Convegno rifiuti di Gambettola, facciamo il punto

Allego alcuni dei documenti che sono stati presentati al pubblico nella serata di Sabato:
P.S. Stefano Montanari ha scritto qualche sua nota sul convegno in questo post.
Associazione cittadina di volontariato per promuovere la raccolta porta a porta (PaP)
a Cesena ed incentivare politiche di salvaguardia e tutela razionale dell'ambiente.
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Movimento Impatto Zero, Meetup di Cesena, Comitati “Lasciateci l’aria per respirare”e “Le Vigne”, Tavolo di Cesena, Clan-destino e Ass.Punto Zero di Forlì non approvano la convocazione a porte chiuse della Quarta Commissione Consiliare del Comune prevista per il 29 Ottobre. L’intento è quello di affrontare gli aspetti relativi ai malori dei lavoratori del Gruppo Amadori senza la presenza del pubblico e dei giornalisti. La decisione assunta - un vero e proprio precedente - rappresenta a nostro avviso una violazione della legalità (art.77, 2° comma dell’art. 21 del regolamento comunale) , una ferita profonda alla democrazia istituzionale. Infatti la legge e il regolamento per il funzionamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari prevedono che “le porte chiuse” possano essere invocate solo su questioni attinenti alla privacy delle persone: la vicenda in questione non rientra all’interno di questi vincoli a nostro avviso, ne è stata comunicata nessuna motivazione a riguardo. Il sindaco Conti, insieme a tutti i consiglieri, ha sempre invocato la trasparenza tra il Comune e la cittadinanza, per questo motivo i cittadini appartenenti alle associazioni di cui sopra non capiscono come un argomento così delicato di interesse pubblico (sicurezza sul lavoro e casi di malori dei lavoratori Avicoop) possa essere trattato in una commissione secretata. Da questa decisione si evince che gli amministratori della nostra città vogliono escludere i cittadini e i giornalisti dalla conoscenza diretta dei fatti e dalla partecipazione all’attività politico-amministrativa, per il timore di far nascere polemiche. La vicenda è drammaticamente significativa, il tutto fa supporre una complicità e un cedimento della politica dell’attuale maggioranza alle volontà del Gruppo Amadori: tenere tutto riservato ed evitare un confronto pubblico è un atteggiamento che, a nostro avviso, non favorisce la fiducia dei cittadini in vista delle prossime amministrative 2009. A questo proposito chiediamo che sia semplicemente applicata la legge già vigente e che le commissioni tutte (salvo i rari casi di cui sopra), siano pubbliche. Chiediamo inoltre che l’amministrazione si impegni concretamente a favorire la trasparenza, pubblicizzando sui quotidiani le convocazioni dei consigli e delle commissioni e permettendone anche la videoregistrazione, affinché siano accessibili a tutti (come già avviene per i comuni di Rimini, Riccione, Cattolica e Forlì). Sarebbe auspicabile che in futuro l’amministrazione coinvolgesse maggiormente le associazioni e i comitati alle scelte strategiche che riguardano la città e la salute dei cittadini.Movimento Impatto Zero
Meetup di Cesena “Cesena s’ingrilla”
Comitato “Lasciateci l’aria per respirare”
Comitato “Le Vigne”
Tavolo Cesena
Clan-destino Forlì
Ass.Punto Zero Forlì
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A fine pasto, in mensa, devi fare di nuovo la fila. Fai scorrere il tuo vassoio: prima incontri i bidoni dei rifiuti (ovviamente raccolta differenziata), quindi metti i piatti nell’apposito vassoio, poi c’è quello per le forchette ed infine per i bicchieri. L’addetto alle pulizie prende il vassoio e lo mette direttamente in lavastoviglie… bella vita!I vuoti sono tutti a rendere, anche quelli di plastica. Se riporti al supermercato una bottiglia, ad esempio, di Batman Cola (la Conad Cola non c’è) da 1,5 litri di danno 40 centesimi, mentre una lattina di birra da 66 cl ne vale almeno 15. Il buon Giucas potrebbe farne un mestiere, quello di bere e riportare i vuoti.
