio è stato raggiunto nel 2006: è quanto afferma il gruppo di ricerca tedesco Energy Watch Group, in un rapporto presentato oggi a Londra. Inutile quindi aspettarsi un rapido ritorno a livelli "normali" dei prezzi del barile, che ha sfondato quota 90 dollari la scorsa settimana: secondo la ricerca, la produzione mondiale - ferma l'anno scorso a 81 milioni di barili al giorno - è destinata a scendere a 58 milioni nel 2020, e a 39 milioni nel 2030. Sarebbe quindi inevitabile, se si realizzassero queste previsioni, un aumento del prezzo del petrolio, a fronte di una crescita costante della domanda - con conseguente rischio di guerre e rivolte in tutto il mondo. I dati diffusi dall'Energy Watch Group sono in netto contrasto con quelli dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, che prevede una produzione in crescita nei prossimi decenni, fino a 116 milioni di barili al giorno nel 2030. (ANSA). Z08-LQ 22-OTT-07 13:50
La rivoluzione italiana ai sacchetti di plastica sarà quella preannunciata da Ermete Realacci, ministro all'ambiente in pectore del prossimo governo Veltroni: i sacchetti di plastica saranno sostituiti da sacchetti di bio-polimeri, secondo il brevetto Novamont che con mezzo chilo di mais ed un chilo di olio di girasole produce 100 sacchetti biodegradabili.
L'articolo sottolinea che entusiasti dell'idea sono anche gli agricoltori che stimano che per produrre le 300.000 tonnellate di bioplastiche che dovranno sostituire le equivalenti tonnellate di polietilene, oggi usate per produrre 15 miliardi di sacchetti, basta coltivare a mais e girasole 200.000 ettari di terreno.
Questa soluzione viene spacciata per ecologica invece è una "puttanata" (scusate l'espressione poco scientifica), in quanto di ambientale non ha proprio un bel niente.
In una società realmente in equilibrio con le risorse del Pianeta i sacchetti usa e getta per portare a casa la spesa sono un oggetto da abolire o da far pagare a caro prezzo, quello equivalente al pesante impatto ambientale che essi creano anche se sono biodegradabili.
L'onorevole Realacci ha un'idea di quanto combustibile fossile, quanta acqua, quanti fertilizzanti, quanti pesticidi ci vuole per coltivare 200.000 ettari a mais e girasole, necessari per produrre 300.000 tonnellate di bio-plastiche usa e getta?
Qualcuno ha fatto i conti di quanta anidride carbonica viene rilasciata durante queste fasi di lavorazione e in quelle necessarie per passare dal mais al polimero finito?
L'unico serio utilizzo delle plastiche bio-degradabili è che queste devono sostituire le attuali pellicole e vaschette di plastica utilizzate per confezionari alimenti.
E' anche necessario che questi materiali biodegradabili, necessariamente monouso, e comunque anch'essi riducibili con una intelligente riprogettazione dei sistemi di distribuzione ed imballaggio, possano essere facilmente individuati come materiali compostabili da raccogliere in modo differenziato, insieme alla frazione umida, per avviare il tutto al riutilizzo, rigorosamente ed esclusivamente sotto forma di compostaggio o di fermentazione anaerobica.
Precisare che i trattamenti finali per le bio-plastiche devono essere solo tecniche di trattamento biologico non è casuale.
C'è una subdola conseguenza della scelta promossa dall'onorevole Realacci: la sostituzione delle attuale 300.000 tonnellate di sacchetti in plastica di sintesi, con 300.000 tonnellate di sacchetti di bioplastiche farà diventare quest'ultimi biomasse.
A questo punto, in base ai nuovi accordi, la loro combustione si potrà legittimamente avvalere dei soliti famigerati certificati verdi, a cui si aggiungeranno anche i contributi CONAI, in quanti i sacchetti sono degli imballaggi e la loro combustione, per legge, è una forma di riciclo.
Segnalo infine un altro problema che i sacchetti biodegradabili hanno: sono incompatibili con la raccolta differenziata delle plastiche finalizzate al riciclo di quest'ultime.
Questo significa che scarti di polietilene mescolati a scarti di biopolimero tipo mater-bi non possono essere più riciclati come materie plastiche ed è impensabile separare i due materiali.
Unica soluzione mandare il tutto ai termovalorizzatore!!
Per cortesia qualcuno fermi questa follia!
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Paolo Marani
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“La situazione – ha detto Bruschini – resta tuttavia complessa e richiede un monitoraggio attento e costante”. Per questo Bruschini ha deciso di convocare il Comitato in seduta permanente e di fissare già per lunedì 29 ottobre il prossimo incontro a Bologna .
“In quella riunione - ha detto - valuteremo, sulla base dell’evolvere della situazione, se e quali provvedimenti adottare.”
Bruschini ha anche annunciato che la Regione chiederà al Governo la proroga dello stato di emergenza dichiarata lo scorso mese di luglio e che verrà lanciata una campagna di comunicazione “perché i cittadini siano informati e coinvolti. L’acqua è un bene limitato ed è responsabilità di ciascuno di noi contribuire al risparmio”
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Barbara Martini
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La Provincia - aggiunge Riguzzi - ritiene che l’iniziativa proposta dal comune di Bertinoro risulti interessante sia sotto il profilo ambientale, in quanto persegue l’obiettivo dell’incremento della raccolta differenziata, sia sotto il profilo socio economico, in quanto dovrà modificare abitudini e comportamenti consolidati da parte della popolazione.
La Provincia prevede per Bertinoro lo stesso sostegno dato a Forlimpopoli, mettendo a disposizione 20.000 euro per la campagna di informazione e sensibilizzazione.
Tali risorse saranno disponibili non appena l’amministrazione di Bertinoro presenterà il progetto definitivo per la raccolta differenziata Porta a Porta": conclue Roberto Riguzzi
(Fonte: sestopotere)
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Barbara Martini
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Ambiente, inquinamento e inchieste della Magistratura, Gagliardi (Fi) interroga FORLI’ – Il capogruppo di Forza Italia Stefano Gagliardi , ha presentato un’interpellanza dedicata alla nuova inchiesta sull’inquinamento ambientale e l’irregolare smaltimento dei rifiuti pericolosi , caldeggiando anche il rafforzamento degli organici preposti al controllo ed alla difesa dell’ambiente. “Le procedure amministrative – ha risposto l’assessore Roberto Riguzzi – sono adeguate e molti i soggetti istituzionali (in primis l’Arpa, ndr) e delle forze dell’ordine coinvolti nella tutela ambientale del territorio”. L’assessore ha ricordato che negli ultimi anni ben 9 volte la Provincia s’è costituita parte civile in processo con un risarcimento di 80 mila euro comprensivo di risarcimenti legali. L’assessore ha indicato le cifre dell’attività di controllo e tutela ambientale della Polizia Provinciale e Anti-Inquinamento. “I controlli sul nostro territorio esistono e violare le regole è sempre più difficile”. Il capogruppo di Forza Italia Stefano Gagliardi ha chiesto che l’argomento “venga ulteriormente approfondito in Commissione”. (Fonte:Consiglio provinciale)
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Problemi con Hera ? | ![]() |
Nato il 25 novembre 2002 il Gruppo Hera unisce 12 aziende municipalizzate di Bologna, Ferrara e della Romagna, ed é il secondo gruppo multiutility in Italia. Quotato in borsa il 26 giugno 2003.
Valore produzione 1.331 milioni di euro
Utile netto 53 milioni di euro
Clienti/Utenti 2 milioni
Dipendenti 4.428
Comparto gas 700 milioni di euro
Comparto acqua 640 milioni di euro
Rifiuti raccolti 1,1 mil/tonn
Rifiuti trattati 2,4 mil/tonn
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L’Agenzia regionale di protezione civile ha dato attuazione ai provvedimenti urgenti previsti dal Secondo piano degli interventi per fronteggiare la crisi idrica, approvato con decreto del presidente della Regione Vasco Errani lo scorso 24 settembre.