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Afferma infatti l'articolo 71:
«La natura (o Pacha Mama) dove si riproduce e si realizza la vita ha il diritto che si rispetti integralmente la sua esistenza e il mantenimento e la rigenerazione dei suoi cicli vitali. Tutte le persone, comunità popoli ... potranno esigere dall'autorità pubblica il rispetto di diritti della natura.»
Se è stato già proposto di includere la salute dell'ambiente tra i diritti umani, gli Ecuadoriani si spingono ancora più in là, riconoscendo la natura stessa come soggetto di diritti e dando agli individui e alle popolazioni la possibilità di intervenire per difendere il diritto all'integrità della natura, anche quando i loro propri diritti non fossero minacciati.
Credo che si tratti di qualcosa di assolutamente inedito nella storia del diritto. E' un principio di non facile interpretazione che necessiterà naturalmente di leggi applicative che possano definire meglio cos'è l'integrità della natura e in quale modo sia possibile difenderla.
Fra i principi fondanti della nuova costituzione si possono trovare:
Crisi finanziaria ? Borse che crollano ? Non preoccupatevene troppo:
In una prospettiva più lunga, il declino energetico sarà il fattore determinante nel destino della nostra civiltà, non una crisi monetaria o del debito. - Richard Heinberg
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Fonte: BuoneNotizie.it
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Paolo Ricci
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Il titolare dell’azienda agrituristica in Emilia-Romagna dovrà essere un agricoltore e dedicare il numero maggiore di giornate lavorate all’attività agricola. Le strutture potranno essere create solo all’interno di edifici già esistenti. L’80% dei prodotti utilizzati per i pasti dovranno provenire dallo stesso agriturismo, da aziende agricole del territorio o essere composto da prodotti regionali a marchio controllato (doc e dop); e anche per la restante quota pasti e bevande dovranno provenire preferibilmente da artigiani alimentari della zona e riferirsi alla tradizione regionale.L’attività di ristorazione non potrà superare la media mensile (e non più annuale) di 50 pasti giornalieri. Tale limite potrà essere elevato di due pasti aggiuntivi per ogni camera o piazzola presente nell’agriturismo, per incrementare la presenza di turisti e le occasioni di soggiorni nel territorio. Sono resi obbligatori nel triennio e più stringenti i controlli di Province e Comuni per verificare il possesso e la permanenza dei requisiti soggettivi e produttivi. Per chi non rispetta le regole sono previste multe.La nuova disciplina incentiva la qualità attraverso la promozione dei club di eccellenza, dando loro la priorità nell’utilizzo delle risorse pubbliche regionali e comunitarie. I club potranno essere costituiti volontariamente dagli agriturismi che si impegnano a rispettare particolari disciplinari qualitativi (relativi alle caratteristiche architettoniche degli edifici, ai menù offerti, alla prevalenza di materie prime aziendali, ai servizi di accoglienza). Per esercitare l’attività agrituristica sarà sufficiente presentare al Comune e all’Ausl una dichiarazione di inizio attività.
Il nucleare suscita da sempre sentimenti contrastanti, grandi paure e facili entusiasmi, il prof. Carlo Rubbia ha una sua visione personale della vicenda. Il nucleare non deve essere un tabù ma una risorsa che l'umanità ha a disposizione, se allo stato attuale non siamo in grado di garantirne la compatibilità ambientale e la sicurezza questa è una questione tecnologica e scientifica, non filosofica o morale. Sono convinto che nell'immediato futuro il solare e soprattutto l'eolico rappresenti l'unica strada percorribile in grado di dare risultati in tempi certi, sono convinto però anche che la ricerca non vada fermata, nemmeno sul nucleare. Esistono infatti tecnologie ancora da esplorare che permetterebbero di avere i vantaggi dell'atomo (nessuna emissione di CO2, alta potenza specifica, affidabilità) senza averne i relativi svantaggi (produzione di scorie, combustibile non rinnovabile, pericolo di incidenti e contaminazione).