La Provincia di Forlì-Cesena è stata autorizzata, con un’assegnazione di 600 mila euro, ad acquisire un terzo potabilizzatore mobile, di grossa taglia (40 litri/secondo) per il prelievo delle acque superficiali del Canale emiliano-romagnolo (Cer). Questo terzo potabilizzatore andrà ad affiancare i due che la Società Romagna Acque sta realizzando, su disposizione della Regione, rispettivamente a Cesena, in località Macerone, e a Faenza, sempre con prelevamento di acqua dal Cer.
Con ulteriore provvedimento è stato disposto l’invio di un quarto potabilizzatore mobile, da 15 litri/secondo, nella dotazione della Protezione civile regionale, per l’impiego integrativo delle acque ricavate dal ripristino di un pozzo per l’acquedotto di Faenza.
Questi interventi sono finalizzati a compensare la minore disponibilità dell’acqua del bacino di Ridracoli, anche in considerazione del fatto che le previsioni meteo confermano un andamento sfavorevole per le precipitazioni soprattutto in Romagna, fino a tutto il mese di novembre.
Ulteriori interventi nell’area occidentale della Regione, con l’installazione di otto serbatoi per l’acqua potabile e di quattro potabilizzatori mobili, di media dimensione (6 litri/secondo), nella dotazione della Protezione civile regionale.
Gli otto serbatoi, con una capacità di accumulo dai 32 ai 50 metri cubi, sono destinati ai comuni di Bore, Neviano degli Arduini, Langhirano e Corniglio in provincia di Parma; Monte San Pietro e Vergato in provincia di Bologna.
I quattro potabilizzatori mobili sono stati installati dalla Protezione civile regionale nei comuni di Felino, Collagna, nel Parmense e Villa Minozzo in provincia di Reggio Emilia.
Per fare il punto della situazione, la Protezione civile regionale ha convocato d’intesa con la Direzione regionale Ambiente, difesa del suolo e della costa, per mercoledi 10 ottobre, la cabina tecnica di regia regionale di cui fanno parte i rappresentanti delle amministrazioni provinciali, dei Servizi regionali coinvolti, di Romagna Acque, delle principali società di Servizi, degli Ambiti territoriali ottimali.
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L’esperimento della raccolta differenziata spinta a Forlimpopoli, secondo comune in regione a sperimentarla, è stato un vero successo (in agosto ha raggiunto quota 74% di RD). Non poteva essere altrimenti visto che in ogni regione d’Italia e del mondo, dove i rifiuti vengono differenziati con questo metodo, il successo è stato garantito.
Alcuni dati: si è passati da un misero 30.9% di differenziata col sistema stradale a cassonetto ad un 69.8% col sistema “porta a porta”, incrementando la raccolta differenziata in città del +126%, col risultato che si ricicla 3 volte in più rispetto a prima e si producono il 19% di rifiuti in meno. Ma i vantaggi non finiscono qui, con la raccolta domiciliare si elimina l’illegalità dei rifiuti gettati fuori del cassonetto (piccole discariche a cielo aperto), con il riciclo dei rifiuti si riduce inoltre considerevolmente la quantità d’acqua utilizzata nel processo di produzione di nuovi materiali ed in un periodo di grossa crisi idrica come il nostro non è poca cosa.
L’esperto del Comune di Forlimpopoli che segue l’iter della “PaP”, Dott. Natale Belosi, ha evidenziato, con calcoli a nostro avviso assolutamente convincenti, come la raccolta porta a porta dei rifiuti sia conveniente: costa meno, inquina meno, dà lavoro a categorie svantaggiate, dimostrando come più i Comuni sono grandi più il “porta a porta” risulti efficiente anche dal punto di vista economico.
Il sindaco Zoffoli chiede giustamente che anche gli altri comuni della provincia perseguano questa stessa strategia ed estendano il sistema domiciliare, auspicandosi che in ambito provinciale e regionale si manifestino gli sgravi fiscali promessi ai comuni che producono meno rifiuti; estendendo la domiciliare a tutta la provincia, gli inceneritori che si pensa di realizzare potrebbero rivelarsi superflui (come già accaduto a Reggio Emilia, dove si è sospesa la costruzione dell’inceneritore dopo il successo della raccolta domiciliare per carenza di materie prime da bruciare).
I conti presentati da HERA oggi parlano di un maggior costo di circa l’8% (anziché dell’80% come aveva inizialmente pronosticato), pur includendo a nostro avviso talune spese di avvio una tantum e spese ulteriori di gestione (start up) nonché spese generali non giustificate né giustificabili, passibili di contestazione e di revisione.
Chiediamo all’amministrazione Comunale e alla Provincia che, alla luce di questi dati eccellenti provenienti da Forlimpopoli, il sistema di raccolta differenziata “porta a porta” sia esteso anche alla città di Cesena e alla intera provincia: non appare necessario fare ulteriori sperimentazioni per dimostrare che la “PaP” funziona.
Ricordiamo che il M IZ prosegue la raccolta delle firme a favore della petizione per introdurre il Porta a Porta anche a Cesena, tutti i sabati mattina dalle ore 9.30 alle ore 12.30 presso il loggiato del Comune di Cesena.
Per info: Barbara 349.3207788 - www.mizcesena.blogspot.com
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Barbara Martini
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Veltroni aggiunge: «Quello a cui pensiamo è l'ambientalismo dei sì. Sì a utilizzare le immense possibilità della tecnologia per difendere la natura». Chiunque abbia raggiunto i quarant’anni ha avuto modo di vedere come sia stato proprio lo sviluppo tecnologico a distruggere progressivamente la natura. … L’aumento delle concentrazioni di CO2 nell’atmosfera terrestre da 280 a 380 parti per milione e l’innalzamento della temperatura terrestre, da cosa dipendono se non dall’uso di tecnologie sempre più potenti per estrarre quantità sempre maggiori di idrocarburi dal sottosuolo, con cui alimentare impianti industriali dotati di tecnologie sempre più potenti che consumano sempre maggiori quantità di energia per produrre sempre maggiori quantità di oggetti che consumano quantità sempre maggiori di energia per funzionare? Come si faccia ad avere una fiducia così totale nella tecnologia, una fiducia con le caratteristiche di una vera e propria venerazione, è difficile da capire.
Se la tecnologia viene posta a servizio della crescita economica non può che essere distruttiva nei confronti della natura. Le innovazioni tecnologiche di processo finalizzate ad aumentare la produttività comportano un consumo crescente di risorse, che esaurisce progressivamente - sta esaurendo - gli stock di quelle non rinnovabili ed eccede le capacità naturali di rigenerazione di quelle rinnovabili. … Se l’impronta ecologica dell’umanità nel suo complesso è già oggi superiore alle capacità del pianeta terra e ne richiederebbe uno e mezzo, le innovazioni tecnologiche finalizzate alla crescita del prodotto interno lordo non possono che aggravare progressivamente questi problemi fino all’implosione.
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Paolo Marani
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.... « Quando si parla di prevenzione del cancro, tutti pensano alla cosiddetta diagnosi precoce, ma c'è una prevenzione che si può fare a monte, cercando non di limitare i danni della malattia diagnosticandola al più presto, quanto piuttosto di evitare l'insorgere del cancro, impedendo l'esposizione alle sostanze che lo provocano. La prevenzione primaria si occupa proprio di questo: fare ricerca sulle sostanze naturali o sintetiche per capire quali sono cancerogene e, una volta individuate, suggerire alle autorità sanitarie delle misure di salute pubblica per toglierle dalla circolazione. Si tratta di una strategia che protegge tutti - il ricco come il povero - ma purtroppo è bistrattata da scienziati, politici e autorità sanitarie. » | |
(Dott. Lorenzo Tomatis Tuttoscienze - La Stampa n° 1196, 7 settembre 2005) | |
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Barbara Martini
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Paolo Marani
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Riporto da Ansa.it
RIFIUTI: I MEDICI DELL'EMILIA ROMAGNA A BERSANI, INTERESSATI DELL'IMPATTO ALLA SALUTE
"Noi non abbiamo detto che il ministro deve chiudere gli impianti esistenti che sono stati costruiti secondo le normative. Riteniamo però che non sia bene costruire nuovi impianti fino a che non venga chiarito che tutto ciò che è stato fatto finora con le tecnologie correnti non ha un impatto sulla salute".