La soluzione, a detta di Rubbia, si chiama TORIO, materiale sicuramente molto più abbondante sulla terra dell'uranio naturale ed al contempo capace di produrre scorie fissili enormemente meno pericolose. La ricerca su questo nucleare di nuova generazione è purtroppo ancora molto indietro, solo l'india sta perseguendo un programma scientifico in questo campo, dato che dispone delle maggiori riserve mondiali di questo materiale. Il prof. Carlo Rubbia è tuttora un pioniere in questo campo, tanto che la sua macchina concettuale è stata dai più soprannominata "rubbiatron", una sorta di amplificatore di energia:
scaglia protoni altamente energetici contro un bersaglio di piombo. Il turbinio di neutroni così prodotto è poi diretto verso un nucleo di torio (Th-232). Sotto la pioggia di neutroni, il torio-232 si trasforma in uranio-233, il combustibile nucleare vero e proprio, che si disintegra liberando energia. A differenza del combustibile tradizionale uranio-235, la disintegrazione dell’uranio-233 produce solo quantità infinitamente piccole delle sostanze di scarto nettunio e plutonio.
Il messaggio del prof. Rubbia però è chiaro: accanto a tutte le scelte che il Governo vorrà effettuare chiede che sia presa in considerazione l’ipotesi di dirottare alcune risorse proprio alla sua ricerca e alla sua sperimentazione. Ma evidentemente, il messaggio è finito nelle mani sbagliate.
Ma che cos'è esattamente ?
La definizione "ufficiale", che compare anche nella home page della Divisione dell'ONU per lo sviluppo sostenibile, è la seguente:
«Sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro propri bisogni.»
Questa definizione proviene dal Rapporto Brundtland, del 1987 (par. 27, pag. 24).
Questa definizione è importante perché introduce nel dibattito politico-economico i diritti delle generazioni future, cioè di coloro che non sono ancora nati e che nasceranno tra 10, 50, 100, 1000 anni. E' essenzialmente l'idea del principio di responsabilità, termine coniato dal filosofo Hans Jonas con il libro omonimo del 1979. Il pensiero di Jonas è articolato e complesso e non può certo essere ridotto in poche battute; possiamo però citare due affermazioni forti che spiegano in cosa consiste il principio di responsabilità (segui questo link per approfondire)
Ragionare in questi termini comporta una vera rivoluzione nel modo di considerare l'orizzonte temporale del nostro futuro; andate a dirlo agli amministratori delegati che hanno in mente solo il prossimo bilancio trimestrale o ai politici che pensano alle prossime elezioni ...
Se vogliamo "avanzare qualcosa" per le generazioni future, l'attenzione non deve tanto essere incentrata sui bisogni, ma sulle risorse e su come farne uso senza distruggerle o comprometterne un uso futuro.
Tratto da un articolo di Marco Pagani su EcoAlfabeta
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Paolo Marani
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L'Italia non ha combustibili fossili né uranio, ma una risorsa pulita e illimitata per 4 miliardi di anni. Appello al governo: adesso i politici devono saper ascoltare gli scienziati, gli unici che sanno guardare lontano.
Per mettere a fuoco il problema dell'energia bisogna considerare che la Terra è come un’astronave che viaggia nell'immensità dell'Universo. Non consuma sue risorse energetiche per viaggiare, ma ha bisogno di tanta energia per i numerosi passeggeri che trasporta: già oggi sono più di 6,7 miliardi, con un aumento di circa 75 milioni all'anno. Ogni minuto nascono 32 indiani e 24 cinesi.
La storia della civiltà è strettamente correlata al progressivo sviluppo delle risorse energetiche, perché con l'energia si può fare tutto, o quasi. Si può anche rimediare alla scarsità di altre risorse; per esempio, se l'acqua potabile scarseggia, se ne può ottenere a volontà dall'acqua del mare, ma al caro prezzo energetico di un litro di petrolio per ogni 3 metri cubi di acqua.
Nell'attuale fase storica l'energia è fornita quasi esclusivamente dai combustibili fossili, ma ci rendiamo conto che sono un regalo irripetibile e quantitativamente limitato che la natura ci ha fatto. Oggi sappiamo anche che il loro uso massiccio e prolungato reca gravi danni all'uomo e all'ambiente. Partendo da questi incontrovertibili dati di fatto, è necessario compiere scelte sagge e prendere rapide decisioni nel campo della politica energetica.