"Se tutti fossimo tranquilli -ha spiegato Pizza- non avrebbe senso che la Regione abbia disposto studi tanto importanti e tanto costosi. Il nostro invito a persone pertinenti a considerare attentamente qesta situazione ci sembrava un atto doveroso, visto che siamo medici eletti che rispondono a un impulso Istituzionale. Il nostro non è un invito a bloccare lo sviluppo economico del paese,ma a considerare attentamente certe decisioni".Pizza ha concluso invitando Bersani alla riunione della federazione degli ordini dell'Emilia Romagna convocata per 17 OTTOBRE A BOLOGNA.
"... perchè in quella occasione potremo spiegare tranquillamente qual'è il senso del nostro intervento"Fonte: ANSA.IT 05/10/07-ORE15.03
Il Ministro Bersani ha ben pensato di scrivere una lettera a Mastella e a Livia Turco invitandoli a valutare la possibilità di intervenire contro questa iniziativa ed eventualmente sanzionare i responsabili. Forse il Ministro non consoce le nanoparticelle e i numerossisimi studi (Stefano Montanari e Nanodiagnostic)a sostegno di questi medici? Com'è possibile cotanta ignoranza?? Se sono Ministro e un'intera Federazione di medici mi sottoliena un'allarme cerco di verificarlo, chi me lo segnala sono medici, non imbianchini, ma invece il fido scudiero Bersani attacca, senza ombra di dubbio perciò che di gravissimo questi medici segnalano.
Riportiamo di seguito uno stralcio della lettera:
"un grave episodio": la richiesta dell'Ordine dei medici dell'Emilia Romagna di bloccare la costruzione di nuovi inceneritori. Una lettera in cui ha chiesto ai due ministri di valutare la possibilità di intervenire con "tutte le misure necessarie" per sanzionare i responsabili.
" scrivono i medici: "Si richiede di non procedere alla concessione di nulla osta alla costruzione di nuovi termovalorizzatori-inceneritori".
La nota, "che non riporta nessuna motivazione sostanziale - sottolinea il ministro - non appare suffragata da alcun fondamento tecnico-scientifico riconosciuto, atteso che la realizzazione degli impianti in esame e il loro funzionamento sono disciplinati dalle norme comunitarie e nazionali di tutela della salute e dell'ambiente. La richiesta, prescindendo dal merito, esorbita comunque totalmente dall'ambito delle attribuzioni degli ordini professionali di cui la suddetta Federazione regionale è espressione e appare ultronea anche rispetto alle iniziative di prevenzione menzionate nell'articolo 5 del codice deontologico della Federazione nazionale dei medesimi ordini".
La richiesta, continua Bersani, "appare altresì suscettibile di procurare un grave allarme nella popolazione interessata e di ostacolare gravemente il legittimo esercizio delle competenze amministrative di una vasta pluralità di enti pubblici locali. Appare infatti evidente la netta differenza fra la legittima libera manifestazione del pensiero di uno o più professionisti, anche riuniti e la richiesta in esame, proveniente da una Federazione di enti pubblici (gli Ordini) vestiti dell'autorevolezza derivante dalla vigilanza nell'esercizio della professione sanitaria, e suscettibile di paralizzare l'attività di altri enti pubblici rappresentativi, questi ultimi, delle comunità locali secondo il principio democratico sancito dalla Costituzione".