La questione energetica mette l'umanità di fronte ad un bivio. Da una parte c'è la difesa ad oltranza dello stile di vita ad altissima intensità energetica dei Paesi ricchi. Uno stile di vita che non si fa carico dei danni dell'ambiente, non esclude azioni di forza o, addirittura, di guerra per conquistare le riserve fossili residue, non si cura di ridurre le disuguaglianze, si espone ai rischi della proliferazione nucleare e lascia in eredità alle generazioni future scorie radioattive per migliaia di anni. Dall'altra parte la necessità di rispettare i vincoli fisici del nostro pianeta imporrebbe un cambiamento dello stile di vita, che dovrebbe anche essere visto come una scelta etica: uno stile di vita fondato su più bassi consumi energetici, sobrietà e sufficienza.
Questa seconda alternativa prevede un periodo di transizione, nel quale dovrà essere progressivamente ridotto l'utilizzo dei combustibili fossili, evitata l'espansione del nucleare e sviluppati tutti i tipi di energie rinnovabili, diffuse e non inquinanti, ciascuna valorizzata a seconda della specificità del territorio.
Per fare la scelta giusta ci vuole una politica che guardi lontano. De Gasperi ha scritto che proprio in questo sta la differenza fra un politico e un vero statista: il politico guarda alle prossime elezioni, lo statista guarda invece alla prossima generazione. Per agire come statisti, i politici dovrebbero ascoltare più spesso gli scienziati che, avendo minori condizionamenti, possono guardare più lontano.
Questo è fondamentalmente lo scopo che ha spinto un folto gruppo di scienziati a rivolgere al governo un appello (http://www.energiaperilfuturo.it/), che è stato poi illustrato in un incontro presso il ministero per lo Sviluppo Economico. L'appello sottolinea l'urgenza che nel Paese aumenti la consapevolezza riguardo la gravità della crisi energetica e climatica, insiste sulla necessità del risparmio e di un uso più efficiente dell'energia, mette in guardia contro un inopportuno e velleitario rilancio del nucleare e, infine, esorta il futuro governo a sviluppare l'uso delle energie rinnovabili ed in particolare dell'energia solare.
L'Italia non ha combustibili fossili e neppure uranio. La sua più grande risorsa è il Sole, una fonte di energia che durerà per 4 miliardi di anni, una stazione di servizio sempre aperta che invia su tutti i luoghi della Terra un'immensa quantità di energia, 10 mila volte quella che l'umanità intera consuma. Guardare lontano, quindi, significa sviluppare l'uso dell'energia solare e delle altre energie rinnovabili, non quello dell'energia nucleare.
E' un guardare lontano nel tempo, perché non lascia alle prossime generazioni un immane fardello di scorie radioattive. E' un guardare lontano nel mondo, perché, a differenza dei combustibili fossili e dell'uranio, l'energia solare e le altre energie rinnovabili sono presenti in ogni luogo della Terra e, quindi, il loro sviluppo contribuirà al superamento delle disuguaglianze e al consolidamento della pace.
L'Italia ha più Sole dell'Austria, ma ha una superficie pro capite di pannelli solari termici 20 volte meno estesa. L'Italia ha più Sole della Germania, ma la potenza fotovoltaica pro capite installata in Germania è 30 volte maggiore. Fa specie che in Italia, dove l'unica risorsa energetica ampiamente disponibile è proprio il Sole, la maggior parte dei politici e degli industriali, e persino alcuni scienziati, non si siano ancora accorti che l'attuale crisi energetica offre al nostro Paese una grande opportunità che nazioni meno ricche di Sole hanno già colto, sviluppando nuove industrie e creando nuove forme di occupazione. Il risparmio, l'uso più efficiente dell'energia e lo sviluppo del solare e delle altre fonti rinnovabili sono le azioni necessarie per affrontare il difficile futuro che ci aspetta e per lasciare in eredità ai nostri figli un Paese vivibile.
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Paolo Marani
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