"La gravità dell'iniziativa - evidenzia il ministro - è accentuata dalla risonanza data dalla stampa locale e dall'avvenuta pubblicazione su siti internet".
"Anche in ragione delle possibili gravi conseguenze di iniziative come quelle in esame per l'approvvigionamento del sistema energetico nazionale e per una corretta gestione del territorio relativamente ai rifiuti - conclude Bersani - sottopongo alla vostra valutazione, in qualità di ministri vigilanti, l'apprezzamento se l'iniziativa in esame possa costituire un inammissibile sviamento dalle finalità istituzionali e, comunque, dagli ambiti di attività consentiti dalla legge, ai fini dell'eventuale adozione di tutte le misure ritenute necessarie, anche non solo disciplinari, nei confronti dei responsabili".
Sugli inceneritori:
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Barbara Martini
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ORDINA
a tutti gli utenti di limitare il prelievo e il consumo dell'acqua derivata dal pubblico acquedotto, agli stretti bisogni igienico-sanitari e domestici.
VIETA
a tutti gli utenti del pubblico acquedotto, dalla data di pubblicazione della presente ordinanza e fino al 30 novembre 2007, salvo espressa revoca, l'impiego dell'acqua potabile per:
- il lavaggio di aree cortilizie e piazzali;
- il lavaggio domestico di veicoli a motore;
- l'innaffiamento dei giardini, orti e prati;
- il riempimento di piscine, fontane ornamentali, vasche da giardino e il funzionamento di fontanelle a getto continuo.
- Il funzionamento di fontane pubbliche o private è consentito solo se dotate di apparecchiature per il ricircolo dell'acqua. Il funzionamento delle fontanelle è consentito solo se provviste del rubinetto di arresto.
ORDINA
Ad HERA S.p.A. ed al Settore Edilizia Pubblica del Comune di Cesena, per la parte di propria competenza, di provvedere alla chiusura delle fontane ornamentali, non provviste del sistema di ricircolo, nonché delle fontanelle di erogazione prive del rubinetto di arresto fino al 30 novembre 2007, salvo espressa revoca. Sono esclusi dagli obblighi della presente ordinanza i prelievi di acqua dalla rete idrica potabile per i servizi pubblici di igiene urbana e per tutte le attività economiche specificatamente autorizzate per le quali necessiti l’uso di acqua potabile.
AVVERTE
che le inadempienze ai suddetti ordini e divieti saranno sanzionate a norma di legge nella misura compresa tra 25 Euro e 500 Euro, e che la sanzione sarà imputata in solido a chi risulterà avere titolo per disporre legittimamente del sito o dei siti dove tali inadempienze avranno luogo.
INVITA
La cittadinanza ad adottare ogni utile accorgimento teso ad attuare un risparmio idrico.
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Barbara Martini
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“da quando a Forlimpopoli c’è il porta a porta per noi anziani è molto meglio, soprattutto per quelli che vivono soli e hanno problemi a camminare“.
Presiede ENZO BATTAGLIA
Saluto di PAOLO ZOFFOLI Sindaco di Forlimpopoli
Dr. NATALE BELOSI
Piano gestione rifiuti, raccolta differenziata a Forlimpopoli e confronto con altre situazioni.
Ing. PATRIZIA GENTILINI
Inquinamento: i pericoli per la salute in prossimità dell’inceneritore di Coriano.
Sono invitati:
l’Assessore all’ambiente e il dirigente di Ambiente e Sicurezza del Territorio della Provincia FC, l’Assessore all’ambiente del Comune di Forlì, il Presidente del consiglio di amministrazione della SOT (HERA) Forlì-Cesena, il direttore del dipartimento di Sanità Puybblica dell’AUSL di Forlì, il direttore di ARPA di Forlì-Cesena, il Tavolo delle associazioni.
I cittadini sono vivamente invitati a partecipare al dibattito.
*per dovere di cronaca la serata è organizzata dal PCDI, Riformazione Comunista, Sinistra Democratica e Verdi.
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